Amici medici del lavoro. Vi mando il link di un articolo, uscito 3 giorni fa, di uno studio su 10.000 soggetti. Pare che ci possano essere delle correlazioni tra uso del VDT e sviluppo di glaucoma. E ' il primo studio oculistico al mondo incentrato su tale aspetto..ovviamente deve essere confrontato con altri studi, ma se fosse cosi potrebbe portare a dover rivedere del tutto lo screening occupazionale sui videoterminalisti.Forse è uno scenario futuribile...bisognerà vedere!
Saluti a tutti
Marco
http://jech.bmjjournals.com/cgi/content/full/58/12/1021
Grazie Marcoculista del recentissimo e prezioso contributo. Mi piacerebbe che questo "spontaneo" scambio di informazioni tra specialisti, accomunati dal videoterminale, fosse consolidato, anche sul territorio.
Finalmente torniamo a parlare di medicina. Un grazie al Collega di Chiaro per la preziosa e puntuale segnalazione, che aggiunge delle motivazioni in più (anche se lo studio richiama alla prudenza) a chi ritiene (giustamente) che sia più corretta la visita oculistica che l 'ergovision per un videoterminalista.
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
...e direi di più: visita oculistica, con tonometria e campimetria supplementari per quelli che presentano anomalie di rifrazione...
Ma non sono medico, quindi magari ho detto una maialata incredibile...Però, da che ho un pochetto di ipertensione endoculare (l 'altra, macchè, sempre a terra...) il mio oculista mi ha pregato di stare al PC il meno possibile, e di usarlo rigorosamente con gli occhiali che mi ha prescritto apposta, perchè il mio occhio destro ci vede circa 1 diottria in più del sinistro. E mi tocca andare a controllo ogni 3 mesi, e goccine di timololo mattina e sera...
Nofer
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
...non vorrei che si andasse troppo avanti con l ' immaginazione. Abbiamo solo uno studio preliminare, mentre le varie linee guida italiane così come i protocolli sanitari più autorevoli, non prevedono mai nello screening la misurazione del tono oculare (fino ad oggi). Ben venga ovviamente, in casi selezionati, negli accertamenti di 2° livello, nell 'approfondimento oculistico, ecc. Vorrei ricordare che le visite preventive del videoterminalista (screening ergoftalmologico) sono prerogativa del medico competente e se non si ritengono affidabili i macchinari più noti, esistono anche dei "set manuali" più impegnativi, ma forse più accurati nell 'accertamento. Lasciare lo screening nelle mani degli amici oculisti, mi sembrerebbe un .. regalo di Natale sproporzionato, una impostazione non conforme al D.L. 626/94 e forse anche una (ennesima) sconfitta per la nostra professionalità (di medici del lavoro). Sarebbe interessante, invece, lavorare, ciascuno con lo specialista di riferimento, per raccogliere una casistica italiana su questo argomento.
Buongiorno, mi presento, sono Edoardo uno specializzando al secondo anno della medicina del Lavoro..sono nuovo di questo sito, per cui debbo ancora vedere un po ' come funziona....magari non è il posto giusto questo, pero ' ci provo lo stesso a chiedere una cosa.....ESISTONO DEI PROTOCCLI CLINICO DIAGNOSTICI NELL 'UTILIZZO DEL VISIOTEST? o meglio esiste un PERCORSO DIAGNOSTICO VALUTATIVO DEL DANNO DA VDT?...Confido in una risposta da parte di qualcuno...GRAZIE:
Caro Collega, per rispondere alla tua domanda bisognerebbe scrivere un libro sull 'argomento specifico, che peraltro non esiste. In sintesi per lo screening ergoftalmologico, di competenza per D.L. 626/94 e successive modifiche del medico competente, conviene orientarsi con le pubblicazioni di Colombini e Coll. (Milano) e/o con le Linee Guida SIMLII sull 'argomento e magari col tempo tentare una personalizzazione del metodo. Per la strumentazione molti usano macchinari consolidati quale Visio test, Ergovision, ecc., qualcun 'altro della strumentazione manuale, più difficile da capire ed usare ma forse più accurata. E ' ovvio che diventa quasi indispensabile una collaborazione con oculisti e/o ortottisti per la pratica e naturalmente per tutti gli approfondimenti del caso. Buon lavoro!
Cari colleghi, stamattina ho trovato su un sito Internet di "notizie sanitarie" l 'articolo "L 'occhio miope degenera con il Pc" ( http://www.dica33.it/argomenti/oftalmologia/occhi/occhi8.asp ), articolo in cui un giornalista scientifico (medico ?) cita quanto già segnalato dal collega Marcoculista giungendo, a mio parere, a conclusioni quantomeno affrettate circa il rapporto esistente tra glaucoma e attività al Vdt. Ciò ripropone in modo pesante la reale "competenza" di chi effettua il lavoro di medico competente e - comunque - di tutti coloro che a vario titolo (docenti universitari, cultori del settore) si occupano sul territorio o a livello accademico di Medicina del Lavoro. D 'altronde non è la prima volta che mi capita di sentire conclusioni diciamo "azzardate" da parte di CTU (non medici del lavoro, in genere) che rilevano rapporti di causa-effetto tra esposizioni potenziali (o sostanzialmente) assenti sul luogo di lavoro e patologie gravi, anche di natura tumorale, di lavoratori addetti. Talvolta simili argomentazioni sono anche presenti in valutazioni condotte da medici dell 'Inail relativamente al riconoscimento di malattie professionali "non tabellate" (non me ne vogliano i colleghi dell 'Ente, non ho alcuna intenzione di fare polemica, so bene che la maggior parte di loro conduce l 'attività professionale con perizia e grande professionalità). Credo che sia il momento, a tutti i livelli, di fare sentire la nostra voce, anche sul piano PROFESSIONALE, SCIENTIFICO e CULTURALE. Abbiamo alle spalle una grande storia, specie in Italia, perché dover essere sempre considerati il fanalino di coda ?
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