Colleghi,
ho un quesito per una situazione particolare:
Lavoratore con gravi esiti da infortunio ha consegnato al collega MC della sua azienda tutta la documentazione sanitaria delle strutture (pubbliche) che lo hanno in cura da tempo.
Il MC non le ha ritenute valide e, tramite il DdL, ha inviato al dipendente una comunicazione per presentarsi in un altro ospedale per le stesse visite specialistiche richieste dal MC.
Ora, il lavoratore ha chiesto di essere accompagnato da un medico di fiducia (che sarei io) a queste visite.
MC e DdL si sono opposti: che fare?
In realtà, da MC non mi è mai capitato che un lavoratore si facesse accompagnare né alla mia visita, né durante le visite specialistiche.
Vi è mai capitato?
Io non credo che il collega MC (figurarsi il DdL) possa opporsi ad una decisione del genere. Nè mi sembra che esistano regole in proposito.
Grazie
consi51 il 05/03/2016 05:02 ha scritto:
Colleghi,
ho un quesito per una situazione particolare:
Lavoratore con gravi esiti da infortunio ha consegnato al collega MC della sua azienda tutta la documentazione sanitaria delle strutture (pubbliche) che lo hanno in cura da tempo.
Il MC non le ha ritenute valide e, tramite il DdL, ha inviato al dipendente una comunicazione per presentarsi in un altro ospedale per le stesse visite specialistiche richieste dal MC.
Ora, il lavoratore ha chiesto di essere accompagnato da un medico di fiducia (che sarei io) a queste visite.
MC e DdL si sono opposti: che fare?
In realtà, da MC non mi è mai capitato che un lavoratore si facesse accompagnare né alla mia visita, né durante le visite specialistiche.
Vi è mai capitato?
Io non credo che il collega MC (figurarsi il DdL) possa opporsi ad una decisione del genere. Nè mi sembra che esistano regole in proposito.
Grazie
Situazione comica.
Il MC impone al lavoratore di andare in una struttura sanitaria pubblica che sceglie il MC ... e chi la paga le prestazioni? Il DDL spero! Ci va con l'impegnativa del medico di famiglia (che ovviamente si rifiuterà di redigerla) o ci va in libera professione intramoenia?
Cos'è 'sta storia che il MC e il DDL si oppongono a che il lavoratore si faccia accompagnare da un medico di fiducia? Roba da matt'!!!
E tu vacci dicendo che sei un parente :-)
Pazzesco ragasss
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
Per quanto concerne le visite specialistiche richieste ritengo che il lavoratore possa farsi accompagnare da chi vuole anche se non comprendo il significato di medico di parte in quanto, trattandosi di visite specialistiche (es. ortopedica, cardiologica) allo specialista è richiesta, evidentemente, esclusivamente un parere sulle condizioni cliniche del soggetto e nulla di più; diverso il discorso della visita del M.C. alla quale, a mio parere, non ha titolo di presenziare alcuno, né medico né familiare né sindacalista. Se il parere del M.C. non è ritenuto corretto, ovviamente, il Lavoratore potrà presentare alla ASL ricorso magari sulla scorta di una relazione del proprio medico di fiducia.
Scalingi@interfree.it il 07/03/2016 11:15 ha scritto:
Per quanto concerne le visite specialistiche richieste ritengo che il lavoratore possa farsi accompagnare da chi vuole anche se non comprendo il significato di medico di parte in quanto, trattandosi di visite specialistiche (es. ortopedica, cardiologica) allo specialista è richiesta, evidentemente, esclusivamente un parere sulle condizioni cliniche del soggetto e nulla di più; diverso il discorso della visita del M.C. alla quale, a mio parere, non ha titolo di presenziare alcuno, né medico né familiare né sindacalista. Se il parere del M.C. non è ritenuto corretto, ovviamente, il Lavoratore potrà presentare alla ASL ricorso magari sulla scorta di una relazione del proprio medico di fiducia.
