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FEF ridotto

Questo argomento ha avuto 13 risposte ed è stato letto 7520 volte.

Nonnoguido

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180
  • FEF ridotto
  • (27/11/2004 17:46)

Talvolta in sede di accertamento spirometrico constato che alcuni lavoratori, pur asintomatici per asma e con e.o. del torace negativo per sibili e/o fischi, presentano valori spirometrici con FEF 25-75 sotto il 70%.
Che significato date a quest 'esito spirometrico?
Dareste, in questo caso un giudizio d 'idoneità positivo per "visita preventiva alla mansione" ove detto lavoratore venisse esposto a sostanze irritanti le vie respiratorie? Io no.

Guido Marchionni

furnom

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202
  • Re: FEF ridotto
  • (27/11/2004 18:23)

Caro Nonno, nella scuola di medicina del lavoro di Padova mi hanno insegnato a non considerare i flussi nei parametri spirometrici in quanto considerati troppo variabili anche nei soggetti "normali" (vengono valutati solamente i volumi polmonari). Ho chiesto il parere dei colleghi pneumologi e ho ricevuto risposte alquanto discordanti (c 'è chi referta le spirometrie tenendo conto anche dei flussi, chi la pensa come i miei "maestri" della fisiopatologia respiratoria della medicina del lavoro di Padova, chi in altra maniera ancora). Io attualmente adotto il criterio di considerare alterato il FEF 25-75 inferiore al 50% del teorico (in quanto questo sembrerebbe essere il criterio più utilizzato), almeno fino a quando i colleghi pneumologi raggiungeranno un accordo più o meno definitivo.
Pertanto non avrei alcun dubbio nel rilasciare il giudizio di idoneità alla mansione.
Un saluto

GANDALF IL GRIGIO

GANDALF IL GRIGIO
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  • Re: FEF ridotto
  • (27/11/2004 18:56)

La presenza di una riduzione del FEF 25/75 può avere significati estremamente variabili: si va da una "variabile fisiologica" (i famosi estremi della curva Gaussiana...) ad una ostruzione delle piccole vie aeree di dubbio significato (asma lieve, iniziali segni di interessamento polmonare da fumo di sigaretta, etc). Per esperienza personale ho riscontrato tale alterazione con una notevolissima frequenza nei fumatori, segno di un iniziale danno funzionale a livello delle vie respirattorie, il tutto in assenza del più piccolo segno clinico o sintomo. Nel caso che il soggetto debba essere esposto a sostanza irritanti, in assenza di altre indicazioni o controindicazioni, si potrebbe sottoporre il soggetto ad un test di reattività bronchiale aspecifico (es. metacolina) per vedere le caratteristiche di questa ostruzione delle piccole vie aeree (perchè altro non è in genere): Comunque, in tutti i casi in cui le ho fatte fare, il test di provocazione è venuto negativo, ed i lavoratori non hanno avuto problemi con sostanze irritanti.

Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"

nofertiri9

nofertiri9
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  • Re: FEF ridotto
  • (29/11/2004 18:49)

Oh, e finalmente ricominciamo a parlar di lavoratori e della loro salute!
Allora, vi dò una dritta da buona laboratorista. Per i signori che presentano FEF 94 fL (femtolitri). Se vi interessa, vi faccio anche la dimostrazione matematica (geometrica, veramente) del fenomeno, ma non mi sembra sia tanto importante.
Fatemi sapere, sono molto interessata al problema.
Nofer

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

GANDALF IL GRIGIO

GANDALF IL GRIGIO
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416
  • Re: FEF ridotto
  • (29/11/2004 19:21)

Cara nofer, 'sta cosa che hai scritto mi piace proprio. Visto che ho la fortuna di conoscere una brava biologa credo che la sottoporrò a questa "tortura" della conta manuale. Hai dei dati con una significatività statistica? hai una bibliografia di riferimento? Mi piacerebbe approfondire, se vuoi ne possiamo parlare anche in privato via mail (la mia è nel profilo) o per telefono. Ciao e grazie per lo spunto.

Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"

nofertiri9

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1256
  • Re: FEF ridotto
  • (30/11/2004 18:52)

Ok, gandalf, ti ho mandato il lavoro originale via e-mail.
Nofer

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

Nonnoguido

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  • Re: FEF ridotto
  • (30/11/2004 20:37)

Anche a me "nonna nofer" se non ci rimango male!
Grazie e salutoni!

Guido Marchionni

mantello

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  • Re: FEF ridotto
  • (30/11/2004 20:42)

Noto che viene sollevato il problema della corretta esecuzione dell 'emocromo. Penso che sia utile ricordare che anche i dati spirometrici debbono essere ottenuti con apparecchi rispondenti agli standard ed eseguendo esami che soddisfino ai requisitdi qualità. Detto questo (premessa ovvia, ma che non può essere data per scontata) mi chiedo se veramente qualcuno ha il coraggio di non dare l 'idoneità al lavoro per il FEF ridotto.
Mi pare che preliminarmente al giudizio di idoneità sia tecnicamnete ed eticamnete necessario formulare una diagnosi. Se il problema è: un asmatico può essere esposto a broncoirritanti penso valga la pena di parlarne. Altrimenti non ci sono le basi er fare un discorso. Peraltro non mi risulta che l 'asma bronchiale sia definita come situazione con FEF ridotto.

Nonnoguido

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  • Re: FEF ridotto
  • (04/12/2004 09:39)

Senza voler far polemica con qualcuno, per carità (oramai bisogna dire sempre così, anche se le osservazioni in tal senso non sono cominciate da parte di chi scrive...) ma non vedo dove sta il “bel coraggio” che mi viene attribuito nell’estensione di un giudizio di inidoneità per FEF ridotto.
A parte la considerazione che siamo pagati dal datore di lavoro anche per avere coraggio (nel prendere certe decisioni) e sappiamo quanto queste ci costino umanamente (l’estensione di un giudizio è uno dei momenti critici della nostra professione), ma d’altra parte lo scopo del nostro lavoro è anche quello di prevenire eventuali stati morbosi di origine professionali.
Pertanto, concordando con il 99 % degli interventi dei colleghi e professionisti fin qui intervenuti anche con grande competenza, rammento ai restanti che il FEF, così come citato da:

INDICAZIONI E LIMITI DELLA SPIROMETRIA” Elio Novembre, Enrico Lombardi - Clinica Pediatrica III, Università di Firenze Valdo Flori Pediatra di Famiglia, Firenze
“Anche il FEF25-75 , quale indice della pervietà delle vie aeree periferiche, risulta ridotto e, negli stadi precoci di ostruzione, può essere l 'unico segno di disfunzione ventilatoria di grado molto lieve.”
e ancora:
La Spirometria - Capitolo 1 Autore Dott.sa Picciolo Giovanna Dirigente I livello - Divisione di Malattie dell 'Apparato Respiratorio Azienda Ospedale Piemonte – Messina
“Un altro parametro indicativo della pervietà delle vie aeree è il FEF 25-75,che se ridotto è un segno precoce d 'ostruzione.”
Ho omesso altri lavori, ad es. il vecchio e sempre valido Sartorelli, per brevità.
Allora è sbagliato porsi il problema da parte mia, magari su un ragazzo che dovrà fare un lavoro a rischio per le vie respiratorie?
Saluti a tutti.



Senza voler far polemica con qualcuno, per carità (oramai bisogna dire sempre così, anche se le osservazioni in tal senso non sono cominciate da parte di chi scrive...) ma non vedo dove sta il “bel coraggio” che mi viene attribuito nell’estensione di un giudizio di inidoneità per FEF ridotto.
A parte la considerazione che siamo pagati dal datore di lavoro anche per avere coraggio (nel prendere certe decisioni) e sappiamo quanto queste ci costino umanamente (l’estensione di un giudizio è uno dei momenti critici della nostra professione), ma d’altra parte lo scopo del nostro lavoro è anche quello di prevenire eventuali stati morbosi di origine professionali.
Pertanto, concordando con il 99 % degli interventi dei colleghi e professionisti fin qui intervenuti anche con grande competenza, rammento ai restanti che il FEF, così come citato da:

