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preposti (in)competenti

Questo argomento ha avuto 3 risposte ed è stato letto 2280 volte.

milvio.piras

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Provenienza
Cagliari
Professione
Medico del Lavoro Competente
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601
  • preposti (in)competenti
  • (22/11/2005 11:30)

Nel corso della mia pur non lunga carriera post specializzazione in Medicina del Lavoro ho avuto parecchie occasioni, come tutti Voi, penso, di ricevere inviti a gare per l’assegnazione dell’incarico per la sorveglianza sanitaria dei dipendenti di enti pubblici (Comuni, Consorzi, ...).
Mi domando: è possibile che tali richieste continuino ad essere formulate, quasi sempre, nel modo che conosciamo, ossia limitandosi a chiedere il prezzo per le visite mediche di tot dipendenti, senza neanche specificare, almeno, quanti dipendenti sono assegnati a quali mansioni?
Senza pretendere, per il momento (poiché alcuni di questi enti stanno mettendosi in regola per la prima volta) di trovare una vera e propria valutazione dei rischi sulla quale regolarsi, vi sembra tollerabile che continuino ad essere incaricati della gestione di queste pratiche persone che le gestiscono allo stesso modo e con la stessa competenza di quando appaltano la fornitura della carta per le fotocopiatrici? È possibile che non si rendano conto che, con offerte troppo basse, certe cose non si possono proprio fare? A meno di non ritenere sufficiente una semplice firma su un certificato basato sul nulla. E in questo caso, per risparmiare ulteriormente, si potrebbe suggerir loro di inviare i certificati già stampati a qualche medico compiacente, che si limiti a firmarli e rispedirli a stretto giro di posta.
Più seriamente, si potrebbe suggerire a chi di dovere (lo Stato) di rendere obbligatori dei corsi di formazione in materia (elementi di igiene del lavoro e prevenzione delle malattie professionali) per queste persone?
Perché mi sembra decisamente assurdo pretendere una formazione ed aggiornamento continuo per i medici (soprattutto col sistema ECM, che così come è gestito adesso raggiunge in certi casi livelli di pura grassazione) e poi lasciare in essere una situazione in cui la professionalità è valutata come le patate al mercato ortofrutticolo.

salvatore_zaffina

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Provenienza
Roma
Professione
Medico Competente
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12
  • Re: preposti (in)competenti
  • (22/11/2005 12:53)

Basterebbe decuplicare le multe (anche per i medici competenti ovviamente) ed il mercato si adeguerebbe ad una tariffa superiore e di conseguenza una qualità superiore. Pecunia non olet ma duolet. Ma non penso che sia nei propositi di questo governo. La SIMLII potrebbe richiederlo al governo ombra di inserirlo nel programma.

maxmd

maxmd
Provenienza
Ancona
Professione
Medico del Lavoro
Messaggi
329
  • Re: preposti (in)competenti
  • (23/11/2005 19:30)

...io penso, invece, che sarebbe sufficiente che la SIMLII dichiarasse una volta per tutte, ma in modo INEQUIVOCABILE, la sua posizione riguardo il proliferare sempre maggiore delle società di servizi e affini che hanno invaso il mercato e trasformato la medicina del lavoro italiana in una kasbah...altro che parlare di qualità...

Dario73

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Terni
Professione
Medico del Lavoro
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70
  • Re: preposti (in)competenti
  • (26/11/2005 00:18)

Sono pienamente in accordo col collega maxmd, col quale mi compiaccio per l'input dato. E' questo un argomento a mio avviso ormai trito e ritrito, sul quale mi ero già espresso in precedenza su questo forum..ma tant'è, per dirla alla latina col collega zaffina, "repetita iuvant".
I cosiddetti “centri” o “società di servizi” rappresentano una vera e propria piaga della nostra amata disciplina, per come si sono strutturati. Non voglio fare di tutta l’erba un fascio, esistono anche alcune strutture di qualità, ma nella maggior parte dei casi non è così. Il problema “centro” è purtroppo ben radicato, come un carcinoma in metastasi, trovando spesso i suoi più impegnati ed attivi fautori in colleghi più o meno esperti e veterani, pionieri e cavalcatori dell’onda giusta (quella del 94), con le mani bene in pasta. Cosa peggiore se si pensa come si tratti spesso di esimi cattedratici o di zelanti colleghi operanti nel pubblico, con un lauto stipendio assicurato a fine mese, che in maniera più o meno diretta ma sempre malcelata, con arzigogoli che farebbero arrossire i più illustri esperti di legge e finanza, si ritrovano a gestire i fatidici “centri”. E non si fanno alcuno scrupolo di mortificare la dignità di colleghi più giovani ed “affamati” nel vero senso della parola (la crisi economica e del mercato del lavoro, checchè ne dica il nostro esimio Presidente del Consiglio, ha travolto tutti ed in maniera ancor più pesante i giovani, anche e soprattutto la classe medica) pur di realizzare smisurati guadagni senza muovere un dito.
E si, perché il “centro” paga a visita, molto ma molto poco. E’ questa una situazione sconcertante, a tutti nota ma da molti taciuta. Senza dimenticare tutti gli altri compiti connessi alla nomina e previsti dalla legge (sopralluogo, partecipazione all’organizzazione del primo soccorso aziendale, riunioni periodiche,etc.) che il “centro” scarica addosso al malcapitato medico competente di turno, il quale si trova costretto ad effettuarli gratis, perché è tutto incluso nel tot a visita. Altro discorso è la propria dignità professionale: una condotta superficiale e di scarsa qualità nell’operato di un medico (competente o meno che sia) non è mai giustificabile ma sicuramente comprensibile, stante la situazione di degrado morale appena descritta.
Non ci sarà mai qualità senza adeguato compenso. Non ci sarà mai adeguato compenso finchè ci saranno persone che guadagnano troppo senza fare nulla, nella medicina del lavoro come in qualsiasi altro settore. Sarà scomodo e sconcertante ma è questa la verità.
Un saluto a tutti.

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