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Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi

Questo argomento ha avuto 89 risposte ed è stato letto 3944 volte.

La Redazione

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  • Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (28/06/2005 16:19)

E' giunta in Redazione la seguente nota del Prof. Apostoli che volentieri pubblichiamo.

"Dal 22/5/2005 nel forum principale all'argomento “Accertamenti mirati “ è in atto un lungo scambio di opinioni che prese le mosse da questioni riguardanti la validità di alcuni accertamenti strumentali effettuati dal medico del lavoro nell’ambito della sorveglianza sanitaria , si è poi spostato sul ruolo della SIMILI e su quello degli universitari in SIMILI , per poi concentrarsi e sulle azioni da intraprendere.

Non desidero commentare le affermazioni via via fatte dai partecipanti (otto se li ho ben contati ) al dibattito : chi le ha lette ha tutti gli elementi per poterle giudicare e chi non le avesse lette è opportuno che lo faccia per poterne trarre una diretta e non condizionata opinione.

Ritengo invece più opportuno sottoporre all’attenzione dei frequentatori del sito alcune osservazioni di carattere generale.

1- Le Associazioni e Società Scientifiche come SIMLII sono ,e sempre più saranno riferimenti essenziali nella promozione aggiornamento qualificazione dei professionisti delle diverse specializzazioni mediche. La loro attività si fonda sul rispetto di statuti e regolamenti che i soci liberamente si danno, come sempre avvenuto ,per quanto di mia diretta conoscenza, in SIMLII. Altro discorso è se gli attuali statuto-regolamenti siano adeguati alle necessità , a partire dai meccanismi elettorali degli organi Dirigenti .La mia opinione ,condivisa da numerosi altri membri del Direttivo, è che non lo siano . Per questo , proprio dal congresso di Bari, è stata posta la questione di nuovo statuto e regolamenti, chiedendo che al livello nazionale fossero assegnati compiti generali di indirizzo e controllo e il potere maggiore fosse demandato alle sezioni regionali con capacità di iniziativa sui temi specifici dal proselitismo ai rapporti con le regioni a quello con le forze sociali locali. Su questo vi è stato un ampio ed animato dibattito che può essere colto dai verbali del Direttivo presenti sul sito SIMLII ed il 24/6/2005 l’ipotesi di nuovo statuto è stata approvata. E’ anche stato deciso di darne ampia diffusione informando per tempo i soci, in modo che possano contribuire fattivamente alla sua discussione in sede di assemblea nazionale a Parma.

2- Un problema a mio avviso centrale nella vita delle Società Scientifiche è quello dello stimolo alla discussione dei problemi e della scelta la più condivisa possibile, della loro soluzione. SIMLII negli ultimi 5-6 anni ha promosso numerose iniziative su temi quali la difesa e la promozione della Disciplina, il programma della qualificazione e dell’aggiornamento tra i medici del lavoro con l’ accreditamento d’eccellenza, la produzione delle linee guida . E lo ha fatto attraverso un confronto aperto a tutti e visibile utilizzando tutti i mezzi a propria disposizione ( si può ovviamente discutere della loro adeguatezza) cioè tutti i convegni e congressi regionali e nazionali della Società , le due riviste che sono distribuite gratuitamente ai soci, il sito .

Le basi di partenza ,i criteri e metodi, i contenuti delle nostre iniziative sono sempre stati resi noti e messi a disposizione di tutti attraverso un’intensa attività pubblicistica facilmente recuperabile per chi fosse interessato a dibattere delle iniziative avviate. Non si sono mai registrate sulle riviste o sul sito SIMLII valutazioni o proposte contrarie, disapprovazioni o anche solo riserve. Anzi nelle occasioni ufficiali , quali le assemblee generali degli iscritti, le iniziative avviate hanno sempre ricevuto accanto all’unanime approvazione ,l’espressione di un diffuso e convinto apprezzamento.

3- Il meccanismo attraverso il quale si scelgono chi governa (anche) le Società scientifiche dovrebbe fondarsi su giudizi di merito che per definizione non possono essere fatti per categorie che ,nel nostro caso, descrivono la provenienza o l’appartenenza a gruppi come gli operatori ASL,i medici INAIL , gli universitari . Non credo sia ragionevolmente sostenibile, come invece è stato affermato che tutti gli universitari siano “ rovina della nostra professione ….” che tutti “ traggono lustro dall'oscuro lavoro di decine di specializzandi che sono sfruttati fino allo sfinimento” che tutti “ non sono stati capaci di fermare la nota Legge, l'hanno cavalcata sfruttando….”.

