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calo del visus

Questo argomento ha avuto 7 risposte ed è stato letto 3009 volte.

dellarossa

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  • calo del visus
  • (12/08/2017 19:09)

Vorrei condividere con voi questo caso, piuttosto inquietante. Un manutentore elettrico viene sottoposto a visita periodica lo scorso settembre 2016. Viene giudicato Idoneo alla mansione. Circa dieci giorno dopo (queste sono notizie sapute dopo)ha un disturbo visivo, mentre è a casa sua, durante il week end. Viene valutato dall'oculista e sottoposto ad un barrage laser e una vitrectomia in OD. Subisce anche un trattamento laser all'occhio sin, in via preventiva. Resta assente dal lavoro per circa un mese. Rientra e riprende la sua solita attività. Viene richiamato a visita periodica due giorni fa (circa due settimane in anticipo per questioni organizzative)e "finalmente" scopro che ha un visus molto ridotto (

dellarossa

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92
  • Re: calo del visus
  • (12/08/2017 19:21)

Il messaggio è stato tagliato. Continua così:
< 1/10 OD, 5/10 OS con lenti). Mi riferisce di avere difficolta quando interviene sui quadri elettrici e nel muoversi sulle scalette e nei passaggi grigliati delle grandi macchine. Fra qualche mese dovrà essere sottoposto a intervento di cataratta bilaterale, sperando che recuperi capacità visiva. Ora la sua mansione è stata limitata alle sole azioni che può svolgere in sicurezza. Per mesi però ha lavorato in condizioni di pericolo e nessuno ne sapeva nulla. La sua assenza dal lavoro era stata inferiore ai 60 giorni ed egli non ha mai richiesto una visita al MC (considerate che la mia presenza in azienda è quotidiana). Mi vengono i brividi a pensare che comunque guida. Concludendo: non è successo nulla, ma solo per fortuna.

mantello

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  • Re: calo del visus
  • (15/08/2017 15:08)

Credo che il caso descritto rimandi a questioni di ordine generale:
1) i lavoratori vengono sottoposti a SS ordinariamente una volta all’anno. Come il caso dimostra non si può escludere che, pure senza assenze dal lavoro superiori a 60 gg, le condizioni di salute si modifichino in modo tale da comportare modifiche del giudizio di idoneità.
Credo che, in assenza di segnalazioni spontanee del lavoratore, qualcuno in Azienda dovrebbe accorgersene e segnalare il caso. Se non succede a cosa serve la gerarchia aziendale? Non è certo possibile che il MC visiti tutti prima che, ogni giorno, inizino il lavoro. E’ però necessario avere procedure predefinite e condivise per evitare segnalazioni e provvedimenti discriminatori. Vedo almeno tre possibili sbocchi: a) l’interessato viene convinto dell’opportunità di richiedere visita straordinaria; b) l’interessato viene inviato all’ Ente Pubblico per un controllo mirato; c) l’interessato viene allontanato dalle mansioni a rischio per iniziativa aziendale (adottata a titolo precauzionale).
2) Il secondo problema che, a mio avviso, il caso apre è il seguente: chi controlla la funzione visiva dei lavoratori, anche quando questa è critica rispetto alla sicurezza? Sul punto non mi dilungo e rimando alle posizioni emerse a proposto dell’acuità visiva dei mulettisti .
Collateralmente segnalo che, per alcune mansioni, il problema non è la visione per lontano ma la presbiopia, condizione sempre più diffusa e che può dare origine a situazioni problematiche con l'utilizzo di occhiali di sicurezza

caballero

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90
  • Re: calo del visus
  • (22/08/2017 12:42)

Buongiorno,
casi simili sono successi anche a me: IMA con rientro al lavoro dopo meno di 60gg, assenze per patologie psichiatriche con terapie che possono influire su attenzione e riflessi con rientro dopo meno di 60gg...
Ho rivisto i dipendenti alla periodica scadenza e NESSUNO mi aveva avvisato (in un caso il dipendente era rientrato con carta DELLO SPECIALISTA CHE "SCONSIGLIAVA ATTIVITà PESANTI"..). Inoltre non capisco come ad es. una patologia psichiatrica con terapia specifica non venga segnalata da nessuno (ASL, medico curante...) all'ufficio patenti e poi ci arriva un autista con terapia psichiatrica

carlpam

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1009
  • Re: calo del visus
  • (10/09/2017 16:28)

[cite]mantello il 15/08/2017 03:08 ha scritto:
Credo che il caso descritto rimandi a questioni di ordine generale:
1) i lavoratori vengono sottoposti a SS ordinariamente una volta all’anno. Come il caso dimostra non si può escludere che, pure senza assenze dal lavoro superiori a 60 gg, le condizioni di salute si modifichino in modo tale da comportare modifiche del giudizio di idoneità.Credo che, in assenza di segnalazioni spontanee del lavoratore, qualcuno in Azienda dovrebbe accorgersene e segnalare il caso. Se non succede a cosa serve la gerarchia aziendale?

ritengo che sia obbligo del DdL e del Dirigente (art 18 lett c) nell'affidare i compiti al lavoratore tenere conto delle capacità degli stessi in rapporto alla loro salute (nel caso era rimasto assente 30 giorni. Un caporeparto avrebbe potuto consigliargli di chiedere visita
straordinaria SE NO a cosa servono tutti questi benedetti corsi di formazione ?

dellarossa

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  • Re: calo del visus
  • (11/09/2017 19:32)

Si, un capo reparto potrebbe consigliare il lavoratore di richiedere una visita al MC, ma deve essere a conoscenza del problema. Se si fosse trattato di problema muscoloschelettrico, magari se ne sarebbe accorto. Nel caso in questione invece non se ne è accorto ed è andata come ho descritto. Ritengo che ci sia una falla normativa: il certificato di malattia non riporta la diagnosi e i colleghi opedalieri non comunicano con il MC. Non so nemmeno se debbano comunicare il deficit visivo alla Commissione Patenti. Certo anche il lavoratore dovrebbe farsi parte attiva nell'evidenziare la cosa, ma magari ha pensando di averne svantaggio, tace. Una cosa è certa, i 60 giorni di assenza dal lavoro, che rendono obbligatoria la visita al rientro, sono un periodo del tutto inadeguato, deciso, credo, a spanne.
Ciao Carlo

giancarlo

giancarlo
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499
  • Re: calo del visus
  • (12/09/2017 06:15)

Bene art.18 citato ma soprattutto (in teoria..).art.20 dl 81
1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre
persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni,
conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.
2. I lavoratori devono in particolare:
a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento degli
obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai
preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i
mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza;
d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze
dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di
pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza,
nell'ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l'obbligo di cui alla lettera f)
per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di
segnalazione o di controllo;
g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro
competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di
lavoro;
i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque

edozucca

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  • Re: calo del visus
  • (12/09/2017 09:41)

Il DL o altri non possono intervenire in questi casi in quanto in caso di malattia nessuno dovrebbe essere a conoscenza della patologia che l'ha causata a meno che non sia il lavoratore stesso ad informare il DL o a meno di fatti oggettivi avvenuti sul lavoro-
Anche in caso venissimo informati (come mi è capitato) dal Dl o altri in merito alla patologia di un lavoratore senza che lui abbia riferito nulla e senza che ci siano stati problemi sul lavoro non vedo come e cosa potremmo fare.

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