a proposito di protocolli sanitari... OPERAI EDILI
visita medica annuale
spirometria annuale
audiometria annuale
RX torace triennale? (su questo esame ho dei dubbi in quanto il rischio silice di norma è basso negli edili)
esami ematochimici e urine annuali/biennali? (a discrezione del MC)
ECG annuale/biennale? (a discrezione del MC)
questi ultimi due accertamenti riferiti all 'età ed ai fattori di rischio? potrebbero essere contestati?
Saluti!!!
Ho trovato indicazioni interessanti in Linee Guida della Regione Lombardia per i lavoratori edili.......
SI a visita medica e spirometria annuale
L 'audiometria viene proposta biennale (o sec. D.L.277/91)
Gli esami ematochimici quinquennali, l 'ECG triennale e dopo i 40 anni.
Per quanto riguarda l 'Rx torace: solo per le prime visite di lavoratori con precedenti esposizioni a rischio pneumoconiotico (amianto, silice cristallina, fumi di saldatura) o per chi dovrà svolgere attività a rischio (lavorazione lapidei, saldatori, piastrellisti, sabbiatura pietre...). Tale scelta viene da loro giustificata nella mancanza di un rischio specifico di esposizione a polveri sclerogene in cantiere (non è attualmente riconosciuto dall 'INAIL un obbligo assicurativo in tal senso per le imprese edili) per la maggior parte delle figure professionali considerate, sia in concordanza con la Legge 230/95 che vieta esposizioni a radiazioni ionizzati a fini diagnostici laddove non espressamente necessario.
Per gli esposti a fibre d 'asbesto rimangono validi gli accertamenti previsti dal DM 21/01/1987.
Aggiungerei esami strumentali per il rischio da strumenti vibranti (se presente).
E poi.....movimentaz. manuale carichi......rischio chimico....ecc. in base alla valutazione dei rischi.
Spero di esserti stata utile.
Volevo aggiungere un parere sui recenti scambi di opinione legati ai protocolli sanitari (vedi autisti di ambulanza, vigili, ecc.): ho l 'impressione che siamo ancora legati all 'equazione: mansione=esami, in realtà soprattutto per le mansioni nelle quali l 'obbligo della sorveglianza sanitaria non è così "matematico" sarebbe secondo me molto importante rifarsi prima di tutto alla valutazione dei rischi effettuata dall 'azienda: purtroppo invece esistono ancora molte realtà lavorative nelle quali c 'è totale incongruenza fra tale valutazione ed il protocollo sanitario.
Cordiali saluti a tutti.
Per quanto mi riguarda il protocollo previsto dalla Regione Lombardia non mi convince del tutto. D’accordo sulla annualità di VM e spirometria, idem sulla periodicità della audiometria e sull’Rx, un po’ meno sulla quinquennalità degli esami ematochimici (che senso ha fare delle analisi ogni 5 anni?), ancora di meno sulla periodicità dell’ECG. Vi faccio gentilmente notare che il settore edile è sicuramente uno dei più gravosi per l’organismo umano, dove moltissimi soggetti hanno delle abitudini di vita (pasti ipercalorici, buon consumo di alcolici, tabagismo, etc) che potrebbero compartecipare alla genesi di una coronaropatia o altre patologie cardiache; altro “dettaglio” è il fatto che, almeno dalle mie parti, la gran parte degli edili sono extracomunitari che magari non vedono un medico da 10 anni, e che possono presentare delle patologie cardiache (ad es valvulopatie post reumatiche gravi, con quadri di cardiomegalia ai limiti dello scompenso: visto con i miei occhi un paio di anni fa!!) da noi ormai quasi scomparse. Non voglio certo sostituirmi al medico di famiglia ne saperne di più dei colleghi lombardi, ma per quanto mi riguarda negli edili le analisi e l’ECG sono annuali.
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Desidero ricordare che qualunque protocollo di sorveglianza sanitaria (periodicità ,es. strumentali e di laboratorio)può essere valido solo se supportato da una puntuale Valutazione dei Rischi.La valutazione di patologie legate ad Errati Stili di vita non credo che, in atto,possa direttamente coinvolgre il Medico Competente visto i vincoli operativi che la normativa vigente impone a questa figura professionale.Ritengo auspicabile,di contro,che si incentivino campagne di "Promozione della Salute nei luoghi di Lavoro" con una attiva collaborazione tra strutture pubbliche di Medicina del Lavoro(Ospedaliere,Universitarie,Territoriali)e Medici Cpmpetenti Aziendali.Un cordiale sluto.
Penso che siamo tutti d 'accordo che non è la mansione che fa scattare gli accertamenti bensì i rischi che scaturiscono da tale mansione. Le linee guida danno indicazioni di massima, possono essere considerate uno spunto ma ovvimanete non vanno seguite pedissequamente. Concordo con la possibilità di un 'audio biennale (tuttavia esiste veramente molta variabilità nell 'esposizione al rumore negli edili), assolutamente no con es. ematochimici ogni 5 anni (che senso può avere dei controlli così lunghi, anche considerando l 'alto turn-over in questo settore... si sa che poi la copia delle cartelle non viene data al lavoratore...), idem per l 'ECG triennale (a proposito è verissimo il fatto che lavoratori extra-comunitari hanno patologie cardiache, vedi valvulopatie, misconosciute). Sono d 'accordo, invece, con la radiografia del torace, che non è motivata se non in lavorazioni particolari che espongono a rischio silice. Ritengo importante che, in fase di visita, il MC evidenzi stili di vita, familiarità, fattori di rischio personali che possano MOTIVARE un eventuale accertamento. Personalmente ad un edile >50 anni, con familiarità per cardiopatia e diabete, sovrappeso con potus, che lavora su impalcature (messe in sicurezza?), che non va dal medico di base a meno che non stia morendo, etc. un esame ematochimico ed un ECG anche glielo farei... un ultimo pensiero sul documento di valutazione dei rischi o POS: quanto ci può veramente servire se da l 'impressione di essere un "ciclostilato" che si adatta ad un cantiere base edile (con tutto il rispetto per i DVR ben fatti)? ciao e grazie a tutti!!!
Gentili Colleghi, certe volte penso che sia più "utile" perdere un po ' del nostro tempo a convincere datori di lavoro, RSPP, lavoratori, tecnici e consulenti vari sulla necessità di redigere e "attuare" seri e concreti documenti di valutazione del rischio e POS, piuttosto che stare a "menarcela" sulla necessità o sull 'opportunità di eseguire e gestire un esame spirometrico, un 'audiometria o un esame ECG. Credo che ne guadagnerebbe la salute dei lavoratori e la nostra dignità di medici del lavoro.
Tony Porro
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