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Brutta cosa dover decidere il mantenimento di un posto di lavoro

Questo argomento ha avuto 16 risposte ed è stato letto 2059 volte.

tcam

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  • Brutta cosa dover decidere il mantenimento di un posto di lavoro
  • (22/03/2016 21:28)

Settore
Costruzione e montaggio canalizzazioni industriali
Rischi:
1) MMC
2)Sovraccarico biomeccanico arto sup
3) vibrazioni mano braccio
4)lavoro in quota
5) rumore
6)Radiazioni ottiche artificiali
7)campi EM
8)esposizione a sostanze chimiche pericolose
9) clima/microclima

IL caso:
Lavoratore di 58 aa con esami non significativi (luglio 2015) ivi compreso ECG
A Novembre IMA
Coronarografia: subocclusione coronarica multipla e polidistrettuale.
Funzione cardiaca moderatamente compromessa; ipocinesia a livello della punta e minima porzione parietale.
Buon recupero funzionale dopo applicazione di due stent
Probabilità di riostruzione calcolata al 30%

Il lavoratore rientra dopo 4 mesi e si sottopone a GDI:

Quale il vostro giudizio dando per certo che non vi sono mansioni alternative cui adibirlo che escludano almeno:
1)MMC
2)sovraccarico biomecanico arto superiore
3)rumore


Idoneo? Non idoneo? parzialmente idoeneo?

TCam

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lanfraz

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  • Re: Brutta cosa dover decidere il mantenimento di un posto di lavoro
  • (22/03/2016 23:56)

Se mi posso permettere, forse la condizione che precede la domanda è un po' generica per consentire una risposta.

Dai rischi elencati mi sembra che il lavoratore si occupi sia della costruzione che del montaggio (con attività di saldatura). Immagino che il lavoro in quota sia previsto per alcune operazioni di montaggio, dalle quali pare possa essere escluso, visto che il rischio non figura tra quelli non eliminabili. Presumo anche che non sia un saldatore "propriamente detto". Ovviamente, correggimi se sbaglio.

Detto ciò:

1) E' una movimentazione di carichi di quale peso e frequenza..?E fino a che entità è inevitabile che sia effettuata manualmente..?
2) In che senso non è possibile "escludere" (o comunque ridurre) il rischio rumore..? L'uso degli otoprotettori è incompatibile con le condizioni di sicurezza..?

Per inciso, partendo dal caso in oggetto si potrebbe anche riproporre la discussione sulla reale utilità dell'ECG basale, raccomandato in svariate linee guida, nell'ambito della sorveglianza sanitaria periodica.

saferr

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  • Re: Brutta cosa dover decidere il mantenimento di un posto di lavoro
  • (23/03/2016 08:23)

prova da sforzo? frazione eiezione?
terapia in atto?

tcam

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  • Re: Brutta cosa dover decidere il mantenimento di un posto di lavoro
  • (23/03/2016 11:21)

saferr il 23/03/2016 08:23 ha scritto:
prova da sforzo? frazione eiezione?
terapia in atto?

prova da sforzo: per ora nessuno si fida a sottoporcelo (Spec II LIV)
Frazione d'eiezione (par di ricordare) 40%
terapia complessa anticoagulante, controllo pressorio, controllo metabolico,..... (abituale kit farmacologico di protocollo)
Ma esce ora dalla convalescenza con chiare indicazioni di evitamento di condizioni di stress cardiovascolare. Il tema è dunque: se non ci sono mansioni che prevedano un profilo diverso come giudichi il lavoratore?

Per Lanfranz: il montaggio di un sistema di canalizzazione non avviene da squadre di x operatori. Di norma ce ne sono due con mansioni e competenze equipollenti. Il clima non è un fattore modificabile e molte operazioni avvengono in esterni. Gran parte delle lavorazioni si svolgono in relazione ai piani operativi di cantiere e non sono certo condizionabili dalle condizioni meteo. I materiali da movimentare hanno peso variabile (sono condutture e loro segmenti, cappe, finali, armadi di centraline, etc) i cui pesi sono estremamente variabili. Una cappa può pesare da 30 a 50 kg e non si applica al suolo nè tantomeno si solleva meccanicamente. Si lavora al suolo, su ponti mobili e ponteggi con spazi di manovra limitati,su tetti e facciate. I calcoli degli indici lasciamoli alla speculazione filosofica se non vogliamo nascondere la incapacità decisionale dietro numeri fasulli o peggio decidere facendo riferimento al solo rischio del decisore.
Il montaggio è la fase finale del processo che parte dalla costruzione.La costruzione non ha un modello industriale in cui c'è un addetto alla produzione della curva levogira e un secondo per la destrogira. Chi costruisce maneggia tutte le componenti, dalle lastre che taglia e piega (dimensioni e pesi di grande variabilità) fino al prodotto finito a misura che non è standardizzato ma è a dimensione dello specifico impianto ( a misura). Quindi inutile ed improprio cercare indicizzazioni che sono utili solo laddove gli eventi indicizzabili sono limitati e controllati.
L'otoprotezione sicuramente (in atto) riduce l'esposizione con un possibile aumento del rischio infortunistico.
La saldatura (spesso inox) è ben aspirata in costruzione, non altrettanto in cantiere (pur limitata ad aggiustamenti o appuntature di montaggio)
Quindi inevitabili:
MMC
sovraccarico biomeccanico
clima
In particolare porre un limite di movimentazione a 15 kg (con note accessorie) è decretare la perdita del posto di lavoro.
Il resto evitabile o attenuabile con riduzione del mansionario e DPI/DPC.

