Segnaliamo un interessante intervento su Diario della Prevenzione di un utente sul tema della malpractice del medico competente:
http://www.diario-prevenzione.net...hp?name=News&file=article&sid=639
La redazione di MedicoCompetente.it
L’intervento su Diario della Prevenzione, sollecitamente segnalato dalla Redazione, segue di qualche giorno la segnalazione di un collega su altre sentenze non troppo tenere nei confronti di MC. Premesso che non intendo entrare nel merito delle singole sentenze ( ci vorrebbe troppo...) e che l’incompetenza e l’approssimazione vanno colpite sempre e comunque, e che pertanto se il medico sbaglia va punito, il moltiplicarsi di sentenze sfavorevoli ai MC è un segnale abbastanza inquietante. L’inquietudine nasce dalle motivazioni di alcune sentenze dalle quali si lascia intendere come molti giudici interpretino la figura del medico competente come quella di una specie di super medico esperto in tutto e di tutto; invece non è così, anzi non può e non deve essere così. Posto come dato irrinunciabile che un medico del lavoro che si rispetti deve avere una ottima preparazione di base in alcune branche fondamentali (medicina interna, ortopedia, orl, oculistica, cardiologia, etc), non si può diventare dei tuttologi (che tutto fanno e nulla sanno) perchè si finisce per perdere qualità nel lavoro; l’apporto qualificato di specialisti di altre branche deve essere sempre il benvenuto, specie nei casi dubbi.
D’altra parte in altre sentenze si manifesta la pericolosa tendenza ad attribuire al medico anche compiti ed incombenze che non sono suoi, ma ad esempio del datore di lavoro.
Un’altra cosa che non capisco è quella che (almeno così mi è parso) i CTU in processi contro i medici competenti non sono quasi mai dei medici del lavoro, ma colleghi che, sia pure qualificati nella loro branca specifica, non hanno competenza nella nostra; mi risulta invece (ma se sbaglio correggetemi) che se per esempio l’imputato è un cardiologo il giudice tende a nominare come CTU un altro cardiologo. Vi pare giusto?
Tutto questo va a scapito della figura professionale del medico competente, perchè, come sempre, poi si finisce per generalizzare ed i casi eclatanti sono quelli dell’IPCA di Ciriè o degli stabilimenti di Porto Marghera; nessuno parlerà mai, al di fuori di alcune riviste di settore, della azienda con esposizione a cancerogeni dove in 40 anni di attività non c’è stato neanche un caso di cr, o della fonderia dove non si hanno casi di silicosi. Non dobbiamo, quindi, meravigliarci se alla fine molti ci considerano degli specialisti di serie B, anche perchè nessuno fa niente per dare alla nostra specializzazione il lustro e l’importanza che merita. Non voglio sembrare retorico o peggio demagogico, ma nessuno parla mai delle vite salvate dalla prevenzione in fabbrica, ma solo di quelle perse...
Tutto ciò mi porta alla conclusione che è oramai irrinunciabile la presa di coscienza da parte di tutti noi: dobbiamo farci rispettare di più, dobbiamo acquisire una visibilità ed un peso specifico maggiore nel panorama sociale italiano, dobbiamo difendere la nostra categoria, non farci la guerra tra di noi a colpi di tariffe al ribasso, e se per fare questo occorre prendere delle decisioni anche dolorose, che siano le benvenute, se occorre rivedere qualcosa che sia rivisto.
Dobbiamo metterci in discussione TUTTI noi medici competenti, alzare la qualità del nostro lavoro, moltiplicare il nostro impegno, fare fronte comune, non farci la guerra, non conviene a nessuno.
Siamo tutti sulla stessa barca, dall’ultimo degli specializzandi ad più grande dei primari, ma mi pare che la barca cominci a fare acqua!
Saluti a tutti
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Sono pienamente in sintonia con te,gandalf,ma ho dei dubbi seri circa la possibilità/necessità di rivedere le cose!hai presente quale è il livello della medicina del lavoro?hai mai incontrato e discusso di cose professionali con sanati o igienisti?Certo non possiamo generalizzare,ma a me sembra che il livello di base sia un pò troppo basso,specie nella mia zona di lavoro. E poi i nostri "dirigenti" hanno dimostrato di tenere solo ai loro interessi e non al bene dela nostra disciplina!!!!
Lo stesso utente ha postato un'altra notizia relativa a due sentenze di condanna di medici competenti: http://www.diario-prevenzione.net...hp?name=News&file=article&sid=652
La redazione di MedicoCompetente.it
Il periodo estivo (siamo proprio a Ferragosto …) non facilita riflessioni approfondite, che rimando a momenti più propizi. In attesa della pubblicazione delle sentenze per esteso (relativamente a quanto segnalato nell’articolo indicato dalla Redazione) ribadisco quanto sostenuto altre volte: sembra emergere una tendenza giurisprudenziale che ritiene che il m.c. (genericamente inteso, quindi comprendendo anche medici legali, “sanati”, igienisti etc.) debba comportarsi con scrupolo formalistico e certosino raggiungendo livelli di attenzione davvero improponibili, a mio parere, nella pratica quotidiana. Come spiegare, ad esempio, a un DL che è necessario rifare una visita preventiva a distanza di poco tempo (settimane, mesi ?) per la stessa mansione, sia pure in ditte diverse (e spesso cambia solo la ragione sociale) ? Come si fa a prevedere la possibile insorgenza di “s. del tunnel carpale” dopo pochi mesi di lavoro, sia pure in mansioni a rischio (e quale CTU ha giudicato tale affezione come malattia professionale) ? Ripeto: occorre conoscere bene tutti gli atti e leggere i dispositivi di ogni singolo caso riportato, però – forse – a questo punto una presa di posizione forte e decisa da parte nostra ci vorrebbe (a proposito: saluti a tutti e buone ferie !!).
Concordo con quanto scritto da ramiste, soprattutto quando richiama la necessità di una forte presa di posizione da parte nostra. Non voglio ribadire concetti già espressi più volte fino alla noia, ma è ora che ci svegliamo....
A came72 vorrei dire che mi trova d’accordo sul discorso del livello qualitativo di alcuni colleghi, ma proprio per questo bisogna che si trovi il modo di tutelare al meglio coloro (e sono sicuramente moltissimi) che operano in modo decente.
Buon Ferragosto a tutti
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Forse alle menti della SIMLII delle sentenze di noi poveri medici competenti non importa niente. Meditate gente, meditate.
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