A poche ore dal voto vorrei aprire un piccolo confronto sulla parte di interesse professionale del referendum del 4 dicembre. Tra le materie che verrebbero assegnate allo Stato cè la "tutela e sicurezza del lavoro". La definizione non è tra le più precise e si potrebbe interpretare come la tutela del lavoro in generale ed alla sicurezza sul lavoro. Non viene citata la salute che sembrerebbe rimanere una materia concorrente. Se fosse così si verrebbe a creare una dicotomia tra tutela della salute sul lavoro (a carico di stato e regioni come adesso) e sicurezza sul lavoro (a carico dello stato centrale). Se invece questa materia si interpreta come salute e sicurezza sul lavoro io vedrei positivamente la gestione della stessa esclusivamente da parte dello stato poichè annullerebbe le differenze regionali e locali legati al coordinamento, interpretazione, emanazione di linee guida e modalità ispettive. Anche i servizi di prevenzione nei luoghi di lavoro passerebbero probabilmente al ministero del lavoro. Che ne pensate?
Andrea Angelo Bordiga
Credo che sia solo una cattiva dizione. Sugli sviluppi sono abituato a non pensare in positivo ma, se del caso, toccherà aspettare...
Il problema non esiste.59 a 41.Hanno fatto del tutto per nasconderlo ma avrebberto cancellato la 833.Chi ha un po di anni ricorda come e nata la 833 e perche c e stata inserita la "medicina del lavoro".con il si La "medicina del lavoro" sarebbe stata gestita senza piu alcun dubbio dal ministero del lavoro.In particolare avrebbe gestito tutto l ispettorato del lavoro.Da oggi sarebbe il caso ricordare alle Lorenzin di turno che le leggi sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori sono di sua competenza e non deve delegare il collega ministro del lavoro.Parliamo di prevenire le malattie e gli infortuni.....più' sanità di così!!!!!!!! come si fa a scindere la sicurezza dalla salute!!!!!e poi ,ma quanto è bello "medicina del lavoro",l ha inventata Ramazzini.invece vogliamo americanizzar la"occupational medicine" e quindi medico occupazionale.
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