TCam

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lanfraz

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  • Re: Brutta cosa dover decidere il mantenimento di un posto di lavoro
  • (23/03/2016 14:14)

Lasciando da parte la lezione di tecnologia industriale, ti segnalo che la mia domanda relativa alla MMC derivava proprio dal fatto che in quel contesto ritengo scarsamente applicabili i modelli standard; a maggior ragione, quindi, è importante conoscere le modalità di movimentazione dei carichi.

Peso e frequenza non fanno sempre rima con "NIOSH" o "indice di sollevamento" (anzi, quasi mai, e su questo siamo d'accordo): sono semplicemente parametri che ci consentono, insieme ad altri, di ipotizzare lo sforzo richiesto anche laddove i carichi siano "di dimensioni e pesi di grande variabilità".

Ora, mi perdonerai per la volgare sintesi, ma, se siamo in un contesto lavorativo nel quale "tutti devono fare tutto", "tutti devono movimentare regolarmente pesi di 25, 30 o 40 Kg", "tutti devono lavorare in altezza", "tutti devono lavorare in condizioni climatiche estreme", ecc., allora c'è poco da fare e l'unico modo per non decretare la perdita del posto di lavoro è dare una non idoneità temporanea, almeno in attesa del prossimo controllo, che probabilmente sarà a breve (magari con la prova da sforzo).

Ovviamente, però, attendiamo con ansia la tua risposta esatta sul caso in questione.

tcam

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  • Re: Brutta cosa dover decidere il mantenimento di un posto di lavoro
  • (23/03/2016 14:43)

lanfraz il 23/03/2016 02:14 ha scritto:
Lasciando da parte la lezione di tecnologia industriale, ti segnalo che la mia domanda relativa alla MMC derivava proprio dal fatto che in quel contesto ritengo scarsamente applicabili i modelli standard; a maggior ragione, quindi, è importante conoscere le modalità di movimentazione dei carichi.

Peso e frequenza non fanno sempre rima con "NIOSH" o "indice di sollevamento" (anzi, quasi mai, e su questo siamo d'accordo): sono semplicemente parametri che ci consentono, insieme ad altri, di ipotizzare lo sforzo richiesto anche laddove i carichi siano "di dimensioni e pesi di grande variabilità".

Ora, mi perdonerai per la volgare sintesi, ma, se siamo in un contesto lavorativo nel quale "tutti devono fare tutto", "tutti devono movimentare regolarmente pesi di 25, 30 o 40 Kg", "tutti devono lavorare in altezza", "tutti devono lavorare in condizioni climatiche estreme", ecc., allora c'è poco da fare e l'unico modo per non decretare la perdita del posto di lavoro è dare una non idoneità temporanea, almeno in attesa del prossimo controllo, che probabilmente sarà a breve (magari con la prova da sforzo).

Ovviamente, però, attendiamo con ansia la tua risposta esatta sul caso in questione.

Non volevo certo fare lezione a nessuno. Se non descrivi è difficile far capire. Non è proprio che tutti debbono fare tutto, ma per giustificare un lavoro di otto ore giornaliere una serie di compiti vanno affidati e nessuno di questi può escludere una movimentazione superiore ad almeno 25 kg. Se considero l'età del lavoratore, le condizioni in cui opera (clima non ultimo ma non esclusivo)e il fatto che nessuno può garantire, nemmeno il lavoratore stesso, il rispetto di limiti quali i 15 kg che con le considerazioni precedenti riterrei invalicabili, la conclusione che ne dovrebbe derivare (questo penso) è di una idoneità parziale con limiti ponderali e prescrizione di sospendere l'attività in condizioni climatiche critiche (caldo/freddo estremi.
Ne consegue di necessità l'interruzione del rapporto di lavoro.
In condizioni similari, in due casi nella mia vita professionale, ho privilegiato del concetto di salute il diritto al benessere socio-economico e la fortuna mi ha aiutato perchè i due lavoratori sono deceuti, per mia fortuna uno facendo sport (calcio tra amici, l'altro ristrutturando casa propria a distanza relativamente breve dal momento in cui avevo deciso di dare idoneità più ampie di quelle che il buon senso e l'esperienza mi consigliavano di dare.
Con questa premessa io ho dato una idoneità parziale che determinerà interruzione del rapporto di lavoro ed ho attivato (fatto attivare) l'istituto del ricorso da parte del lavoratore in modo da condividere anche con chi abitualmente valuta " a posteriori" il nostro operato.
La crisi occupazionale non giustifica il sacrificio in nome dell'economia di nessun essere umano, tantomeno quando il lavoratore non riesce a comprendere in modo chiaro (questo è il caso) che le proprie condizioni non sono suscettibili di un miglioramento certo e tale da permettere la ripresa di un modello lavorativo, pur discutibile e biasimabile, che è però quello vigente ad oggi, indipendentemente da quanto scritto nei DVR.
Sarà mia cura aggiornare il post.
Nota a latere.
Il MMG aveva attivato denuncia di MP (infarto) considerando il lavoro el proprio assistito causa dell'eventi ischemico...e questo fatto la dice lunga sui rischi cui siamo esposti nell'esprimere i nostri GdI che i DDL chiamano "visitine".
Sarei soddisfatto comunque di leggere altre opinioni perchè pur essendo il caso specifico apre, secondo me il dibattito che mi aspetterei più ricco sul conflitto tra gli elementi costitutivi il principi di "salute".
Grazie per il tuo competente intervento
Tcam