Tutti gli universitari hanno per qualcuno “perso il contatto con la realtà” Anche questa mi sembra un’affermazione (un pò troppo scontata) , per la quale sarebbe opportuna. Ed a questo proposito mi viene in aiuto la mia personale esperienza. Da quando sono stato eletto Presidente della Sezione regionale lombarda SIMLII ( aprile 2004) ho organizzato 17 incontri provinciali interprovinciali cui hanno partecipato più di mille medici del lavoro-competenti .In ogni riunione vi è stato un ampio confronto e sono stati insieme individuati problemi e possibili modi di affrontarli . Alla fine , credo come riconoscimento del nostro impegno vi sono state numerose nuove adesioni alla Società e siamo passati da circa 130 a circa 400 iscritti.

Certo un modo un pò diverso di proselitismo rispetto a quello riportato da un partecipante al dibattito (luke 70) che scrive “Io non vorrei turbare i vostri sogni ma vi vorrei raccontare cosa successe qualche anno fa ad un congresso simlii. orbene il prof che era stato sempre abbastanza tirchietto di colpo tirò fuori un bel pò di quattrini (ovviamente non suoi ma dell'università!!!) e ci iscrisse tutti (una ventina) al congresso. siccome si riscoprì particolarmente munifico iscrisse anche infermieri e personale non sanitario!!!!!!! il giorno delle elezioni ad un certo punto ci chiese i documenti e...votò per noi!!!! ...”

Non sarebbe stato male ,per evitare ingiuste generalizzazioni e per avvalorare la giusta denuncia , se Luke 70 avesse fatto nome e cognome dell’Universitario in questione .

4- Finora il problema in SIMLII è stato quello più di trovare medici disponibili a lavorare per la Società più che quello di escludere chi aveva intenzione di lavorare. Il contributo alla vita ed alla crescita della Società dovrebbe infatti venire dall’impegno nei suoi organismi a partire da quelli regionali che speriamo contino sempre più. Non mi sembra giusto,democratico, e men che meno produttivo, escludere qualcuno a priori,in quanto appartenente ad una categoria ,quale ad esempio quella degli universitari , come auspicato da più partecipanti al “forum”.

Non è altrettanto giusto,democratico ed anche produttivo che qualcuno , ad esempio gli universitari, sia presente negli organi direttivi in quanto universitario. Devono esistere meccanismi sempre più efficaci,di riconoscimento del merito individuale, per i quali però non vedo alternative all’uso degli strumenti che statuto e regolamenti mettono a disposizione dell’ organizzazione societaria. Se così non si fa vi è il serio rischio di scadere in opzioni bolsceviche ( minoritarie) che non si può non pensare di far prevalere con colpi di mano come quelli auspicati ed annunciati in molti interventi.

Se il fine è quello del miglioramento delle nostre iniziative tese , in un momento così delicato ,alla difesa e promozione della nostra Disciplina, allora non si può che auspicare l’apertura di un grande e franco dibattito nelle sedi e nei modi più appropriati.

Tutti a Parma quindi ( mi raccomando non a Pavia)non per organizzare correnti o frazioni che avrebbero lo stesso sificato ,seppur di segno apparentemente opposto, di quello della tanto vituperata accademia, ma per discutere di e per la Medicina del Lavoro"

Pietro Apostoli
Ordinario di Medicina del Lavoro Università degli Studi di Brescia
Presidente della Associazione Lombarda di Medicina del Lavoro ,Sezione Regionale SIMLII della Lombardia

La redazione di MedicoCompetente.it

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (28/06/2005 19:25)

EGREGIO PROFESSORE, Sono pienamente in accordo con Lei nel considerare la Disciplina, la Medicina del Lavoro, il primario obiettivo da difendere.
Ma vede io ero a Bari ed ho seguito anche l'Assemblea ultima di Sorrento. Da quest'ultima non mi è sembrato, fino ad ora, che vi sia stato un qualche cambiamento. (Vedi T.U.), non approvato per problemi meramente parlamentari.
L'Università non costituisce certamente cosa infausta, ma penso, che debba essere sicuramente più aderente alle problematiche del Medico del Lavoro sia esso ASL, Libero Professionista etc.
Per quanto mi riguarda anche io ho aderito alla mia sezione Regionale (Laziale-Abruzzese), proprio con lo spirito che dalle situazioni regionali si possano modificare eventuali anomalie in ambito Nazionale.
In ultimo sono sicuro che un dibattito franco e, mi creda, sicuramente con toni non provocatori non costituisca un male per nessuno.

