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MEDICI DEONTOLOGICAMENTE SCORRETTI : COME ELIMINARLI ?? ( by Nunzio c)

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La Redazione

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  • MEDICI DEONTOLOGICAMENTE SCORRETTI : COME ELIMINARLI ?? ( by Nunzio c)
  • (07/01/2005 16:35)

La Spezia 14 Gennaio 2002

Al Signor MINISTRO DELLA DIFESA (consegnata a mano )
On. Antonio MARTINO; (Uff.9 prot.1956 del 15.1.02)
ORDINE DEI MEDICI (Racc.AR 12529603727-0)
Via Veneto,165 La Spezia;
SNOMCeO ( Racc. ar.10529603726-9)
piazza Cola di Rienzo 80/a Roma;
CAPO DELL’ISPETTORATO DI SANITA’ M.M.
Amm. Vincenzo MARTINES – Roma (Racc.ar.3717-8)


Oggetto: Segnalazione di comportamenti deontologicamente scorretti
da parte di alcuni medici dell’Ospedale della Marina Militare di Spezia --


Io sottoscritta Mirella D’AMICO, ex impiegata in qualità di Segretaria Economa presso il Circolo Sottufficiali della Spezia, segnalo quanto segue:
· In data 10 marzo 2000 venivo sottoposta a visita medica presso la C.M.O. dell’Ospedale M.M. della Spezia a seguito mia richiesta di riconoscimento di dipendenza da causa di servizio della patologia “Stato ansioso depressivo reattivo” causatomi da gravi problematiche lavorative. In tale data faceva parte della Commissione anche il medico specialista in Psichiatria.
· Ben tre mesi dopo, in data 30 giugno 2000, veniva redatto il verbale di visita medica nr 4293. A tale data il medico Specialista Dr. Mercuriali non faceva più parte della Commissione perché con un Ordine del Giorno o di Servizio emesso intorno alla metà di giugno 2000 il Direttore dell’Ospedale M.M. Dr. GRIPPA provvedeva a sostituirlo con un “Dermatologo”.

Evidenzio l’ illegalità di tale comportamento:

1. Il verbale relativo alla visita medica è stato redatto ben 110 giorni
dopo che sono stata sottoposta a visita medica;

2. La Commissione che ha redatto il Verbale non era più quella che mi aveva visitato, valutato e verbalmente espresso un parere positivo circa il riconoscimento della dipendenza della malattia da causa di servizio, ma si era provveduto ad estromettere il membro favorevole a tale riconoscimento che, guarda caso, era proprio lo specialista della patologia richiesta. Chi meglio di quest’ultimo poteva esprimere un parere competente e professionale? Domando, in particolare al Capo dell’Ispettorato di Sanità M.M., la liceità di tale procedura ed agli altri Organi competenti se è possibile che un medico non specialista e non facente parte della Commissione all’atto della visita e successiva valutazione, quindi ignaro di Tutto, possa essersi espresso in merito in modo professionale ed imparziale. Relativamente alla mia valutazione medica si sarebbe dovuta esprimere la Commissione che mi aveva sottoposto a visita e valutato e non certamente una nuova Commissione.

3. Ovviamente dalla nuova Commissione, nominata “ad hoc”, tale riconoscimento mi è stato negato, omettendo di citare nella relazione il primo certificato emesso dallo stesso Ospedale, dal quale si evince chiaramente che il disturbo diagnosticato è scaturito dai rilevanti eventi conflittuali lavorativi, indispensabile per il riconoscimento della causa di servizio, così invece ben evidenziato dal CTU nominato dalla locale Procura della Repubblica che indaga per Lesioni e la comunicazione inviata dalla Clinica dell’ Università del Lavoro di Milano alla procura della stessa città, denunciando la patologia da cui sono affetta come malattia professionale (All.1 e 2).

· In data 30 Settembre 2000 il Presidente della C.M.O. Dott. MASCAGNI Flavio, riferendosi alla visita effettuata in data 10 Marzo 2000, inviava alle Prefetture e M.C.T.C. di Isernia e di La Spezia la “Segnalazione di caso di indice di infermità/malattia socialmente rilevante”, (All. 3)
· Da tale segnalazione è scaturito il provvedimento della M.C.T.C. di La Spezia, di revisione patente. Mi sono dovuta, ingiustamente, sottoporre a visita medica presso la Commissione di Massa, in questa sede i medici hanno dimostrato profonda comprensione, biasimando quanto era stato fatto al mio riguardo dai loro colleghi e confermando la mia piena e totale efficienza alla guida senza limitazione alcuna di durata, se non quella delle previste scadenze.-
A tal riguardo evidenzio:

1. Agli atti dell’Ospedale MM. esisteva già la relazione datata 5 Giugno 2000 del test Zulliger, applicatomi dal Consultorio Psicologico dello stesso Ospedale, pertanto un documento non certamente “di parte” (All. 4) con la quale si certifica la mia piena e totale affidabilità;

2. La segnalazione è stata fatta, nonostante la relazione di cui sopra, da un semplice “Otorinolaringoiatra” senza alcuna consulenza o parere dello Specialista e senza alcun benché minimo elemento valutativo atto a comprovare comportamenti anomali o socialmente pericolosi. Considerato il tempo trascorso dal momento della visita,(sei mesi e venti gg.) a quello della segnalazione, si evince con chiarezza il livello di pericolosità sociale!

