Come sempre, cari amici, quando le notizie arrivano alla stampa, anche se prive delle necessarie validazioni scientifiche, creano scompiglio!
I giornali danno tutti per certa l 'associazione VDT glaucoma, i pazienti si allarmano e chiedono certezze diagnostiche....dottore..ho letto sul giornale che il computer può portare a cecità ( lo sapete..la fantasia spesso vola...).....voglio essere sicura di stare bene!....e anche se te passi una giornata a spiegare che lo studio è incompleto...anche se hai 100 diplomi appesi al muro...anche se hai operato di cataratta lo zio novantenne....bhe...vale sempre più la parola di M.R.....alias qualsiasi pseudonimo di giornalista!
Scusate lo sfogo...ma deriva da normali giornate di ambulatorio.....
P.S. un paziente mi ha anche mandato una sorta di rassegna stampa che ha trovato via internet....vi mando solo qualche link per capire come il dubbio scientifico non sia appannaggio dei giornalisti.....
Saluti a tutti
http://it.news.yahoo.com/041116/26/30hvx.html
http://it.news.yahoo.com/041116/58/30hik.html
http://www.italiasalute.it/News.asp?ID=6638
http://www.lastampa.it/_web/_RUBRICHE/benessere/News/news041117.asp
In effetti è deprimente scoprire come la globalizzazione delle informazioni possa condurre a tali equivoci (chiamiamoli così). Dal punto di vista del MeLC il problema è ancora più grave, in quanto le eventuali rassicurazioni che possono essere date ai lavoratori addetti al VDT sono sempre considerate un po ' sospette (sapete com 'è, in fondo si tratta di un professionista pagato dal datore di lavoro .....). Sarebbe necessaria una risposta forte da parte del mondo accademico, sono certo che molti docenti si stanno già attrezzando per studi in tal senso. Nell 'attesa non si può che rimanere in guardia e continuare nel (faticoso) lavoro quotidiano di prevenzione negli ambienti di lavoro .... quella vera, relativa a rischi reali e concreti, che magari nessuno mette in vetrina ....... Ripensiamo, comunque, alla opportunità di eseguire SEMPRE la visita oculistica completa almeno nelle visite preventive degli addetti al VDT.
Eseguire la visita oculistica sempre...musica per le mie orecchie. E ' tutto vero quello che dice il caro ramiste, spesso la gente non si fida delle rassicurazioni del medico competente che qualcuno vede ancora come il "medico del padrone", quindi meglio (molto meglio) farli vedere da un oculista sempre; è inutile, la gente non si accontenta di un ergovision, VUOLE ESSERE VISITATA. E come dargli torto? Del resto con la "divulgazione scientifica" fatta dai quotidiani, da internet, da Domenica in e dal Grande Fratello come pretendete che la gente si fidi delle vostre pur rassicuranti e scientifiche osservazioni sulla innocuità o scarsa pericolosità di questo o quello?
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Anche per me, come per il collega Gandalf, questa musica è una vera sinfonia..., infatti ho sempre sostenuto e messo in pratica una sorveglianza sanitaria per addetti ai VDT (mediamente 200 visite anno da circa 8 anni) supportandola con una visita oculistica degna di tale nome; riscontrando un notevole grado di soddisfazione da parte dell 'utenza e risolvendo molti problemi che altrimenti sarebbero rimasti irrisolti o comunque di difficile individuazione.
Cari Colleghi, come già affermato in altri forum e con il massimo rispetto, dissento totalmente dalla suddetta impostazione.
Nessuna delle Linee Guida più diffuse e soprattutto la Legge vigente (in particolare D.L. 626/94 e Decreto 422/00) impongono la visita oculistica a tappeto in occasione della visita medica preventiva (un motivo ci sarà pure...). Premesso che la consulenza oculistica é preziosissima in seconda battuta ed il dialogo con gli Specialisti fondamentale, credo che, se non riusciremo a fare autonomamente e con le nostre "forze", ciò che la normativa ci chiede, dimostrando di avere sempre bisogno di una "stampella", non cresceremo mai professionalmente ed alimenteremo nei pazienti quell 'approccio (a dir poco prevenuto) che tanto efficacemente i Colleghi prima di me hanno descritto.
Insomma é il momento che ci assumiamo (in ogni disciplina) le nostre responsabilità professionali, prima che chiunque creda di poter fare il nostro mestiere...
Chiudo con un esempio. Se dobbiamo valutare una colonna vertebrale in soggeto esposto a movimentazione manuale carichi, chiediamo radiografie a tappeto, ci "portiamo dietro" un ortopedico o facciamo una "valutazione clinico funzionale" in screening (ved. Linee Guida delle Regioni) per selezionare i casi da approfondire con accertamenti radiografici e/o visite specialistiche?
Concordo con il collega pmpsan, che ha preceduto la mia risposta.