INDICAZIONI E LIMITI DELLA SPIROMETRIA” Elio Novembre, Enrico Lombardi - Clinica Pediatrica III, Università di Firenze Valdo Flori Pediatra di Famiglia, Firenze
“Anche il FEF25-75 , quale indice della pervietà delle vie aeree periferiche, risulta ridotto e, negli stadi precoci di ostruzione, può essere l 'unico segno di disfunzione ventilatoria di grado molto lieve.”
e ancora:
La Spirometria - Capitolo 1 Autore Dott.sa Picciolo Giovanna Dirigente I livello - Divisione di Malattie dell 'Apparato Respiratorio Azienda Ospedale Piemonte – Messina
“Un altro parametro indicativo della pervietà delle vie aeree è il FEF 25-75,che se ridotto è un segno precoce d 'ostruzione.”
Ho omesso altri lavori, ad es. il vecchio e sempre valido Sartorelli, per brevità.
Allora è sbagliato porsi il problema da parte mia, magari su un ragazzo che dovrà fare un lavoro a rischio per le vie respiratorie?
Saluti a tutti.
Senza voler far polemica con qualcuno, per carità (oramai bisogna dire sempre così, anche se le osservazioni in tal senso non sono cominciate da parte di chi scrive...) ma non vedo dove sta il “bel coraggio” che mi viene attribuito nell’estensione di un giudizio di inidoneità per FEF ridotto.
A parte la considerazione che siamo pagati dal datore di lavoro anche per avere coraggio (nel prendere certe decisioni) e sappiamo quanto queste ci costino umanamente (l’estensione di un giudizio è uno dei momenti critici della nostra professione), ma d’altra parte lo scopo del nostro lavoro è anche quello di prevenire eventuali stati morbosi di origine professionali.
Pertanto, concordando con il 99 % degli interventi dei colleghi e professionisti fin qui intervenuti anche con grande competenza, rammento ai restanti che il FEF, così come citato da:

INDICAZIONI E LIMITI DELLA SPIROMETRIA” Elio Novembre, Enrico Lombardi - Clinica Pediatrica III, Università di Firenze Valdo Flori Pediatra di Famiglia, Firenze
“Anche il FEF25-75 , quale indice della pervietà delle vie aeree periferiche, risulta ridotto e, negli stadi precoci di ostruzione, può essere l 'unico segno di disfunzione ventilatoria di grado molto lieve.”
e ancora:
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“Un altro parametro indicativo della pervietà delle vie aeree è il FEF 25-75,che se ridotto è un segno precoce d 'ostruzione.”
Ho omesso altri lavori, ad es. il vecchio e sempre valido Sartorelli, per brevità.
Allora è sbagliato porsi il problema da parte mia, magari su un ragazzo che dovrà fare un lavoro a rischio per le vie respiratorie?
Saluti a tutti.
Senza voler far polemica con qualcuno, per carità (oramai bisogna dire sempre così, anche se le osservazioni in tal senso non sono cominciate da parte di chi scrive...) ma non vedo dove sta il “bel coraggio” che mi viene attribuito nell’estensione di un giudizio di inidoneità per FEF ridotto.
A parte la considerazione che siamo pagati dal datore di lavoro anche per avere coraggio (nel prendere certe decisioni) e sappiamo quanto queste ci costino umanamente (l’estensione di un giudizio è uno dei momenti critici della nostra professione), ma d’altra parte lo scopo del nostro lavoro è anche quello di prevenire eventuali stati morbosi di origine professionali.
Pertanto, concordando con il 99 % degli interventi dei colleghi e professionisti fin qui intervenuti anche con grande competenza, rammento ai restanti che il FEF, così come citato da:

