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Privacy dei Lavoratori

Questo argomento ha avuto 3 risposte ed è stato letto 4082 volte.

lrossi

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  • Privacy dei Lavoratori
  • (01/01/2005 11:53)

Gentili esperti, vorrei porre alla vostra attenzione il seguente quesito: come può tutelare la sua privacy un lavoratore (terziario avanzato - consulente aziendale) a cui viene chiesto di sottoporsi a visita medica durante il periodo di prova, dopo aver già iniziato a lavorare? naturalmente non mi riferisco alla visita oculistica (necssaria per via di un intenso utilizzo del PC), ma ad una geneica "visita medica" rispetto alla quale non sono state fornite informazioni aggiuntive?? Grazie a tutti per l 'attenzione......Cordiali Saluti. Luca Rossi.

Nonnoguido

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  • Re: Privacy dei Lavoratori
  • (02/01/2005 09:21)

Ebbene, cerchiamo di capire, altrimenti vedo che non risponde nessuno, anche persone sicuramente più qualificate di me sull 'argomento:
1) Lei è un dipendente o un consulente?
2) Se lei non è un dipendente non è soggetto ad eventuale sorveglianza sanitaria
3) In qualità di dipendente, svolge mansioni a rischio? In caso negativo non è soggetto a nessuna visita medica, in quanto pur tutelato verso i rischi lavorativi dal D.L. 626/94 e dalle precedenti normative sulla sicurezza dei lavoratori, non è soggetto a sorveglianza sanitaria giustificata dall’esposizione a qualche rischio lavorativo pericoloso per la salute (che so, esposizione a videoterminali, a movimentazione manuale di carichi, a saldatura, etc.).
4) Non so in che modo la ditta in questione abbia giustificato la visita medica se questa non è obbligatoria per legge, quindi lei può rifiutarsi di sottoporsi ad essa.
5) Ove dovesse in ogni caso sottoporsi a qualunque visita medica il medico esaminatore è tenuto sempre sia al rispetto della privacy del paziente (e ciò anche da prima dell 'avvento delle norme sulla tutela della privacy dell 'individuo) sia anche al rispetto del segreto professionale; come tutelarsi per il rispetto della sua privacy? Ad esempio può chiedere al medico cosa ne farà della sua scheda sanitaria e come questa verrà conservata (sigillata, chiusa in cassetto, etc.) è un suo diritto! Può chiedere le risultanze della visita medica e se da queste ne scaturirà una comunicazione da trasmettere a qualcuno ed eventualmente può chiedere il contenuto di questa comunicazione. Comunque il medico dovrà farle firmare un documento per il trattamento dei dati personali, ma questo vale solo perchè possa trattarli LUI e non altri. Ogni altra comunicazione a terzi (ad es. del tipo, di quali patologie soffre, di che razza è, per quale partito politico vota, di che tendenze sessuali è, per quale squadra tifa, etc.) che io sappia è vietata perlomeno in virtù della tutela del segreto professionale.
Ove non ricevesse sufficienti garanzie dal medico esaminatore può rammentargli il rispetto di dette norme e preannunciargli una segnalazione all’Ordine dei Medici provinciale se non alla Magistratura ordinaria.

Guido Marchionni

lrossi

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  • Re: Privacy dei Lavoratori
  • (02/01/2005 18:11)

Gentile nonnoguido, attualmente stò facendo un periodo di prova presso una società di consulenza al termine del quale è molto probabile che mi venga fatta una proposta di assunzione (anche perchè altrimenti che senso ha farmi fare la visita dopo l 'inizio dell 'attività lavorativa anche se solo di prova, ma prima del contratto "vero"?) ....quindi si tratterebbe di un lavoro dipendente di tipo impiegatizio per il quale mi sembra che la 626, oltre alla visita oculistica, non preveda alcuna procedura particolare (visita medica generica e/o esami del sangue, urine, ecc.), può confermarmelo? Ho pensato alla possibilità di rifiutare per principio questa procedura anomala e forse anche illegale, ma tengo molto a questo lavoro, e immagino che il risultato sarebbe quello di ritrovarmi a casa senza un impiego....non crede?
infine volevo chiederle un 'ultima cosa a proposito della possibilità, se necessario, di richiamare il medico al suo dovere di riservatezza segnalando eventualmente anche la possibilità di informare, in caso di violazione delle privacy, tutte le competenti autorità: lei crede che questo sia un deterrrente efficace anche nei confronti dei MC interni alle aziende?

