Recentemente mi hanno chiesto di firmare, come Medico Competente, in un ufficio paghe online inserito in ampio complesso residenziale in centro città, un DVR "da fulminazione", zeppo di complicati calcoli ed equazioni che alla fine dimostrano scientificamente quello che si poteva scrivere in una riga, e cioè che in un ufficio situato in un palazzo in città con impianto elettrico "a norma", il rischio è zero. Quando chiedo ragione di un tale DVR mi rispondono che l'associazione o l'ordine tal dei tali asserisce che l'art. 80 obbliga a valutare il rischio da fulminazione, il che è una balla: l'art. 80 obbliga a valutare il rischio elettrico, tenendo conto di tutti i pericoli, compreso il pericolo di fulminazione diretta e indiretta. Ecco, quando si insegna nei corsi la differenza tra pericolo, rischio e danno...insistere assai! Se non fossimo a Natale direi: che Giove li fulmini!
ben d'accordo Caro Graziano
anche lo Spisal di Tv la pensa così ( introduzione al MANUALE DI AUTODIFESA DEL DATORE DI LAVORO )
(cito)Lavorare in sicurezza non è una cosa semplice; talvolta i tentativi di semplificazione svuotano di contenuto la valutazione dei rischi e la trasformano in un adempimento burocratico. In realtà, se il processo di valutazione è svolto con concretezza, si semplifica da solo se i pericoli non ci sono o sono minimi.
http://www9.ulss.tv.it/Minisiti/spisal/Manuale-Autodifesa-.html
cito ancora :poiché, per gli scopi di questo lavoro, la “parte debole”
è l’imprenditore “in buona fede”, la difesa è anche da quei consulenti, pur se pochi (l'autore è ottimista), che non lo sono o che non hanno una preparazione adeguata al ruolo che svolgono.Poiché il datore di Lavoro,suo malgrado,risponde anche della scelta che fa del consulente (culpa in eligendo)e del mancato controllo sul suo operato(culpa in vigilando),cercheremo di dargli gli strumenti per capire se sta investendo correttamente il suo tempo e il suo denaro. Certamente ci sono casi in cui l’imprenditore in malafede e il consulente in malafede trovano un terreno in comune(di solito tramite Internet) su cui intendersi e in cui vendere e comprare (a costi più o meno bassi ma comunque eccessivi per quello che rendono) un po’ di “carta” per salvare le apparenze; non sono questi i soggetti che ci interessano qui (per loro c’è già la vigilanza ! ... e, questa volta, senza grandi patemi da parte nostra).
( e ancora ) Devono essere valutati tutti i rischi, anche soltanto per escluderne la presenza.
ogni tanto anche il buonsenso fa capolino .... buon natale !
carlpam il 24/12/2017 09:19 ha scritto:
ben d'accordo Caro Graziano
anche lo Spisal di Tv la pensa così ( introduzione al MANUALE DI AUTODIFESA DEL DATORE DI LAVORO )
(cito)Lavorare in sicurezza non è una cosa semplice; talvolta i tentativi di semplificazione svuotano di contenuto la valutazione dei rischi e la trasformano in un adempimento burocratico. In realtà, se il processo di valutazione è svolto con concretezza, si semplifica da solo se i pericoli non ci sono o sono minimi.
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ogni tanto anche il buonsenso fa capolino .... buon natale !
Se fai un salto su LinkedIn, dove ho postato lo stesso testo, vedrai che a fronte di molti RSPP e consulenti che concordano, sono spuntati anche un piao (finora) di "piazzisti di gabole" toccati sul vivo o, meglio, sul portafoglio...
Buon Natale anche a te e a tutti!
letto: la tecnica delle gabole è sempre quella, poichè il testo del d81/106 e di 303 art. e 51 allegati, si basa sull'ingnoranza e sulla non facile leggibilità della norma. una piccola (modesta) sintesi
1) Una tendenza è quella di scorporare in tanti Documenti per singolo rischio (mentre il DVR è unico = ciò e indicato con "VALUTARE TUTTI I RISCHI" compreso lo stress da lavoro) il significato di tale pratica è evidente visiti i costi
2) il chiedere la firma e far sottoscrivere il DVR al Medico Competente mentre ha solo il ruolo di accertare la data ( che dovrebbe essere redatto "ab initio" dell'attività (entro 90 giorni)
( ma che succede se il DdL si attiva dopo ANNI ?)
3) IL MC collabora per tutto il DVR (un tale medico deve conoscere le attività produttive) e se escluso da questa a attività indica le sue osservazioni in una sua relazione ( a seguito magari del sopralluogo ma
non è detto che vi sia " verbale di sopralluogo" )
devo concludere che a causa di un pervasivo atteggiamento burocrativo cioè trasformare le AZIONI(fare) in ATTI(stendere un documento) ci ha così inquinato la MENTE da non potercene liberare.
allora si comprende come una frase " il DdL pren de misure necessarie ( art 80 "" diviene "valutare il rischio da fulminazione " tutto vantaggio dei procacciatori di gabole e meno della sicurezza
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