3. L’informativa, come risulta al punto 5 della stessa è stata compilata secondo il dispaccio dell’Ispettorato di Sanità della Marina Militare nr. 2/17932 del 07/06/1999 (Allegato 5). Tale dispaccio, come si potrà ben notare, si riferisce alla legge 8 Agosto 1995 nr. 335 art.2, comma 12, ovvero alla permanente inabilità a qualsiasi attività lavorativa(All. 6). E’ di fondamentale importanza si sappia che sia alla data della visita che alla data della suddetta segnalazione la scrivente si trovava nella posizione di temporanea assenza dal servizio per motivi di malattia e non già nella posizione di inabilità totale ,



4. Il regolamento per l’esecuzione del Codice della Strada al punto e). Malattie psichiche.(All. 7) non prevede la revisione di patente per patologie inerenti lo “STRESS”.

5. Il Primario del Reparto di Psichiatria dello stesso Ospedale Dott. Mercuriali che nel frattempo mi aveva diagnosticato il “Disturbo post-traumatico da stress” allorquando, all’atto della ricezione della suddetta segnalazione, Lo raggiunsi telefonicamente chiedendoGli se per la mia patologia era prevista la “Revisione di patente”, mi rimproverò bonariamente invitandomi a stare serena senza crearmi altri problemi e non farmi condizionare da stupidaggini vane, ma quando Gli riferii che la mia domanda nasceva dall’informativa inviata ai competenti Enti dal Suo collega della C.M.O. grande fu lo stupore poiché, mi riferiva che tali segnalazioni non venivano fatte neppure per casi di schizofrenia di una certa rilevanza.

· In data 21 Ottobre, in sede di visita per l’idoneità al servizio, al termine di un periodo di malattia, un “Radiologo”, dietro direttive del Direttore Dott.. GRIPPA sempre dello stesso Ospedale M.M. mi ha giudicato (in base a quale valutazione ancora non so) permanentemente non idonea al servizio, contravvenendo alla circolare del Ministero della Difesa nr. G/26 del 25 Marzo 1997 che puntualizza a pag. 2 paragrafo 3 Visita medica di idoneità al rientro della malattia. “ Si precisa che non deve essere confusa con la visita medica di accertamento dell’incapacità lavorativa, pertanto la visita di idoneità non potrà mai assorbire quella finalizzata all’accertamento dell’inabilità al lavoro. Un siffatto modo di procedere può integrare gli estremi di illecito amministrativo, oltre che rivelarsi contrario alle regole deontologiche della professione sanitaria ”.

E’ doveroso informare che il provvedimento di “risoluzione rapporto di lavoro per infermità è stato da me impugnatp con provvedimento urgente dinanzi al Giudice monocratico del lavoro che, in attesa del giudizio di merito, così si è espresso con una ordinanza: “…All’esito dell’istruttoria effettuata ancorché in sede di cognitio sommaria sono emerse circostanze poco chiare e contraddittorie…….Osserva questo giudice che compito dell’adito organo giudicante è proprio quello di far luce in questa intricata vicenda……ed aggiunge: P.Q.M. Dichiara la persistenza del rapporto di lavoro intercorso fra D’Amico Mirella ed il Ministero della Difesa con l’obbligo da parte del Ministro pro tempore di emettere con urgenza i provvedimenti economici conseguenti a tale dichiarativa, regolarmente fino ad oggi disattesi.

Alla luce di quanto sopra esposto, credo non vi siano dubbi in merito al comportamento contrario alle regole deontologiche della professione medica ed altamente scorretto e vessatorio messo in atto dai medici su indicati. Sono stata profondamente ferita e colpita soprattutto da coloro che avevano giurato di prendersi cura della salute dell’UOMO, anche se loro nemico, ed invece proprio questi nel momento della fragilità e del bisogno hanno infierito senza pietà, contribuendo a spingermi sempre più nel baratro della sofferenza, forse nella segreta speranza che la mia integrità psichica vacillasse.
Io ho avuto il torto di essere onesta e pulita in un contesto dove la disonestà e l’illegalità regnano sovrane. Nello svolgimento del mio lavoro ho segnalato degli illeciti amministrativi/contabili, che avrei dovuto avallare con la mia firma, conseguentemente ai quali sono stati emessi sei avvisi di garanzia per peculato ed il prezzo che ho dovuto pagare per non aver permesso a nessuno di “sporcarmi” è stato altissimo e va dalla rimozione dall’incarico, demansionamento, sanzione disciplinare, revisione patente alla perdita del posto di lavoro perché un medico(?) mi ha dichiarato “Permanentemente non idonea al servizio”, con una leggerezza sconcertante.
Chiedo pertanto a codesti Spettabili Organi di intervenire nei confronti del Dott. MASCAGNI Flavio e Dott. GRIPPA Antonio responsabili rispettivamente dell’illegittima segnalazione alla M.C.T.C. e del mancato riconoscimento della dipendenza da causa di servizio per i motivi su esposti e della risoluzione del rapporto di lavoro per infermità in quanto Direttore dell’Ente e Presidente della Commissione medico legale che ha firmato il provvedimento. Entrambi, abusando della loro professione e ruolo, hanno arrecato tanto danno ed ingiusta sofferenza ad una persona colpevole solo di essere e di voler rimanere sempre e solo se stessa. Mi attendo da Voi i provvedimenti disciplinari adeguati a punire quei medici che invece di curare, con il loro agire distruggono, spingendo le persone al suicidio, e le segnalazioni alla Magistratura per i reati ravvisabili nei comportamenti di cui sopra, affinché simili incivili ed inqualificabili comportamenti, non abbiano a ripetersi.

Fiduciosa e certa che siate diversi da costoro attendo di conoscere pertanto le azioni di competenza che il Vostro dovere impone di intraprendere.
Disponibile ad essere sentita per ulteriori chiarimenti con relativa documentazione.-
Distintamente
Mirella D’AMICO



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D’AMICO Mirella
Via Di Murlo, 12
19123 – LA SPEZIA

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