Mi ritrovo a dover spedire all 'ISPESL alcune cartelle "ereditate" dal mio predecessore. E ' giusto che le chiuda io? E se si ', gli allegati sono stati numerati a gruppi e non foglio per foglio. Voi come fareste? Contare tutti i singoli fogli oppure indicare il numero di "pacchetti". Ma qualcuno poi le aprirà queste cartelle? La scheda dosimetrica conta come allegato? Grazie
Perchè non chiedere all 'AIRM un autorevole parere in merito?
Personalmente invio le cartelle "ereditate" così come sono. Non penso sia corretto modificarle. Se qualcuno le controlla (improbabile)e trova motivi per muovere rilievi penso debbe rivogersi a chi le ha compilate
grazie per la risposta che conferma il mio pensiero.
Se i Documenti Sanitari Personali (DoSP) presi in consegna dal precedente M.A. appartengono a lavoratori già cessati dal lavoro con esposizione al rischio di R. I. (alla data in cui è subentrato il nuovo M. A.), spetta al M. A. uscente chiudere i DoSP, dopo aver naturalmente effettuato la visita conclusiva.
Per quanto riguarda gli allegati, questi possono essere numerati foglio per foglio se l 'allegato è costituito da un singolo foglio (ad es. il referto di una visita oculistica) oppure per gruppi di fogli se l 'allegato contiene più fogli (ad es. gli
esami di laboratorio).
Infine, la scheda dosimetrica non può costituire un allegato del DoSP (vedi art. 81 D.Lgs. 230/95).
Nando Scarpati
Glielo dici tu alla direzione che deve richiamare e pagare il precedente medico autorizzato per chiudere le cartelle? E ancora mi sembra un po ' difficile riuscire ad eseguire la visita conclusiva di persone dimesse oltre un anno fa (il ritardo di chiusura delle cartelle e ' dovuto all 'E.Q. che non ha ancora chiuso le schede dosimetriche). Sto cercando di avviare una procedura di comunicazione fra MA EQ e direzione sanitaria, ma non e ' affatto semplice.
nel momento in cui hai ereditato il DOSP dal precedente MA, il lavoratore è:
1)cessato dall 'esposizione ma ancora con rapporto di lavoro
2)ancora in sorveglianza sanitaria
Nel primo caso, comunque il precedente MA deve aver già chiuso il DOSP che tu dovrai inviare all 'ISPESL, insieme alla prevista documentazione fornita dal datore di lavoro, senza entrare in alcun modo nel merito del DOSP, al momento in cui ti verrà comunicata la cessazione del rapporto di lavoro
Nel secondo caso,continui tu la sorveglianza sanitaria, dopo il passaggio di consegna formale ed al momento della cessazione del rapporto di lavoro del dipendente, chiudi tu il DOSP, alleghi la prevista documentazione ed invii il tutto all 'ISPESL nel rispetto della privacy e con una lettera d 'accompagnamento che contiene dati utili all 'archiviazione (riferimento al congresso AIRM dell 'ottobre 2001)
C 'e ' ancora un 'altra possibilità ed è la mia: ho ereditato una serie di cartelle di lavoratori che erano esposti al momento del passaggio di consegna, ma la cui esposizione e ' cessata prima della successiva scadenza di visita, per cui avrei dovuto eseguire io la visita medica conclusiva, ma non mi sono stati comunicati, per cui di fatto non li ho mai visti.
Io non ho partecipato al congresso AIRM 2001, potresti darmi qualche indicazione in più rispetto a quanto detto sull 'argomento? Grazie
nel caso che descrivi, a tutti gli effetti sei tu il MA per quel lavoratore; il fatto che sia cessato il rapporto di lavoro prima della scadenza dell 'idoneità non ti esime dai tuoi obblighi. In effetti la visita al momento della cessazione del rapporto di lavoro va fatta prima o contestualmente all 'allontanamento del lavoratore; nel caso in cui il datore di lavoro non comunica per tempo al MA, quest 'ultimo non è in grado di eseguire la visita medica. Secondo me è buona prassi scrivere comunque due righe ufficiali al datore di lavoro con le quali chiedere di rintracciare l 'ex dipendente ed invitarlo a visita. Se riesci a visitarlo, contestualmente gli consegni copia di tutta la documentazione medica e fisica in tuo possesso, con modulo firmato per avvenuta consegna. Nel caso in cui non riesci a visitarlo, ti resta comunque l 'obbligo di consegnargli la suddetta documentazione; a tale proposito, attenzione!!!L 'inoltro per posta o per consegna a terzi senza adeguato e formale consenso dell 'interessato può costituire una violazione della privacy. Un mio personale consiglio: scrivi 2 righe (con raccomandata RR) al lavoratore all 'indirizzo che hai, lo informi di quanto prevede la legge e chiedi formalmente di rispedirti un modulo con il consenso che avrai predisposto, magari unendo una fotocopia di documento di riconoscimento (prassi utilizzato dalla direzione sanitaria degli ospedali per la consegna di cartelle cliniche). Se non ti risponde o non hai il suo consenso ti resta comunque la ricevuta di spedizione della tua lettera; considerato che i rapporti di lavoro non sono all 'ordine del giorno, la tua piccola fatica in più ti permetterà di essere tranquilla riguardo ai tuoi obblighi.
nel caso che descrivi, a tutti gli effetti sei tu il MA per quel lavoratore; il fatto che sia cessato il rapporto di lavoro prima della scadenza dell 'idoneità non ti esime dai tuoi obblighi. In effetti la visita al momento della cessazione del rapporto di lavoro va fatta prima o contestualmente all 'allontanamento del lavoratore; nel caso in cui il datore di lavoro non comunica per tempo al MA, quest 'ultimo non è in grado di eseguire la visita medica. Secondo me è buona prassi scrivere comunque due righe ufficiali al datore di lavoro con le quali chiedere di rintracciare l 'ex dipendente ed invitarlo a visita. Se riesci a visitarlo, contestualmente gli consegni copia di tutta la documentazione medica e fisica in tuo possesso, con modulo firmato per avvenuta consegna. Nel caso in cui non riesci a visitarlo, ti resta comunque l 'obbligo di consegnargli la suddetta documentazione; a tale proposito, attenzione!!!L 'inoltro per posta o per consegna a terzi senza adeguato e formale consenso dell 'interessato può costituire una violazione della privacy. Un mio personale consiglio: scrivi 2 righe (con raccomandata RR) al lavoratore all 'indirizzo che hai, lo informi di quanto prevede la legge e chiedi formalmente di rispedirti un modulo con il consenso che avrai predisposto, magari unendo una fotocopia di documento di riconoscimento (prassi utilizzato dalla direzione sanitaria degli ospedali per la consegna di cartelle cliniche). Se non ti risponde o non hai il suo consenso ti resta comunque la ricevuta di spedizione della tua lettera; considerato che i rapporti di lavoro non sono all 'ordine del giorno, la tua piccola fatica in più ti permetterà di essere tranquilla riguardo ai tuoi obblighi.
Grazie per la preziosa indicazione!
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