Dott. Andrea Capri
Specialista in Medicina del Lavoro
già docente di Patologia e fisiopatologia I
Università degli studi di Urbino
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La Redazione

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (28/06/2005 20:40)

Come Redazione vogliamo aggiungere solo alcune note alla stimolante lettera del Prof. Apostoli.
Innanzitutto crediamo che sia importantissimo che i medici del lavoro ricomincino a parlarsi. Sia nelle iniziative locali (come l’esperienza lombarda descritta da Apostoli) sia nei Congressi sia sulla rete che rappresenta oggi, volenti o nolenti, il meccanismo più efficace di interrelazione e di comunicazione fra “comunità” come le nostre.
Parlarsi vuol dire anche spiegare, portare argomentazioni a favore delle varie opzioni disponibili al fine di far crescere la cultura della prevenzione, la tutela della salute dei lavoratori sui principi della medicina del lavoro.
Per far questo l’organizzazione non solo è importante ma è essenziale. Si tratta di capire quale tipo di organizzazione, quale sia la rappresentatività sociale delle forme che l’organizzazione si da e il livello di comunicazione fra organizzazione e soci e viceversa.
Non vi è dubbio alcuno che nel passato si siano scavati fossati molto profondi fra le strutture di vertice delle organizzazioni scientifiche di medicina del lavoro e i medici del lavoro.
All’interno della medicina del lavoro per esempio non si è saputo ricomporre alcune fratture che hanno avuto origine anche da momenti di svolta istituzionale (anni 80 nascita dei servizi di mdl delle ASL) che non hanno ritrovato momenti culturalmente unificanti nelle scelte e nella prassi per es. dei vertici della SIMLII.
Altro fossato è stato quello culturale e di prassi professionale negli anni 90 in cui mentre un nuovo soggetto nasceva (il medico competente) non vi era un modello scientifico-organizzativo efficace su cui forgiare la preparazione e l’aggiornamento.
Bisogna dare atto però che a partire dagli ultimissimi anni ed in maniera crescente la SIMLII sta cambiando. Sarà per un fatto generazionale sarà perché ci si è resi conto che la Società Scientifica di riferimento per la disciplina non poteva essere guidata senza tenere conto degli interessi e della dignità di chi si deve rappresentare, proprio a partire dalla “batosta” dell’art. 1 bis si sono create le condizioni per uno sviluppo dell’organizzazione che tenesse conto della composizione sociale e delle legittime aspettative dei medici del lavoro.
La Redazione può testimoniare questo impegno che nessun errore del passato può annullare.
Allora è bene che non si frammenti ulteriormente il nostro mondo.
Due sono le condizioni perché la nostra professione abbia un futuro di dignità:
-tornare ad avere la stima dei lavoratori, degli RLS, dei RSPP, dei Datori di Lavoro e quindi operare con la massima qualità possibile
-essere uniti, organizzati e rappresentati.
Su queste due opzioni la SIMLII si sta impegnando. Le Linee Guida e l’Accreditamento d’Eccellenza rappresentano un esempio lampante di impostazione basata sulla qualità (anche se, con il concorso di tutti si può e si deve fare sempre meglio).
Per la rappresentatività è ovvio che occorre la partecipazione in prima persona dei singoli medici del lavoro che con il loro apporto e anche il loro voto possono contribuire a costruire i vertici della Società come meglio credono. La costruzione “vera” delle Sezioni Regionali è un obbiettivo irrinunciabile.
Può essere un’alternativa la costruzione di un’altra associazione di 80-100 persone autoreferenziale e minoritaria?
Il problema è anche quello relativo all’impegno che ciascuno intende metterci. A Roma a protestare in piazza contro il famigerato art. 1 bis eravamo solo (orgogliosamente) in alcune decine di medici del lavoro.
Nel forum a parlarsi sono stati 8 medici ma a leggere sono stati (ad oggi) 1335. Vi è quindi un evidente deficit di partecipazione in prima persona.
L’iscrizione alla SIMLII (comprensiva dell’abbonamento alle due più prestigiose riviste italiane di medicina del lavoro) costa 80 €. E’ l’ora di farsi avanti.

