Riconosciuto il nesso eziologico - dal dr. Gilioli dell Clinica Universitaria del Lavoro L.Devoto di Milano a seguito di test psicodiagnostici, da uno Psichiatria di un Ospedale Militare, da un CTU nominato da una Procura che indaga per lesioni, da un CTU nominato dal Giudice del Lavoro, il quale in una sentenza ha scritto che " è stato acclarato in istruttoria che sono state prodotte prevaricazioni imputabili al datore di lavoro con conseguente danno biologico".
L 'Inail, continua a non riconosce la MP cercando di collegare tale patologia a pregresse certificazioni redatte dal "semplice" medico di famiglia e trattiene i relativi certificati violando la legge sulla privacy nonostante le sia vietato, dal Garante della Privacy, non rispettando la sua stessa circolare n.71 del 17 dic.2003, ne il D. Lgs.vo n. 38 del 2000 ed il successivo DM del 12 Luglio 2000 in tema sempre di MP.
Se questo non è arbitrio ditemelo, dandomi, per favore, dei suggerimenti.
Nunzio_c
La prima cosa che mi viene in mente: andare ad un legale di fiducia e far scrivere una lettera di diffida all 'INAIL. Per quel che mi dicono i lavoratori, l 'INAIL non è nuovo a fatti che tendano a "minimizzare" l 'entità delle lesioni subite dal lavoratore in occasione di lavoro.
Nonnoguido
Anzi, e ' la regola! E ' una assicurazione anche nella mentalita ', altro che ente di prevenzione. Adire le vie legali, denunciando penalmente i reati evidenziati tra cui l 'omissione di atti d 'ufficio!!
Billi
In effetti talvolta da parte dell 'Ente assicuratore vengono eseguiti ragionamenti che sfuggono alla nostra logica, però teniamo presente che i criteri di valutazione possono essere diversi (da un lato e dall 'altro della barricata, per così dire). Ricoscere (e indennizzare) un vero caso di danno biologico per mobbing è piuttosto arduo. Del resto non è chiarissimo il quesito posto dal primo interlocutore - penso non un medico - per cui sarebbe meglio avere ulteriori dettagli ... e poi, forse, rivolgersi a un MeLC di fiducia o al patronato, eventualmente, per verificare i passi successivi (ricorso ai sensi dell 'art. 109 del TU 1165; visita collegiale; colloquio con il primario Inail dell 'area di competenza ?), prima ancora di rivolgersi a un avvocato e/o adire le vie legali.
Ramiste
La redazione di MedicoCompetente.it
L'INAIL tende sempre a minimizzare, e non quasi sempre, parlano tanto di sicurezza del lavoro, con lo scopo utile di prevenire le spese che l'INAIL affronta, questo dimostra che ciò che importa non'è la salute del lavoratore, ma prevenire la spesa che l?INAIL affronta con gli infortuni, moralmente sbagliato, ma per affrontare il mobbing , e far si che questa piaga si dissolvi bisognerebbe accollare la spesa totale della malattia direttamente a chi a causato il danno, che si puo distinguere in varie specie, tipo Costrizione lavorativa, riguardante sia l'orario di lavoro sia le ecessive mansioni di lavoro, il comportamento persecutorio, con lettere di contestazione fatte in maniera ecessive che dimostrano un certo interesse a colpire una persona, fino a farlo licenziare, o adirittura portando la persona a fare della malattia superando il periodo di comporto, per poi poterlo licenziare.
Tutto questo L'INAIL non lo prende quasi mai in cinsiderazione, ma lo acetta se il mobbizzato fa una causa in tribunale, perche quando un giudice decide che la colpa del danno alla salute e di chi la cagionato e non per incidente sul lavoro, L'INAIL si rifà sulla persona colpevole del danno, cposa che per agevolare prima L'INAIL andava fatta prima, portando così chi a fatto il danno a reagire inversamente, portando la persona che a causato il danno a fare gli stessi passi che fa chi e colpito da Mobbing, praticamente trovarsi un avvocato e dimostrare di essere in buona fede.
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