Grazie dell 'attenzione e della disponibilità
Cordiali Saluti
Luca

Nonnoguido

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  • Re: Privacy dei Lavoratori
  • (02/01/2005 19:24)

Ebbene Luca, se le cose stanno così, a mio modesto parere la visita medica è più che giustificata: lo stesso D.L. 626/94 prevede che il lavoratore esposto a “videoterminali” vada visitato PRIMA del suo utilizzo e poi periodicamente, ogni 5 anni, di regola, oppure due anni, se ultra50enne o affetto da rilevanti problemi agli occhi ed alla vista.
La visita medica, che potrebbe essere definita “preventiva alla mansione”, consiste, ovviamente, in un esame degli occhi e della vista, ma anche in controlli finalizzati ad escludere patologie oculari (ad esempio il “glaucoma”, patologia di cui in questi giorni tra noi colleghi è un gran parlare per via di recenti studi che mettono in guardia sull’aggravarsi di questa patologia per questo lavoro), nonché altre patologie visive ed oculari rilevanti che possano far decidere al medico competente che esamina il lavoratore per una sua inidoneità a detta mansione: su questo, peraltro non c’è un elenco scritto di patologie legiferate, se non prassi di buona condotta medica, o “linee guida” accettate in linea di massima universalmente.
Anche altre patologie di altre parti del corpo aggravabili con la postazione al videoterminale (VDT), tanto per fare un esempio “forte” (e contestabile, magari da altri colleghi) la sussistenza di una “Sindrome del Tunnel carpale” con evidenti segni di sofferenza del nervo mediano, etc. potrebbero essere causa di non idoneità a detta mansione.
A mio giudizio, oltre che un obbligo di legge, questa visita preventiva alla mansione è fondamentale per la futura salute del lavoratore da adibire a questa mansione, e ciò vale anche per altri tipi di lavoro a rischio.
Se quindi le cose stanno così mi sembra che possa accettare serenamente di sottoporsi a detta visita medica, se, ripeto, le finalità sono queste, ovvero valutare se questo lavoro non possa essere nocivo per lei.
In ogni caso il medico competente è tenuto al rispetto della privacy, così come lei mi chiede, e glielo confermo.
Se si trovasse di fronte ad un medico competente che non rispetta i principi già da me elencati nella precedente risposta (e purtroppo potrebbe capitare, non per niente si diventa “nonni” e se ne vedono sempre di più...) io credo che un accenno alle considerazioni su espresse sia un valido deterrente per ottenere dal collega la non divulgazione di fatti privati: come a qualsiasi altro medico di una certa esperienza, mi è successo anche di venire a sapere, nel corso della mia attività, da parte di lavoratori che visitavo, di patologie o fatti anche terribili che però non erano in rapporto con l’attività lavorativa svolta dal dipendente.
Ovviamente in questi casi ho rispettato il segreto professionale e mi sono attenuto a comunicare al datore di lavoro l’idoneità del lavoratore.
Sappia appunto, però, che al termine della visita medica il medico DEVE stilare un giudizio finale che riporterà i suoi dati anagrafici (nome e cognome, data di nascita, mansione eventuale cui essere assegnato) ed il giudizio finale: SI o NO o LIMITAZIONI eventuali (ad es. non superare le 4 ore al giorno di VDT, etc.): del resto il medico competente è pagato anche per questo e decide in base appunto alla sua competenza.
Inoltre la informo che avverso un eventuale giudizio di inidoneità (che deve OBBLIGATORIAMENTE essere consegnato anche al lavoratore) quest’ultimo può ricorrere al Servizio di Prevenzione e Sicurezza dei Luoghi di Lavoro (in genere si chiama PRESAL o SPRESAL o SPISSL) della ASL territorialmente competente per la zona dove si trova il luogo di lavoro.
Buon anno ed auguri.

Guido Marchionni

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