Scusa la domanda diretta: e dove sta scritto che un lavoratore non si può far accompagnare da qualcuno (medico di fiducia o altra figura)? Il lavoratore è padrone della sua privacy e decide liberamente chi portarsi al seguito. Il MC che lavora in modo trasparente non ha motivo di opporsi, tant'è che non mi risulta alcuna norma che glielo consenta.
Mi viene in mente la visita in diverse commissioni mediche (INAIL, causa di servizio, invalidità, ecc.) in cui l'interessato è scritto nella convocazione uò farsi accompagnare dal medico di fiducia. Ovviamente quest'ultimo dovrà comportarsi in modo eticamente corretto, lasciando lavorare gli altri sanitari.
Se il MC si oppone alla presenza di un consulente di parte del lavoratore evidentemente ha la coda di paglia.
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
Ma che cavolo dici!!!!!!
Io quando visito non entra nessuno punto e basta!!! ho cacciato sindacalisti, mariti, mogli, figli, colleghi.
Quindi se quello si porta 15 persone io le faccio entrare.
Ma per favore avete rotto co ste minchiate!!!!
Mi meraviglio del collega che si presta ad andare a sindacare sul lavoro di un altro collega.
Cosa diversa sono le commissioni ecc..dove è previsto il CTP
le cose sono chiare ma la confusione è sempre tanta( talvolta penso che le lezioni di Medicina legale e delle Assicurazioni siano state seguite con poca attenzione e l'ottimo (e compianto)Prof INTRONA di cui ricordo la simpatica ironia ce le fece apprezzare)
Una visita generica o specialistica (minocratica) non prevede alcun medico di parte, nè parenti (salvo la possibilità del Medico di rivolgersi a loro per chiarimenti o conferme) ma la visita deve salvaguardare la riservatezza della persona e il relativo colloquio)
altra cosa è una commissione dove come ricorda SOSI è previsto il consulente di parte per assicurare l'imparzialità del giudizio e le sue conseguenze di qualsiasi natura
volevo dire "monocratica"
Beh, evidentemente mi sembra che ci sia qualcosa che non riesco ad esprimere con questo mezzo. Non si spiega diversamente.
La visita del MC è una visita medica specialistica il cui valore e significato è noto a tutti.
Come in TUTTE le visite mediche, il paziente, che per noi si chiama lavoratore, in condizioni usuali potrebbe presentarsi con un accompagnatore (amico, parente, medico di famiglia, ecc.). In tal caso non credo che nessun medico si rifiuti e si sia mai rifiutato di farlo presenziare, salvo ovviamente casi di impedimento all'effettuazione degli accertamenti sanitari (se l'accompagnatore interferisce con questi è ovvio che non può essere presente).
Non ho mai visto uscire l'accompagnatore, per esempio, durante una visita dermatologica. Atteso ovviamente che l'accompagnatore sia stato fatto entrare con il consenso dello stesso paziente.
Questo mi sembra l'ABC della medicina ... anche quella legale!
Considererei che:
- teniamo buone le considerazioni appena espresse;
- NON si è detto che gli accompagnatori siano o possano essere 10-20-30, ma solo 1. Altrimenti non sarebbe una visita medica ma uno show;
- l'eventuale accompagnatore se lo porta il paziente/lavoratore e dunque la privacy non è violata;
- non c'è alcuna norma che vieti formalmente la presenta di chiunque durante la visita del MC in corso di sorveglianza sanitaria (se me la trovate, me la studio ben volentieri);
- il MC non ha (spero) nulla da nascondere;
- se l'accompagnatore è un medico, magari può essere anche fonte di confronto ed analisi congiunta di un eventuale caso dubbio;
- se l'accompagnatore è un medico saprà certamente presenziare nel rispetto della professionalità del Collega, tacendo e non fomentando discussioni inutili (sta lì e guarda cosa succede e, se proprio è opportuno o richiesto, condividerà con il MC eventuali considerazioni);
- la visita del MC NON è un'aula di tribunale e dunque non si può trasformare certo in una causa con accusa e difesa;
- se l'accompagnatore, chiunque egli sia, si comporta a modo, non vedo cosa ci sia di così sconvolgente a farlo assistere;
- l'esempio delle commissioni medico-legali era appunto un ESEMPIO, situazioni in cui PER TRASPARENZA è lecito far presenziare il consulente di parte, tanto che la norma lo specifica. Nonostante questo, tali visite non sono sedi di contenzioso in diretta con calci e pugni.
