Costretta dal lavoro pranzo alla mensa universitaria di Salerno, disturbi intestinali e il sudiciume di confezioni di pane e bevande destan sospetti anche sulla bontà degli alimenti. L'università è sita nell'Agro nocerino-sarnese, territorio rigurgitante di industrie agro-alimentari operanti su fondi a rischio sanitario per le produzioni alimentari (alcuni sotto Sequestro, eppure oggetto di attività) perché interessati da scarichi illegali e traffici di rifiuti da parte della Camorra che condiziona imprese ed Amministrazioni locali. Il clientelismo tipico della Regione porta in piatto prodotti che aggirano i controlli e con certificazioni comprate potenti fornitori si spartiscono appalti.
Quali problemi per la salute comporta la presenza di residui chimici negli alimenti? Quali difese ha l'Organismo contro esse? Quanto una buona cottura aiuta ad attenuarne la pericolosità? L'azione di decomposizione di batteri intestinali e probiotici come ne indebolisce la tossicità?
Dio Vi benedica.
Parto con un'indicazione di base: chiedere la verifica da parte del Servizio Prevenzione Pubblica di competenza, che ragionevolmente a sua volta interesserà l'ARPAC. La mensa DEVE avere dei controlli HACCP ai sensi del D.Lgs. 155, quindi ci deve essere qualcuno che risponde anche delle condizioni igieniche.
Per quanto riguarda la potenziale presenza di contaminanti chimici negli alimenti, i metalli pesanti di solito sono bioaccumulati a livelli di organi bersaglio, diversi a seconda del metallo. I prodotti chimici organici su base aromatica vengono metabolizzati dall'organismo, ma accade che alcuni di questi prodotti metabolici siano più tossici che non il prodotto in sè. Quelli su base organica alifatica interferiscono su moltissimi meccanismi cellulari, e a seconda che presentino o meno anche alogeni mella molecola possono essere a loro volta bioaccumulati, specie nei tessuti adiposi.
La cottura è un buon sistema per eliminare le presenze batteriche, ma non sempre delle tossine che alcuni batteri producono.
Se davvero sei certa che questi alimenti siano potenzialmente pericolosi, prendine dei campioni e rivolgiti a qualche laboratorio specializzato, magari cercando tra quelli che hanno un accreditamento SINAL, dal sito del SINAL stesso, al fine di evitarti una denuncia per diffamazione e tutto il resto qualora i tuoi timori fossero sì legittimi , ma di fatto infondati. Tanto per sgomberare il campo da illazioni: il mio laboratorio non esegue questo tipo di indagini.
Nofer
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