Mi chiedevo una cosa: in una azienda di vigilantes, quindi gpg che effettuano anche turni notturni, ve ne sono alcuni di questi che , affetti da diabete ( anche se nella maggioranza dei casi compensato da terapia opportuna) presentano a livello di giudizi di idoneitá la controindicazione al lavoro notturno da parte del precedente medico competente. Secondo voi in pazienti diabetici ( anche se la glicemia rientra a valori quali 115-120 mg/ dl e non oltre tramite ) è possibile considerare questa prescrizione perennemente nel corso delle successive visite periodiche o é possibile eliminarla qualora le condizioni dei singoli lavoratori non destassero problemi? Grazie.
in casi simili io tolgo le prescrizioni ma richiamo il lavoratore a scadenze più ravvicinate (es.: a tre o sei mesi) per monitorare la situazione (gli ripeto gli esami o mi faccio portare la documentazione specialistica delle visite cui si sottopone), almeno per uno o due anni.
milvio.piras il 07/11/2017 12:21 ha scritto:
in casi simili io tolgo le prescrizioni ma richiamo il lavoratore a scadenze più ravvicinate (es.: a tre o sei mesi) per monitorare la situazione (gli ripeto gli esami o mi faccio portare la documentazione specialistica delle visite cui si sottopone), almeno per uno o due anni.
Sono d'accordo.
Se il diabete è almeno in discreto compenso e non ci sono complicanze, nè storia di crisi ipoglicemiche, mi comporto allo stesso modo, eventualmente riducendo la periodicità della visita, almeno inizialmente, e chiedendo di portare in visione i successivi controlli diabetologici.
A volte, poi, il turno notturno comporta uno stress minore (es. carico di lavoro, raggiungimento del posto di lavoro): per questo aspetto, quindi, conta anche la percezione del lavoratore.
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