Se non c'è una norma che vi dice "è consentito al lavoratore farsi accompagnare da un testimone/consulente di parte", voi non fate entrare nessuno? Mi sembra un po' tosta come scelta, poi fate voi.
Credo che la trasparenza sia un valore intrinseco alla deontologia medica. Certo che, se si fanno visite mediche farlocche in luoghi non adeguati e degni, il lavoratore e il suo accompagnatore avrebbe molte cose su cui attaccarsi e fare un casino durante la visita e anche dopo. Ma non credo sia il caso di cui discutiamo.
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
faggiano.danilo il 12/03/2016 01:10 ha scritto:
Beh, evidentemente mi sembra che ci sia qualcosa che non riesco ad esprimere con questo mezzo. Non si spiega diversamente.
La visita del MC è una visita medica specialistica il cui valore e significato è noto a tutti.
Come in TUTTE le visite mediche, il paziente, che per noi si chiama lavoratore, in condizioni usuali potrebbe presentarsi con un accompagnatore (amico, parente, medico di famiglia, ecc.). In tal caso non credo che nessun medico si rifiuti e si sia mai rifiutato di farlo presenziare, salvo ovviamente casi di impedimento all'effettuazione degli accertamenti sanitari (se l'accompagnatore interferisce con questi è ovvio che non può essere presente).
Non ho mai visto uscire l'accompagnatore, per esempio, durante una visita dermatologica. Atteso ovviamente che l'accompagnatore sia stato fatto entrare con il consenso dello stesso paziente.
Questo mi sembra l'ABC della medicina ... anche quella legale!
Considererei che:
- teniamo buone le considerazioni appena espresse;
- NON si è detto che gli accompagnatori siano o possano essere 10-20-30, ma solo 1. Altrimenti non sarebbe una visita medica ma uno show;
- l'eventuale accompagnatore se lo porta il paziente/lavoratore e dunque la privacy non è violata;
- non c'è alcuna norma che vieti formalmente la presenta di chiunque durante la visita del MC in corso di sorveglianza sanitaria (se me la trovate, me la studio ben volentieri);
- il MC non ha (spero) nulla da nascondere;
- se l'accompagnatore è un medico, magari può essere anche fonte di confronto ed analisi congiunta di un eventuale caso dubbio;
- se l'accompagnatore è un medico saprà certamente presenziare nel rispetto della professionalità del Collega, tacendo e non fomentando discussioni inutili (sta lì e guarda cosa succede e, se proprio è opportuno o richiesto, condividerà con il MC eventuali considerazioni);
- la visita del MC NON è un'aula di tribunale e dunque non si può trasformare certo in una causa con accusa e difesa;
- se l'accompagnatore, chiunque egli sia, si comporta a modo, non vedo cosa ci sia di così sconvolgente a farlo assistere;
- l'esempio delle commissioni medico-legali era appunto un ESEMPIO, situazioni in cui PER TRASPARENZA è lecito far presenziare il consulente di parte, tanto che la norma lo specifica. Nonostante questo, tali visite non sono sedi di contenzioso in diretta con calci e pugni.
Se non c'è una norma che vi dice "è consentito al lavoratore farsi accompagnare da un testimone/consulente di parte", voi non fate entrare nessuno? Mi sembra un po' tosta come scelta, poi fate voi.
Credo che la trasparenza sia un valore intrinseco alla deontologia medica. Certo che, se si fanno visite mediche farlocche in luoghi non adeguati e degni, il lavoratore e il suo accompagnatore avrebbe molte cose su cui attaccarsi e fare un casino durante la visita e anche dopo. Ma non credo sia il caso di cui discutiamo.
Ma il medico del lavoro "di parte" con quale incarico finalizzato sarà presente?
Come "mediatore culturale" per il lavoratore che chiede che gli si "traducano" le motivazioni delle eccezioni alla documentazione rifiutata? O come mediatore linguistico?
