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Criteri Generali per la vigilanza.........................

Questo argomento ha avuto 1 risposte ed è stato letto 1583 volte.

tcam

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  • Criteri Generali per la vigilanza.........................
  • (29/06/2016 00:21)

Regione Toscana, dgr 1 marzo 2016, n. 151 - Piano strategico regionale 2016-2020 per la sicurezza del lavoro.

"Il controllo riguarderà anche la coerenza fra la situazione di rischio riscontrata, la valutazione dei rischi effettuata dall'azienda ed il protocollo sanitario adottato dal medico competente"

http://olympus.uniurb.it/index.ph...7%3Anormativa-regionale&Itemid=59

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Dcorti

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  • Re: Criteri Generali per la vigilanza.........................
  • (30/06/2016 14:58)

Il documento è corposo e, se vogliamo, in linea teorica, caratterizzato dalle migliori intenzioni volte a garantire con trasparenza e correttezza la vigilanza sulla sicurezza del lavoro.
In pratica qua e là riaffiora come sempre la criticità della posizione del medico competente, stritolato nei soliti ingranaggi che periodicamente evidenziamo ( normativa spesso illogica e inapplicabile, scarso o nullo potere contrattuale nei confronti di "chi ci paga", rapporti con l'organo di vigilanza).Non entro ulteriormente nel merito , ma puntualmente in queste occasioni di riflessione, non posso fare a meno di confrontare lo stato di liberi professionisti ,medici specialisti, come noi , ed altri medici , sempre liberi professionisti, ma specialisti in altre branche. Che so cardiologi, ortopedici , chirurghi... Anche loro devono prendersi cura della salute della persona , dal momento in cui la prendono in carico devono valutarne i rischi ( abitudini di vita, anamnesi patologica e fisiologica, contesto sociale e, perché no , lavorativo etc ).A quel punto devono predisporre un piano sanitario : cioè decidere quali e quanti accertamenti complementari siano necessari per esprimere una diagnosi e improntare una terapia, e verificare con opportuni controlli periodici la validità e efficacia della stessa. Mi chiedo : come mai nessun organo di vigilanza si può permettere di intervenire a mettere becco nelle maglie di questo iter ? Come mai questi medici sono liberi di esercitare la loro professione secondo scienza e coscienza, senza l'incubo di violare qualche cavillo o articolo di legge ed essere esposti a pesanti sanzioni, anche penali (escludendo ovviamente il caso di imperizia, negligenza o colpa grave) ? Come mai il Medico del Lavoro ha accettato di subire questo incastro in un meccanismo così peculiare e anomalo, per non dire decisamente perverso ?
Lo so , purtroppo la domanda è retorica , ma ciclicamente mi viene inevitabile farmela.

Donatella Corti

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