Salve, secondo voi un medico competente a cui nel novembre 2011 viene richiesta copia della cartella sanitaria secondo l'art 25 comma 1 lett h del D.lgs 81/08, E, NEL MESE DI MAGGIO 2013 ( SONO PASSATI 18 MESI), invia una lettera al lavoratore dove dice testualmente "purtroppo detta cartella era custodita momentaneamente nella mia borsa di lavoro pronta per essere fotocopiata e quindi a lei inviata, il furto della mia borsa denunciato alla stazione dei carabinieri di omissis, non mi permette di soddisfare la sua richiesta".
Secondo voi commette il reato di incauta custodia e violazione del segreto professionale visto l'art 25 comma 1 lett c del testo unico che dice testualmente:
istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per ogni
lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria; tale cartella è conservata con salvaguardia del segreto
professionale e, salvo il tempo strettamente necessario per l’esecuzione della sorveglianza sanitaria e la
trascrizione dei relativi risultati, presso il luogo di custodia concordato al momento della nomina del medico
competente;
Secondo me si, perché è chiaro che la cartella sanitaria e di rischio del lavoratore può essere uscita dal luogo di custodia solo nel caso di visita di sorveglianza sanitaria e trascrizione dei dati e non certo per essere fotocopiata .
Alla luce della mancata salvaguardia professionale , vista l'incauta custodia e la relativa diffusione dei dati sensibili del lavoratore, commette anche la violazione del D. lgs 196/03 art 22 commi 7 e 8.
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