Cari amici medici competenti...con un pò di calma natalizia sono riuscito a leggermi con più tranquillità sia il lavoro scientifico sul glaucoma, sia le varie vostre opinioni riguardanti l 'argomento.
Da un punto di vista strettamente oculistico, la mia opinione è semplice, e tra l 'altro condivisa anche da molti oculisti con cui ho avuto l 'occasione di parlare.
Ve la riassumo in alcuni punti
1) I pazienti hanno recepito l ' "allarme"lanciato dalla stampa, e ci chiedono sempre più notizie.E ' quindi probabile che riversino anche su di voi tali ansie in sede di visita per VDT.
2) Lo studio clinico, peraltro condotto con strumentazione tecnologicamente avanzata, mostra una certa correlazione soprattutto per i soggetti miopi. Nella popolazione italiana significa circa 2-3 persone su 10. C 'e ' da considerare che la miopia, già di per se è un forte fattore di rischio per glaucoma (un miope ha un rischio tre volte superiore a chi non lo è!). Cio ' significa che, senza ombra di dubbio, molti dei videoterminalisti sono o saranno soggetti a glaucoma.
3) Considerando il tutto, mi viene da pensare, forse la cosa più conveniente per voi medici competenti, è svolgere tutto lo screening con le tecniche che meglio conoscete, e poi inviare i soggetti miopi dall 'oculista per uno screening glaucoma. In pratica nè più ne meno di come fate quando visitate un determinato gruppo di lavoratori e per alcuni richiedete degli esami ematochimici se soggetti particolari a rischio.
In più il datore di lavoro non pensa ad una eventuale "doppia visita inutile", e statisticamente il numero delle persone non è astronomico. Inoltre attualmente è possibile (almeno io lo uso) utilizzare un kit oculistico portatile, per cui le visite possono anche essere effettuate in azienda.
Forse potrebbe essere la maniera più pulita per uscirne...saluti a tutti!
Si Marcoculista, la tua impostazione é senz 'altro condivisibile perché coerente scientificamente (secondo le più recenti acquisizioni) e legalmente (normativa vigente). Personalmente aggiungerei almeno un fattore di correzione anagrafico (per esempio miopi ultraquarantenni) altrimenti fatta a tutti "a tappeto" non costituisce un approfondimento selezionato (art.17.2 D.L. 626/94) bensì appare quasi come un "benefit aziendale", ma, per non "correre troppo", non sarebbe meglio attendere ulteriori studi epidemiologici?
La Tonometria oculare, fatta in questo caso a scopo preventivo e sulla base delle considerazioni fin qui espresse, potrebbe essere praticata da un medico del lavoro con apparecchiature portatili?
Oppure il livello di competenza è tale da richiedere l 'intervento dell 'oculista?
Grazie per i chiarimenti eventuali.
Guido Marchionni
Vengo alle risposte. In quanto al commento del primo collega, sono sicuramente d 'accordo sul verificare con ulteriori indagini questi risultati preliminari. Per quanto riguarda il fattore età invece bisogna considerare che, se e ' vero che in chi non è miope il glaucoma comincia ad evidenziare la sua incidenza sopra i 40 anni, non e ' cosi putroppo per i miopi. Studi epidemiologici mostrano che esiste una quota anche considerevole di miopi glaucomatosi sotto i 40 anni.
Per quanto riguarda la risposta al secondo collega, ti dico che esistono set per valutazione tonometrica portatile. ci vuole un po ' di dimestichezza per evitare danni corneali ma tutto sommato non e ' cosi ' difficile. Invece è di gran lunga piu ' complicato interpertare il valore tonometrico, nel senso che non ci si puo ' fidare di determinati valori perchè vanno sempre rapportati allo studio di altre strutture oculari, soprattutto la testa del nervo ottico.
Considera che esistono libri interi sulla semeiotica moderna del glaucoma, problema di difficile risoluzione, spesso, anche per un oculista.
Volevo comunque cogliere l 'occasione per ringraziare tutti i medici competenti per l 'ospitalità..a volte mi sento un po ' intruso, ma spero non me ne vogliate!
Saluti a tutti
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