Salve a tutti.
Con il nuovo GDPR 2016/679, in materia di privacy e trattamento dei dati personali(chiamati ora dati a trattamento speciale), che entrerà in vigore il prossimo 25 maggio si è materializzata una nuova figura professionale, il data protection officer (DPO).
Non riesco a capire se anche per noi medici del lavoro è obbligatorio nominarla (altre spese...)o se interessa solo grandi aziende che trattano i dati di migliaia di persone.
Se qualcuno sapesse qualcosa in merito sarebbe graditissima un'illuminazione.Su internet non si trova molto a riguardo ad eccezione di siti che vendono il servizio e che ovviamente fanno terrorismo legale(multe fino a 10 milioni e quant'altro)in caso fossimo sprovvisti di DPO.
Grazie in anticipo per le eventuali risposte.
Ciao,
secondo quanto indicato in questo link pare che i singoli professionisti non abbiano quest'obbligo.
http://www.diritto24.ilsole24ore....regolamento-ue-6792016-095334.php
"Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile." W. Allen
Il mio commercialista è irremovibile, dice che va fatta. In particolare sostiene che è un dato sensibile anche solo chiedere una partita iva o un codice fiscale. In merito a proroghe, leggi all'italiana ecc. sostiene che è una normativa europea e c'è poco da scherzare.
Costi attorno ai 1000 euro (tecnico del pc che attesta che ho tutte le protezioni, avvocato che stila non so cosa...).
Il vostro cosa vi dice di fare? Nel caso dicesse di no... su che base lo dice? Non vorrei essere l'unica a spendere per una cosa che posso evitare.
A me risulta che, oltre una semplice informativa da far firmare ai lavoratori visitati (che peraltro dovrebbe già essere compresa in cartella), come medici non dovremmo avere ulteriori particolari obblighi. E anche come società di servizi, avendo rapporti solo con persone giuridiche, non dovrebbero esserci adempimenti particolari. Il tutto, comunque, con beneficio di dubbio, anche perché pare che il garante, l'agenzia delle entrate o chi altri incaricati di comunicare disposizioni in merito non l'abbiano ancora fatto.
Ti consiglio di aspettare ancora qualche giorno.
È il giorno tanto atteso e temuto (?): oggi entra in vigore un'altra camionata di idiozie normative pensate apposta per turbarci il sonno e farci spendere (pressoché inutilmente) un po' di soldi a beneficio dei consulenti che prontamente si offriranno per risolverci il problema (creato ad oc) della gestione dei dati sensibili.
Comunque dovrebbe esserci ancora un po' di tempo (sei mesi circa) prima di poter essere sanzionati. Nel frattempo, sulla gestione di questa ennesima boiata, ci stiamo lavorando.
Vi faremo sapere.
mi permetto di dissentire dal suo commercialista, il GDPR definisce dato personale e dato particolare; il codice fiscale è un dato personale, la partita iva né uno nè l'altro nella maggior parte dei casi. per quanto riuarda la nomina occorre valutare quanto previsto dall'art.37:
Articolo 37
Designazione del responsabile della protezione dei dati
1. Il titolare del trattamento e il responsabile del trattamento designano sistematicamente un responsabile della protezione dei dati ogniqualvolta:
a) il trattamento è effettuato da un'autorità pubblica o da un organismo pubblico, eccettuate le autorità giurisdizionali quando esercitano le loro funzioni giurisdizionali;
b) le attività principali del titolare del trattamento o del responsabile del trattamento consistono in trattamenti che, per loro natura, ambito di applicazione e/o finalità, richiedono il monitoraggio regolare e sistematico degli interessati su larga scala; oppure
c) le attività principali del titolare del trattamento o del responsabile del trattamento consistono nel trattamento, su larga scala, di categorie particolari di dati personali di cui all'articolo 9 o di dati relativi a condanne penali e a reati di cui all'articolo 10.
E intanto continuano ad arrivare moduli e moduletti da firmare, ognuno diverso nella forma, sostanzialmente tutti facenti riferimento alla dibattuta normativa EU.
"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."
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