La redazione di MedicoCompetente.it

luke70

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (28/06/2005 22:05)

Cercherò di essere breve:
1) Non ho mai fato nomi e cognomi perchè ci vogliono le prove e io non le avevo (o il Prof. era stato bravo a farle sparire...)
2) Lei saprà benissimo delle pratiche poco ortodosse che si mettono in atto presso le Università, non tutte, ma presso alcune. 200 giorni di lavoro non retribuito spacciato per formazione pratica!!!! Allora non credo che servano prove più concrete di queste, basta voler guardare...
3) Bellissime le Sezioni Regionali, ma davanti alla Camera quanti Prof erano presenti? Quanti Presidenti di Associazioni varie si sono prodigati per eliminare la famosa leggina? Quanti Cattedratici si sono spesi per la causa? Beh io posso dire a testa alta: "IO C'ERO! MA VOI DOVE ERAVATE?" E ribadisco il MIO PERSONALE INTERVENTO che ha portato alla consegna al Presidente Casini di un lettera di protesta, non di quela specie di velina che la SIMLII ha inviato al Governo suscitando l'ilarità generale!
4) Mi creda nulla di personale, d'altronde non la conosco e quindi non ho motivo ne sono solito dubitare di persone che non conosco personalmente, ma mi creda se il ruolo del MC oggi è così svilito non è certo colpa degli specializzandi ne dei neospecialisti, ma di chi da lustri ormai sta curando sempre più il conto in banca e non gli interessi comuni.
Io mi auguro che sia rimasto ancora qualcuno, e Lei fra questi, che abbia a cuore la nostra professione e che la riporti ad un adeguato lustro e splendore ma se Lei avrà la bontà di leggere con attenzione i miei precedenti interventi si accorgerà che ormai sono pervaso da una mesto ma forse inevitabile pessimismo!

AD MAIORA

margherita

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (29/06/2005 13:00)

Innanzitutto esprimo l'apprezzamento per l'umiltà del prof. Apostoli di confrontarsi sul tema della rappresentatività dell'attuale direttivo e personalmente credo che derivi ciò da un suo sincero impegno per la disciplina. Non altrettanto arguta appare l'affermazione circa il proselitismo anche perchè l'episodio riferito dal collega è la punta di un iceberg di una modalità di elezione che a Bari ha portato 250 persone a scrivere nello stesso ordine e con calligrafie simili 19 nominativi. Se di bolscevismo bisogna parlare allora parliamone pure: ma perchè un vecchio direttore napoletano telefonava per chiedere deleghe per il suo autista? Oppure perchè i baresi, ottimi doppiogiochisti, hanno scritto 200 schede uguali. Nessuno lo può dimostrare ma tutti lo sanno caro professore. L'indicazione emersa tra di noi di un criterio che privileggiasse chi sul campo porta avanti l'attività di medicina del lavoro ed escludesse gli universitari, i parassiti satelliti e gli attuali membri del direttivo è un modo per trovare chi potrebbe stare con noi e comunque ha interesse a tutelarci. Non si possono avere due padroni. La guerra per la Presidenza appare aperta come anche lo scontro tra nord e sud. Noi esprimiamo il rammarico per una situazione insostenibile. Siamo stanchi di chi ha il tempodi sfornare linee guida a ripetizione ( solo membri del direttivo o mogli di membri del direttivo vedi le ultime) ed invece non tutela le nostre possibilità di lavoro. Comunque esprimo apprezzamento per la sua onestà intellettuale e reputo sincero, anche se un pò miope per il bolscevismo (ma forse non vuol vedere), il suo intervento.

carlitos way

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (29/06/2005 18:00)

