devo sottoporre a sorveglianza sanitaria gli operatori della centrale di emergenza della mia USL che sono stati selezionati per fare parte dell'unità nbcr (per interventi in caso di emergenze di tipo nucleare, biologico, chimico e radiogeno). Vorrei sapere se qualcuno di Voi ha avuto lo stesso incarico e quale protocollo ha applicato (considerando anche la necessità di questi operatori di utilizzare autorespiratore) In caso negativo sono comunque ben accetti anche suggerimenti e consigli... Grazie e buon lavoro a tutti Susanna
E' una bella domanda, alla quale non so rispondere. A buon senso verificherei comunque: a) lo stato di salute generale ed eseguirei accertamenti per escludere eventuali patologie che controindichino l'esposizione anche occasionale ai fattori di rischio potenziali, b) che abbiano una performance fisica tale da poter operare con i DPI necessari. Indicazioni sul tipo di accertamenti (mirati allo scopo) da eseguire potrebbero venire dall'anamnesi patologica e dagli esami routinari (emocromo, funzionalità eaprica e renale, esame urine) che ritengo facciano già.
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
Anche altri colleghi hanno ricevuto richieste di questo tipo. Ma viene spontanea una domanda: è giustificata una sorveglianza sanitaria per un ipotetico rischio nbcr?
In altre parole, cosa dovrebbe valutare il MeLC : le condizioni di salute generali? accertare solo le eventuali "controindicazioni" agli ipotetici rischi oppure una idoneità alla mansione specifica?
quali rischi specifici sarebbero considerati in una eventuale idoneità? Ad altri colleghi è stato chiesto di sottoporre a sorveglianza sanitaria particolare gli operatori dell'emergenza sanitaria che usano gli elicotteri. Ma perchè?
La redazione di MedicoCompetente.it
Scusate ma non dovrebbe (forse mi sbaglio) essere richiesta un semplice certificato di "idoneità psico-fisica alle procedure di emergenza"?
Domanda affascinante, che potrebbe condurci a delle considerazioni che sfociano nel filosofico piuttosto che nel campo medico...perchè visitarli? Dunque, ragioniamo, e partiamo dal presupposto che trattandosi di dipendenti di una usl il documento di VR sia stato fatto regolarmente, e che dallo stesso emerga una parte di “rischio potenziale” per gli addetti a tale mansione; trattasi quindi di un rischio non certo, ma, considerando il tipo di agente lesivo, totalmente inaccettabile, per cui è stato chiesto al MC di fare la SS “a prescindere”. Si tratta della tipica procedura fatta dal DL per tutelarsi e che mette in difficoltà il MC che alla fine dovrà emettere un certificato di idoneità, magari con conclusioni diverse rispetto a quelle riportate nel certificato di idoneità alla mansione “usuale” del dipendente. Ora mi chiedo, è corretta questa procedura dal punto di vista medico legale? Che tipo di visita è? Una periodica? Una straordinaria? A questo, ammesso che tutto ciò sia legale, mi trovo concorde con il Collega picpus su come impostare il protocollo sanitario, rimarcando la necessità di valutare la capacità dei soggetti a tollerare i DPI (che saranno necessariamente inconsueti e comunque tali da proteggere totalmente le vie respiratorie e la cute).
Spero di essere stato chiaro.
Saluti
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Vorrei aggiungere una considerazione a quelle fatte fin'ora, con particolare riferimento al "randalf _il_grigio".
E' senz'altro vero che stilare un protocollo di sorveglianza sanitaria su di un rischio "ipotetico" (quando attaccheranno, se lo faranno, in che modo lo faranno, sarà chimico, biologico?, mah! e quindi che protocollo metto su?) mette in difficoltà il MC ma non dimentichiamo che il D.L. ha un obbligo preciso, a prescindere dal D.Lvo 626/94, quello su cui tutti i magistrati fondano le sentenze di corte di cassazione in assenza di specifico riferimento normativo, e cioè l'art. 2087 c.c.
Trovo comprensibile quindi che in qualità di D.L., non medico e inesperto dell'argomento questi chieda una sorveglianza sanitaria, forse magari non dovuta, ma su questo ritengo che deve essere comunque il medico competente ad esprimersi.
Mi sembra poi un ottimo suggerimento il discorso dei DPI e, aggiungerei, come parere di un non medico quale lo scrivente, l'attitudine o capacità psicologica di ricoprire tale ruolo in una situazione siffatta (vi immaginate un attacco nucleare? quanti di noi rimarrebbero a svolgere l'incarico magari con la famiglia a casa?"
Saluti a tutti, e sopratutto a mia sorella Susanna.
Scusa, ma chi ha le caratteristiche psico-fisiche per affrontare adeguatamente questi rischi? E chi mai potrà certificarlo? E sulla base di che?
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Le questioni complesse devono essere suddivise in questioni semplici.
In questo caso si tratta: a) di selezionare il personale per le squadre nbcr; b) di formarlo e informarlo adeguatamente; c) di sottoporlo a sorveglianza periodica; d) di sottoporlo a sorveglianza straordinaria dopo attacco nbcr.
La selezione del personale per squadre nbcr può seguire gli stessi criteri impiegati per la selezione delle squadre di primo soccorso e di emergenza aziendali. Oltre ai criteri di idoneità fisica occorre tenere conto di fattori come motivazione e disponibilità individuale, attitudini personali, caratteristiche psicologiche e comportamentali, livello culturale adeguato, permanenza sul posto di lavoro, stabilità emozionale, capacità di prendere rapidamente iniziative appropriate (decision making) ecc. sarebbe molto utile a mio giudizio disporre di test psicodiagnostici per valutare tali caratteristiche nel personale in fase di selezione, ma la letteratura al proposito è scarsa ed un tentativo da me effettuato anni fa con una batteria di test, tra i quali il 16-PF (analisi di fattori della personalità di Eysenk) non ha dato risultati apprezzabili.
La formazione delle squadre è cruciale ai fini di evitare una indebita esposizione agli agenti chimici, biologici o ad agenti fisici nel corso delle operazioni di soccorso. I livelli di formazione e capacità andrebbero periodicamente verificati e aggiornati.
La sorveglianza sanitaria in condizioni ordinarie non differisce da quella degli altri lavoratori ospedalieri.
Andranno preventivamente predisposti protocolli specifici per ogni singola emergenza nbcr teoricamente prospettabile.
Sul tema della preparazione dei medici del lavoro alle emergenze terroristiche (strettamente connessa al tema dei casi di contaminazione nbcr) segnalo lo studio di Gershon e coll. "Terrorism preparedness training for OHP", JOEM 2004; 46(12): 1204-9
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