08/04/05
Buongiorno,
vorrei chiedere alcune informazioni.
Nel 2002 mio cognato che lavora in un magazzino agricolo dove è unico operaio è caduto sul luogo di lavoro e recatosi da solo al pronto soccorso è stato sottoposto a RX alla colonna vertebrale e al palmo della mano SN (non hanno fatto RX zona bacino).
Prognosi: 3 gg di infortunio salvo complicazioni.
Prolungamento periodo infortunio per altri di 5 gg.
Intervento ernia inguinale 04/2004.
Persiste sintomatologia dolorosa.
Medico famiglia e Ortopedico ospedaliero hanno concentrato cure e esami sulla colonna vertebrale per discopatia fino a Dicembre 2004 (TAC colonna -infiltrazioni colonna-ginnastica posturale).
Altro ortopedico privato a dicembre 2004 riscontra problemi al bacino e richiede risonanza magnetica. Da tale esame viene evidenziato chiaramente il problema anca.
A gennaio 2005 mentre è sul lavoro avverte grossi problemi motori e stato febbrile, riesce a recarsi a casa con la propria auto ma poco dopo ha il blocco totale dell'anca, chiama il medico curante il quale tramite il 118 lo ricovera con urgenza in ospedale.
Diagnosi: Necrosi vascolare asettica anca sinistra.
Messo in lista per intervento chirurgico di artroprotesi totale anca SN.
Ho accompagnato mio cognato da un patronato dove ci hanno consigliato di avviare le pratiche per la invalidità civile e le eventuali pensioni di invalidità e inabilità. Sempre al patronato abbiamo avuto un colloquio con il medico al quale abbiamo chiesto:
1)E'possibile intraprendere una causa per il riconoscimento dell'infortunio e eventuali risarcimenti?
Risposta: si potrà fare qualche cosa solo dopo l'intervento di protesi.
2)E'possibile passare sotto infortunio (da tre mesi è in malattia in attesa di intervento).
Risposta: No.
Che cosa posso fare?
Se non potrà più svolgere il lavoro pesante di prima che cosa si puo fare?
Possono licenziarlo?
Altro patronato sostiene che per aprire pratica INAIL serve la relazione di un ortopedico che dichiari che tale danno è stato provocato da un trauma; è corretto?
Grazie infinite.
Cordiali saluti
Secondo il mio modestissimo parere:
1.- SI DEVE chiedere la causa per il riconoscimento dell'inftunio/malattia professionale senza aspettare l'esito di nessuna operazione;
2.-E' sicuramente sotto infortunio;
3.- Non possono in nessun modo licenziarlo (le assenze per malattia o infortunio subito in costanza di lavoro NON DEVONO essere calcolate ai fini del superamento del periodo di comporto e quindi non può essere licenziato - Suprema Corte di cassazione, Sez, Lavoro, rel Gugliemucci Sentenza n. 4959 dell'8 Marzo 2005.
Cosa posso fare?
E' compito dell'Azienda recuperarlo con altre mansioni, anche inferiori, mantenendo però lo stesso stipendio;
Per la pratica dell'Inail serve la descrizione dell'incidente, testimonianze rese dal colleghi e del datore di lavoro, corroborata dalle certificazioni e dal certificato emesso dal Pronto Intervento che lo ha soccorso;
Evidenzio che comunque si consiglia di contattare un Avvocato che Tuteli gli interessi dell'infortunato e dei suoi familiari in modo legale.
Auguri
Nunzio
Molte grazie a Nunzio.
Scusa il ritardo.
Stiamo riprovando con il patronato e stiamo contattando un legale.
Ciao e ancora grazie.
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