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Un plauso al collega Ramistella

Questo argomento ha avuto 1 risposte ed è stato letto 2204 volte.

billi

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  • Un plauso al collega Ramistella
  • (06/09/2005 20:30)

Bravo Ernesto,
sei riuscito col tuo articolo a farmi uscire dal mio temporaneo torpore per il forum: hai detto e scritto tante cose sensate, che ho sempre pensato e che, se venissero recepite renderebbero alla nostra disciplina il rispetto che merita. Lo sai: caso piu' unico che raro sono stato nominato CTU in una causa per il riconoscimento di una malattia professionale presso il locale Tribunale. Ovviamente l'INAIL aveva chiesto uno specialista in Medicina legale ed invece si dovra' accontentare di uno specialista in medicina del lavoro (ONCOLOGIA PROFESSIONALE!!). Ad maiora.

GANDALF IL GRIGIO

GANDALF IL GRIGIO
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  • Re: Un plauso al collega Ramistella
  • (09/09/2005 12:55)

Mi associo con convinzione a quanto espresso da billi. Ernesto Ramistella ha analizzato con estrema lucidità le innumerevoli problematiche che ci affliggono, e con la solita misura ed il consueto garbo ha espresso un pensiero coerente e razionale, spaziando per le varie strade che percorrono l’universo della MDL. Non si può che concordare con lui su tutto quanto esposto, ed in particolare quando entra nel merito dei problemi inerenti il ruolo della SIMLII.
Vorrei aggiungere una cosa in merito a quanto espresso nel punto 4. E’ veramente indispensabile la formazione e la crescita culturale dei MeLC, e a tale proposito vorrei segnalare un interessantissimo incontro avvenuto all’inizio della settimana a Viterbo, avente per tema la gestione della SS nei lavoratori esposti a rischi respiratori. Nel corso di questa due giorni, organizzata magistralmente dal Dott. Augusto Quercia e dai suoi Collaboratori della ASL VT, ci siamo trovato fatalmente a parlare di spirometria, ma in modo molto serio e professionale, come raramente mi era capitato prima, e con tanto di esercitazione su un set di spirometrie reali. Iniziative come questa andrebbero moltiplicate, perchè alla fine, anche se si parla di cose conusciute, si sa “repetita iuvant”. Insomma voglio dire che sarebbe meglio che i nostri ECM fossero fatti con incontri più pratici che teorici, magari organizzati da una ASL, che mette un taglio molto più pratico alle cose rispetto all’Università, creando delle situazioni simulate per “esercitarsi”, e sulla base dell’esercitazione, conferire i punti. Che dite? Utopia?
A presto

Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"

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