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pensieri ma anche parole: Regione Umbria linee di indirizzo

Questo argomento ha avuto 2 risposte ed è stato letto 1641 volte.

tcam

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  • pensieri ma anche parole: Regione Umbria linee di indirizzo
  • (11/04/2016 21:50)

http://olympus.uniurb.it/index.ph...com_content&view=article&id=12521:2014umb1721&catid=27:normativa-regionale&Itemid=59

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  • Re: pensieri ma anche parole: Regione Umbria linee di indirizzo
  • (11/04/2016 21:52)

Per evitare battute idiote, non del tutto infrequenti, qui e non solo qui, si da atto che trattasi di "dgr 22 dicembre 2014, n. 1721"
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milvio.piras

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  • Re: pensieri ma anche parole: Regione Umbria linee di indirizzo
  • (12/04/2016 13:54)

Letto, magari un po’ frettolosamente, ma la sostanza mi sembra sempre la stessa.

Il problema rimane; o meglio, di quale problema vogliamo discutere?
Se l’obiettivo (la speranza) è di assicurare che il medico competente faccia/sia messo in grado/sia costretto ad adempiere ai propri doveri, credo che ancora una volta il sistema non aggiunga nulla a quanto già previsto dalla legge.

Ad esclusione delle grosse aziende, dove di norma è garantito un certo controllo sull’operato del datore di lavoro, del medico competente e dell’RSPP, perché è presente realmente anche il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e una rappresentanza sindacale (che di solito hanno anche una certa competenza in materia), per le piccole aziende la situazione è spesso totalmente diversa:
- spesso i RSPP è lo stesso datore di lavoro o una persona di sua fiducia e si attiene alle disposizioni del datore di lavoro, se ci tiene al posto,
- spesso il RLS è un fantasma che esiste solo sulla carta (il rappresentante territoriale), o comunque non può piantar grane per ogni “fesseria”, se ci tiene al posto di lavoro,
- spesso tutti gli adempimenti relativi alla sicurezza sul lavoro e la sorveglianza sanitaria sono dati in gestione a consulenti esterni, più o meno organizzati in società di servizi, a volte persino associazioni datoriali, che della materia sanno solo il tanto che basta per produrre scartoffie del tutto inutili, a riscontro di attività effettuate al solo scopo di far soldi fregando la gente,
- spesso il medico competente è anch’esso connivente, prestandosi di buon grado a reggere il sacco a pseudo consulenti senza scrupoli dietro elargizione di compensi ridicoli, fingendo di eseguire visite mediche corredate da protocolli inadeguati stabiliti scimmiottando qualcosa vista in qualche altra occasione o tirata giù da internet,
- spesso vengono totalmente ignorati i sopralluoghi e le altre attività previste dalla legge, o comunque sono ridotte a semplici formalità, purché sui verbali figurino le firme di tutti gli attori, messisi d’accordo per creare meno disagio e spesa possibile al datore di lavoro, che altrimenti potrebbe cercarsi qualcun altro,
- eccetera, eccetera, eccetera… cose che ci siamo detti un milione di volte

quindi, cosa impedisce che, in applicazione delle linee guida della Regione Umbria, le onnipresenti organizzazioni di furbetti del “riscontrino” continuino a sfornare documenti che attestino, con tanto di firma e controfirma del medico competente, attività mai realmente espletate o del tutto inutili?

Fino a che la posizione del medico competente sarà quella che conosciamo oggi e che lo rende attaccabile su tutti i fronti, privo di qualunque potere contrattuale, coercitivo e, tantomeno, sanzionatorio, all’occorrenza comodo capro espiatorio per le malefatte altrui, e sempre più oberato da compiti idioti scaricatigli addosso da sempre più idiote disposizioni di legge,
fino a che per legge non saranno previste adeguate sanzioni anche per i maggiori responsabili delle porcherie che vediamo ogni giorno, che non figurando come preposti oggi sembrano inattaccabili se non a seguito di querela da parte del danneggiato,
non credo che l’ennesimo decreto, nazionale, regionale, rionale o altro, riesca a cogliere nel segno. Soprattutto, ripeto, per quanto riguarda in genere le piccole aziende.

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