Ch.mo prof. Apostoli, egregi colleghi, sono contento ke la discussione intrapresa in "accertamenti mirati" abbia suscitato interesse e permettetemi...è ancora poco per quanto mi riguarda. Vorrei spiegare al prof. Apostoli che nessuno di noi vuole puntare il dito contro nessuno in particolare anke se alcune grosse responsabilità, per ciò che è accaduto negli ultimi 5-6 anni nell'ambito della medicina del lavoro, sono palesi e facilmente riconducibili a tutti gli organismi che regolano e/o governano la medicina del lavoro in Italia. Avrei apprezzato se i vertici nazionali della ns disciplina avessero asserito che contro lo strapotere degli "Igienisti" vi era ben poco da fare...ma attenzione...un allarme andava percepito prima e diffuso tra i tanti che appoggiano, economicamente e/o scientificamente, le varie società/organizzazioni. Ch.mo prof. Apostoli,forse non potrà mai capire o percepire quanto sia grande l'amarezza e la rabbia per quel famoso art. 1 bis che ha spezzato, per sempre...o "soltanto per il momento", il sogno di tanti ragazzi(me compreso) che con enormi sacrifici hanno conseguito la laurea in medicina e chirurgia e la specializzazione in medicina del lavoro sapendo ke tale specializzazione consentiva di tutelare, unica disciplina a farlo sino al 2002, la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Voglio precisare che non provo alcun rancore nè per gli igienisti nè per i medici legali, il mio ragionamento è generale, è logico, è sui contenuti. Bsta leggere gli statuti delle scuole di specializzazione per capire che l'unica specializzazione la quale prepara a tutelare la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è "Medicina del Lavoro". Vorrei concludere affermando che d'ora in avanti il tempo per i SE e i MA è finito. Senza SE e senza Ma tutti i medici del lavoro DEVONO(e i fatti lo dimostreranno, vigileremo molto attentamente) prodigarsi, in tutte le sedi opportune, per ridare a CESARE ciò che è di CESARE.
Questo è un messaggio forte, eloquente, di incitamento alla battaglia politica-scientifica-culturale per il ripristino direi della medicina del lavoro.
Auspico l'impegno di tutti i medici del lavoro e di tutti gli operatori di sicurezza e salute occupazionale.
Ch.mo prof. Apostoli, d'ora in poi ci saranno tantissimi medici del lavoro impegnati in questa lotta e tanti altri che vigileranno circa l'operosità o meno dei vari organismi che ci rappresentano o che "dicono" di rappresentarci. Chi bara o mente o fa il doppio gioco sarà smascherato.....
Vi ripeto colleghi...il tessuto epatico è ancora intriso di collera da quel famoso gennaio 2002... Tornando ai toni moderati, w la medicina del lavoro per una migliore e sincera tutela della salute nei luoghi di lavoro.
Un saluto affettuoso ai medici del lavoro.

GANDALF IL GRIGIO

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (29/06/2005 23:51)

Illustrissimo Prof Apostoli,
il semplice fatto che Lei abbia impiegato parte del suo tempo per intervenire nel dibattito che si è aperto qualche settimana fa, mi fa supporre (o almeno sperare) che si sia creato un certo dibattito anche in seno alla SIMLII; se così fosse, le nostre quattro riflessioni ad alta voce avrebbero ottenuto un risultato ben maggiore di quanto sperato. Sono personalmente convinto del fatto che all’interno del Direttivo stesso della SIMLII qualcuno possa condividere in parte quanto da noi lamentato. Sia chiaro ora e per sempre, che nessuno vuole attaccare l’Università o i suoi Docenti, e ,anche se c’è stato qualche comportamento poco ortodosso da parte di qualche suo Collega, non possiamo fare di tutta un’erba un fascio. Ci sono però delle cose sulla quale invito Lei e tutto il Direttivo SIMLII (ma non solo, non dimentichiamoci che ci sono anche altre associazioni che dovrebbero farlo..…) a riflettere:
1) Mi sembra che all’interno della nostra disciplina si stiano creando delle fratture sempre più nette tra l’Università, i medici competenti liberi professionisti, i colleghi delle Asl, come se facessimo tre lavori diversi, come se non fossimo tre dita della stessa mano. Credo che converrà con me che tale situazione non giova alla Medicina del Lavoro.
2) Sono sempre di più i giovani specialisti che trovano difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro dopo la specializzazione; personalmente conosco diverse persone che si sono dedicati a tutt’altra attività, semplicemente perché non hanno accettato di combattere la guerra dei prezzi che in alcune realtà si stà combattendo dopo l’avvento dei vari igienisti/medici legali. La rabbia che molti di noi proviamo (o almeno che proviamo noi otto bolscevichi) nasce dal fatto che abbiamo visto svilire la nostra professione, che abbiamo visto perdere di valore un titolo che ci siamo guadagnati sudando sangue per anni nei vari istituti di MDL; personalmente Le confesso che in quella occasione mi sono sentito tradito, perché non posso arrivare a pensare che nessuno di coloro tra di Voi che contano veramente (anche a livello politico…) non avesse avuto almeno il sentore di quanto stava per accadere. Alla rabbia si aggiunge la delusione di sentirsi spesso considerato uno specialista di serie B, quando invece molti medici del lavoro hanno una preparazione di prim’ordine.
3) L’attività di formazione continua presenta sicuramente una sua validità scientifica, ma molto spesso realizza nelle linee guida di difficile applicazione nel quotidiano, specie nelle piccole e medie aziende, e forse questo “difetto” nasce dal fatto che sono state concepite da persone abituate ad agire in realtà industriali grandi.
4) Lei ha fatto un rapido conteggio dicendo che siamo stati in otto a sollevare problemi nella discussione sul forum; la Redazione ha contato oltre 1300 contatti sull’argomento da parte di chi legge, ma non scrive. Ora le cose sono due: o noi siamo otto matti che si agitano per un nulla, oppure la maggior parte dei Colleghi non ritiene necessario intervenire. Non La preoccupa il fatto che la maggior parte delle persone non abbia niente da dire su argomenti riguardanti la nostra professione? A me si, moltissimo, perché credo che un dibattito costruttivo il più possibile allargato darebbe una nuova linfa alla nostra disciplina.