Saluti
Gennaro Bilancio
Non si tratta di volersi appoggiare ad una stampella o di aver paura di xcamminare con le prorpie gambe, si tratta solamente di affrontare i problemi con serietà. E vi voglio raccontare una storiella anche io..... Ho lavorato per sette anni in una grossa azienda di Roma dove di facevano diverse centinaia di visite l 'anno per operatori al VDT, e dove il protocollo prevedeva sia l 'ergovision sia la visita oculistica. Ebbene non era infrequente il fatto che l 'oculista smentisse in qualche modo l 'esame ergovision, e non era infrequente che l 'oculista riscontrasse alterazioni, anche gravi, totalmente asintomatiche, che magari obbligavano il MC a decidere una prescrizione, alterazioni che ovviamente l 'ergovision non segnalava. A questo punto, e dopo queste esperienze dico che la gente va visitata, i lavoratori vogliono essere visitati, non si accontentano di una macchinetta... e non c 'è linea guida o legge che tenga, vogliono il medico. E poi onestamente non me la sento di fare un ergovision, farmelo pagare e poi dire al datore di lavoro che c 'è un problema e forse è il caso di andare dall 'oculitsta, mi sembra una presa per i fondelli. La mia non è una "resa senza condizioni" di fronte all 'oculista, ma un riconoscimento di una sua maggiore professionalità ed esperienza di fronte ad un problema specifico, poi, dopo il suo parere professionale sarò io a decidere se quella persona può o meno lavorare. Non ci giova certamente fare i tuttologi che sanno un pò di tutto e un pò di niente, limitiamoci a fare bene la nostra parte che è già tanta, non credo che ci sia da vergognarsi a chiedere un parere a chi ne sa di più.
Saluti
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
concordo con Gandalf,
ma aggiungo, il MC che vuole farsi la visita oculistica in proprio, perchè ricorre all 'ergovision? Io ho la stessa esperienza di Gandalf sulle inesattezze dell 'ergovision, che, fra l 'altro, allunga i tempi della visita in modo smisurato. Volendo per forza agire in proprio, non è forse meglio dotarsi di lenti, tavole varie ed eseguire l 'esame manualmente (come fanno gli oculisti)? Inoltre, a proposito di glaucoma, all 'oculista basta la digitopressione per stabilire se c 'è o non c 'è (al di là dell 'uso del tonometro), noi abbiamo la stessa esperienza? (scusatemi ma voler per forza fare la visita oculistica in proprio mi sembra una posizione simile a quella degli igienisti che vogliono fare i medici del lavoro).
rocco lucchetti
Sono infatti daccordissimo sull 'inesatezza di alcuni "macchinari" utilizzati nello screening (in particolare falsi positivi), ma forse non tutti sanno che esistono dei "set" manuali, più attendibili e con una "letteratura dietro", che non possono né vogliono sostituirsi alla visita oculistica (non siamo oculisti e tanto meno vogliamo ragionare come alcuni igienisti) ma che, con un pò di buona volontà e addestramento da parte del medico competente, possono costituire un valore aggiunto alla prestazione del medico del lavoro ed un valido screening utile a selezionare i casi da approfondire. Posso dire che l 'esperienza personale in questa direzione mi sta confortando non poco.
Inoltre non si rischia di far pensare al Datore di lavoro:" ma se pago già l 'Oculista a che mi serve il medico competente?" Sarebbe utile sentire il parere in merito anche di altri Colleghi.
Nessuno vuole fare l 'oculista, l 'ortopedico, il neurologo ecc...
Sinceramente a me sembra che noi medici competenti ( senza generalizzare e offendere qualcuno) stiamo facendo come alcuni medici della mutua. Se il paziente ha un po di cefalea, lo mandiamo al centro cefalea, se ha un macchia sulla pelle lo madiamo dal dermatologo ecc.....
Non vi sembra che nel caso specifico oltre la visita medica sia molto importante un 'accurata anamnesi al fine di cercare i classici sintomi dell 'astenopia?.
E ' chiaro bisogna correlare i dati ottenuti di tutti i lavoratori con quelli ambientali . Insieme all 'ergovision poi possiamo selezionare i casi da mandare all 'oculista. Sappiamo bene che i moderni VDT non causano disturbi oculari, ma il suo protratto uso associato a condizioni microclimatiche e illuminotecniche non buone possono causare i vari sintomi dei dipendentii. Se la visita oculistaca evidenzia una patologia non rilevata dall 'ergovisione, ma il lavoratore non presenta sintomi che fate? Con questo voglio dire che spesso dobbiamo cercare nell 'ambiente di lavoro la causa del malessere dei lavoratori. Personalmente ho sempre spiegato al datore di lavoro prima di accettare la nomina di medico competente che c 'è la possibilità di far eseguire ulteriori esami integrativi oltre quelli previsti dal Protocollo di sorveglianza sanitaria .
La mia non vuole essere una provocazione, ne 1 offesa.
Saluti
Gennaro Bilancio
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