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lanfraz

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  • Re: Brutta cosa dover decidere il mantenimento di un posto di lavoro
  • (23/03/2016 15:09)

Bene, sul giudizio espresso sono sostanzialmente d'accordo (la non idoneità temporanea, che ho ipotizzato, sarebbe stato eventualmente un modo per valutare la situazione, anche alla luce di altri esami). Credo che nessuno avrebbe dato una idoneità "piena" in questa situazione. Poi datore di lavoro e lavoratore hanno appunto la possibilità di ricorrere contro il giudizio.

Quanto alla denuncia di MP bisognerebbe ovviamente avere ulteriori informazioni, ma non penso sia questa la sede.

Fuor di polemica, saluti.

tcam

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  • Re: Brutta cosa dover decidere il mantenimento di un posto di lavoro
  • (23/03/2016 16:11)

lanfraz il 23/03/2016 03:09 ha scritto:
Bene, sul giudizio espresso sono sostanzialmente d'accordo (la non idoneità temporanea, che ho ipotizzato, sarebbe stato eventualmente un modo per valutare la situazione, anche alla luce di altri esami). Credo che nessuno avrebbe dato una idoneità "piena" in questa situazione. Poi datore di lavoro e lavoratore hanno appunto la possibilità di ricorrere contro il giudizio.

Quanto alla denuncia di MP bisognerebbe ovviamente avere ulteriori informazioni, ma non penso sia questa la sede.

Fuor di polemica, saluti.

La MP è stata istantaneamente respinta da INAIL e il lavoratore è stato dunque in regime INPS per l'intero periodo.
(per onor di cronaca)
TCam

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  • Re: Brutta cosa dover decidere il mantenimento di un posto di lavoro
  • (23/03/2016 16:15)

lanfraz il 23/03/2016 03:09 ha scritto:
Bene, sul giudizio espresso sono sostanzialmente d'accordo (la non idoneità temporanea, che ho ipotizzato, sarebbe stato eventualmente un modo per valutare la situazione, anche alla luce di altri esami). Credo che nessuno avrebbe dato una idoneità "piena" in questa situazione. Poi datore di lavoro e lavoratore hanno appunto la possibilità di ricorrere contro il giudizio.

Quanto alla denuncia di MP bisognerebbe ovviamente avere ulteriori informazioni, ma non penso sia questa la sede.

Fuor di polemica, saluti.

Se ti può incuriosire il dato ho posto il quesito anche su https://www.facebook.com/groups/145534116993/ e visitando quel gruppo di 500 mc potrai vedere se qualcuno ha pareri diversi...
Tcam

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  • Re: Brutta cosa dover decidere il mantenimento di un posto di lavoro
  • (23/03/2016 16:43)

Premesso che stiamo parlando senza conoscere direttamente il problema (ovviamente a parte Tiziano) se l’interessato non lavora nella giungla del Borneo, ma nella nostra Toscana, mi pare che le condizioni climatiche “estreme” tali da controindicare lavori all’aperto siano piuttosto rare, se non improbabili; quanto alla movimentazione manuale dei carichi, l’ Allegato XXXIII del D.Lgs. 81/2008 fa esplicito riferimento alle tre parti della norma ISO 11228 e, in particolare nel caso della MMC alla parte 1, ove si legge che per la “popolazione lavorativa adulta”, è indicato il valore di 25 kg, quindi anche codesta Ditta dovrebbe seguire tale indicazione, che mi pare abbia forza di Legge; dunque imporre una limitazione mi pare inutilmente tautologico, a meno che le condizioni cliniche consiglino limiti inferiori, ma allora probabilmente va presa in considerazione la non idoneità della persona.

...........................
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