E il medico di parte riuscirà in tal caso a spiegare meglio al suo assistito le motivazioni che il medico del lavoro non ha saputo spiegare? Ha doti diverse dal mc giudicante? forse in tal caso basterebbe un incontro diretto tra i due specialisti, molto più semplicemente, con uno scambio di competenze e di notizie.
Oppure, se il lavoratore si presenta con il medico del lavoro "di parte" per far opposizione con un supporto qualificato alle richieste del mc e il medico di parte è dunque presente per confutare scelte e decisioni del mc, la sua presenza è inammissibile in quanto per tale finalità, con maggior appropriatezza, esiste e non a caso, quanto chiaramente previsto all'art.41, comma 9.
Rimane l'ipotesi che il lavoratore soffra di solitudine, ma nel caso il problema va trattato diversamente.
La storia rimane tuttavia molto nebulosa soprattutto per quanto riguarda la reiterazione di accertamenti già eseguiti (pubblica o privata sia la fonte)da un altro professionista. Direi che la comprensione di questo arcano è la chiave di volta dell'intera faccenda.
Quanto al collega consi51, se posso permettermi di dargli un consiglio, eviterei accuratamente di pormi in una posizione così imbarazzante e consiglierei a chi mi chiede assistenza di attivare l'istituto del ricorso........che probabilmente chiarirà con un maggior approfondimento la questione con una posizione sicuramente più neutrale rispetto ai due medici di cui sopra.
Tcam
Medici indolenti & Aziende Netgroup
https://www.facebook.com/retemedicicompetenti/
tcam il 13/03/2016 01:25 ha scritto:
Ma il medico del lavoro "di parte" con quale incarico finalizzato sarà presente?
Come "mediatore culturale" per il lavoratore che chiede che gli si "traducano" le motivazioni delle eccezioni alla documentazione rifiutata? O come mediatore linguistico?
E il medico di parte riuscirà in tal caso a spiegare meglio al suo assistito le motivazioni che il medico del lavoro non ha saputo spiegare? Ha doti diverse dal mc giudicante? forse in tal caso basterebbe un incontro diretto tra i due specialisti, molto più semplicemente, con uno scambio di competenze e di notizie.
Oppure, se il lavoratore si presenta con il medico del lavoro "di parte" per far opposizione con un supporto qualificato alle richieste del mc e il medico di parte è dunque presente per confutare scelte e decisioni del mc, la sua presenza è inammissibile in quanto per tale finalità, con maggior appropriatezza, esiste e non a caso, quanto chiaramente previsto all'art.41, comma 9.
Rimane l'ipotesi che il lavoratore soffra di solitudine, ma nel caso il problema va trattato diversamente.
La storia rimane tuttavia molto nebulosa soprattutto per quanto riguarda la reiterazione di accertamenti già eseguiti (pubblica o privata sia la fonte)da un altro professionista. Direi che la comprensione di questo arcano è la chiave di volta dell'intera faccenda.
Quanto al collega consi51, se posso permettermi di dargli un consiglio, eviterei accuratamente di pormi in una posizione così imbarazzante e consiglierei a chi mi chiede assistenza di attivare l'istituto del ricorso........che probabilmente chiarirà con un maggior approfondimento la questione con una posizione sicuramente più neutrale rispetto ai due medici di cui sopra.
Tcam
Daccordo con Tiziano sull'aspetto umano e deontologico....su tutto!
Ma da punto ml io credo che la visita sia da fare a due ,solo a due, in quanto sia il lavoratore che il MC sanno che stanno parlando di situazioni di salute connesse al lavoeo e solo loro due ne conoscono..dal lavoro giornaliero,dal DVR e da tutto quanto si incentra sulla sicurezza e prevenzione di danno per la salute.
La legge dice che devo emettere dopo la MIA VISITA una certificazione la quale può essere "impugnata" dal DL e dal Lavoratore in sede ASL entro 30 gg.
A quel punto si potrà fare una disamina aperta urbe et orbi agli addetti ai lavori ed autorizzati anche in un caveau circolare di una università!!!!!!!
Mario
Mario
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