INDICAZIONI E LIMITI DELLA SPIROMETRIA” Elio Novembre, Enrico Lombardi - Clinica Pediatrica III, Università di Firenze Valdo Flori Pediatra di Famiglia, Firenze
“Anche il FEF25-75 , quale indice della pervietà delle vie aeree periferiche, risulta ridotto e, negli stadi precoci di ostruzione, può essere l 'unico segno di disfunzione ventilatoria di grado molto lieve.”
e ancora:
La Spirometria - Capitolo 1 Autore Dott.sa Picciolo Giovanna Dirigente I livello - Divisione di Malattie dell 'Apparato Respiratorio Azienda Ospedale Piemonte – Messina
“Un altro parametro indicativo della pervietà delle vie aeree è il FEF 25-75,che se ridotto è un segno precoce d 'ostruzione.”
Ho omesso altri lavori, ad es. il vecchio e sempre valido Sartorelli, per brevità.
Allora è sbagliato porsi il problema da parte mia, magari su un ragazzo che dovrà fare un lavoro a rischio per le vie respiratorie?
Saluti a tutti.

Guido Marchionni

mantello

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  • Re: FEF ridotto
  • (05/12/2004 20:41)

Dal FEF ai princìpi, con l’intenzione di non cedere, questa volta, alla tentazione della polemica.
Il diritto al lavoro è costituzionalmente garantito e, a mio avviso, può essere messo in discussione con un giudizio di idoneità limitata (o di non idoneità) solo a fronte di evidenze indiscutibili, non certo sulla base di semplici ipotesi o possibilità (il problema mi pare correttamente affrontato da un intervento sul forum a proposito di glaucoma e VDT).
Dobbiamo, a mio avviso, essere intransigenti per quanto attiene il controllo dei fattori di rischio nell’ambiente di lavoro, ma evitare anche il semplice sospetto di selezionare i lavoratori sulla base della “resistenza” al lavoro in un ambiente poco salubre. Atteggiamento, questo, anche più pericoloso se si cela dietro la buona intenzione della difesa della loro salute “senza se e senza ma”.

Tornando al FEF mi pare necessario ricordare che il giudizio di idoneità viene dato sul singolo lavoratore (e non su “alcuni lavoratori”). Sarebbe pertanto interessante (e necessario per iniziare un dibattito costruttivo) conoscere, di ognuno, l’età, l’eventuale abitudine al fumo, la storia lavorativa pregressa, la storia patologica, ecc- ecc… Solo la valutazione globale dello stato di salute consente di prendere decisioni sensate. Il singolo parametro spirometrico, a mio avviso, non basta. Anche se l’alterazione riguardasse FEV1 e non FEF non attuerei procedure automatiche di esclusione senza giungere prima ad una diagnosi.

A tale proposito mi pare utile riflettere su quanto segue:
“Tests interpreted without clinical information will be limited in their clinical utility and the interpretation will usually represent only a refined description of the data obtained.
…..
FEF 25-75 and the instantaneous flows should not be used to diagnose small airway disease in individual patients.
……
Abnormalities in instantaneous flows and FEF 25-75 should not be graded as to severity when FEV, and FEVJVC are within the normal range”

[ATS :LUNG FUNCTION TESTING: SELECTION OF REFERENCE VALUES AND
INTERPRETATIVE STRATEGIES]
Il documento non è recentissimo (1991) ma se ATS non ha sentito il bisogno di mutare posizione ci saranno, credo, dei buoni motivi.

Infine, ma non ultimo per importanza, va considerato il problema strumentale.
Premesso che qualsiasi parametro spirometrico dovrebbe essere ottenuto con strumenti di adeguate caratteristiche (e utilizzati in maniera adeguata), tale necessità sembra assolutamente non rinunciabile nel caso di parametri che vengono utilizzati nei punti critici di un iter decisionale.
Nel caso dei parametri di flusso dovrebbe essere tenuto presente che, a differenza di quanto accade per i volumi, non è possibile (con gli strumenti abitualmente disponibili) effettuare alcun controllo di taratura. Non è possibile pertanto avere certezze circa accuratezza e precisione della misura effettuata.

Mi pare, in sintesi, che esistano seri motivi per dissentire dalla posizione del collega che ha “aperto le danze”

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