Spero di avere espresso chiaramente il mio pensiero, e nel ringraziarLa sia per l’intervento che ha fatto, sia per l’attenzione che ci ha dedicato, Le rinnovo la mia più sincera stima.

Un caro saluto a tutti i colleghi, bolscevichi e non.

Dott. Sergio Truppe
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Sergio Truppe
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gattini

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (30/06/2005 11:39)

Vorrei testimoniare il mio sostegno alla coraggiosa iniziativa del Prof. Apostoli.
Sono d'accordo sul fatto che negli ultimi 5-6 anni la SIMLII ha ripreso un cammino nel senso della difesa della dignità e della cultura della Disciplina, ma i danni procurati nel decennio 1990-2000, sono stati veramente pesanti, e la responsabilità del Direttivo della Società è indiscutibile.
In paesi più seri del nostro chi fallisce i propri compiti istituzionali cerca quantomeno di salvare la faccia dimettendosi, ma in Italia, (in buona compagnia va detto), vigono costumi ben diversi.
Non si deve tuttavia generalizzare: il problema non è l'Università: il problema sono alcuni universitari che per educazione e per amore dell'eufemismo definirei "conservatori" che hanno precise responsabilità nella deriva della Disciplina e nella disfatta ex art. 1 bis..
Credo che il sistema migliore per difendere la nostra Disciplina sia a questo punto quello di gettare dietro le spalle l'indignazione e la delusione maturata in questi ultimi anni per partecipare di più alla vita della nostra società. Mi associo quindi all'esortazione del Prof. Apostoli " tutti a Parma" ma vi aggiungo in modo chiaro, alto e forte : tutti a Perugia nel 2006 !

Vittorio Gattini
Specialista in Medicina del Lavoro

carlitos way

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (30/06/2005 16:14)

Va bene tutti a Prma, va benissimo tutti a Perugia...ma con un intento chiaro e preciso..ok basta dietrologia, tutti a Prma per la SVOLTA..la Medicina del Lavoro deve, deve, deve assolutamente svoltare.
Gradirei una considerazione del Prof. Apostoli dopo i nostri ultimi interventi, se ne ha il tempo e soprattutto la voglia di farlo. Il dibattito è aperto a tutti..i medici del lavoro e gli operatori della salute occupazionale. SIMLII-SNOP-ANMA etc..fatevi avanti.
Un saluto affettuoso a tutti

luke70

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (01/07/2005 06:50)

Sono d'accordo con glu ultimi interventi dei colleghi che non bisogna generalizzare ed io infatti quando mi riferisco a voti di scambio (e quindi a comportamenti che sfiorano l'illegalità) mi riferisco ad un determinato Prof., ma l'atteggiamento di tutta la classe docente al tempo della Leggina truffa mi sembrava essere stato compatto: assenza più totale da ogni manifestazione pubblica di dissenso!
Le motivazioni saranno state delle più varie ma il risultato il medesimo.
Gradirei un intervento del Prof. Apostoli in merito.
Grazie

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