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CHIARIMENTI SULLA VACCINAZIONE ANTITETANICA OBBLIGATORIA

Questo argomento ha avuto 7 risposte ed è stato letto 24318 volte.

Danilo Avellino

Danilo Avellino
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  • CHIARIMENTI SULLA VACCINAZIONE ANTITETANICA OBBLIGATORIA
  • (02/12/2005 16:05)

La legge 292/63 e 419/69 obbligano le classi di lavoratori metallurgici e metalmeccanici a sottoporsi alla vaccinazione antitetanica obbligatoria: questa legge non può entrare in contrasto con il titolo VIII della 626/94 che, nell'obbligare il datore di lavoro a valutare il rischio biologico, lo spinge a prendere misure cautelari (tra le quali, a livello di sorveglianza medica, anche il vaccino antitetanico) ma solo nel caso valuti il rischio possibile e realizzabile....
Insomma.... in breve... per l'azienda per cui lavoro che appartiene al gruppo metalmeccanico, la valutazione del rischio biologico non ha messo in evidenza la possibilità di contrarre il bacillo del clostridium tetani nelle lavorazioni. Che fare? Bisogna sottoporre per forza i dipendenti alla succitata vaccinazione?

carlpam

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  • Re: CHIARIMENTI SULLA VACCINAZIONE ANTITETANICA OBBLIGATORIA
  • (03/12/2005 10:51)

In una azienda metalmeccanica appare ben difficile un qualsiasi rischio di tetano, poichè i ...muletti ( perdonate la battuta scema) sono robottini meccanici. La norma che la prevedeva evidentemente si riferiva ad una ferriera dove i trasporti venivano fatti con la forza animale (come tutti sanno gli equini sono gli animali serbatoio dell'infezione nel ciclo spora -terra- foraggio-intestino di equino/ovino - deiezione -terra ) che fare ? a parte chiedere la revisione della norma obsoleta, considerando i pur rari eventi avversi da ripetuti cicli di vaccinazione specie nel maschio, a causa del militare rispetto ad un rischio nullo di infezione anche il rischio minimo può essere sostenuto per esentare da vaccinazione

nofertiri9

nofertiri9
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  • Re: CHIARIMENTI SULLA VACCINAZIONE ANTITETANICA OBBLIGATORIA
  • (03/12/2005 12:10)

A mio modo di vedere, la questione deve essere posta in ben altri termini..
L’obbligatorietà della vaccinazione antitetanica venne introdotta nel 1962 per una serie di tipologie di lavoratori, che ll’epoca risultavano epidemiologicamente più oggetti a tale conseguenza di infortunio, ma la stessa con altra normativa precedente fu resa obbligatoria anche per tutti i bambini. Con gli anni, vene estesa mano mano ad altre categorie di lavoratori ed infine, nel 1975, a tutti.
Per incredibile che possa sembrare oggi, a distanza di oltre 40 anni, il tutto rappresenta la prima campagna di prevenzione ad ampio respiro su campo nazionale, il cui scopo è ( era?) quello di rimuovere a priori il rischio di infezione tetanica, che negli anni 60 non aveva ancora risorse di sieroprofilassi passiva successivamente ottimizzate con i sieri antitetanici, oggi così ampiamente diffusi e commercializzati presso ospedali cliniche, farmacie e quant’altro.
Sempre a mio avviso, la ratio che tuttora rende più che valide le disposizioni al merito è appunto la logica preventiva, che se da un lato –qualora debitamente osservata- tutelerebbe l’intera popolazione italiana dall’altro eviterebbe significativa quota di spesa farmaceutica a carico delle Aziende Ospedaliere.
Non si comprenderebbe, infatti, per quale motivo possa essere obbligatorio tutelare da infezione tetanica i minori, mentre “da una certa età in poi” questa tutela diventa inutile. Alla fin fine, si tratta di un richiamo ogni 10 anni, con costi assai contenuti dunque a carico di chiunque si identifichi come soggetto erogatore (ASL, INAIL etc.).
Meno logico mi sembra far carico ai DdL anche di questa incombenza che pure, tra norme, prassi, circolari et similia, a me pare deva essere di squisita competenza pubblica.
Per tutto il resto, che dire? Questa nostra Italia sembra essere diventata la Nazione più interpretativa del pianeta. Qualcosa del genere l’ho vista in Arabia Saudita, dove non esiste ordine giudiziario ma i funzionari amministrativi erogano pene di vario genere interpretando il Corano.
E siccome qua a Napoli si usa dire che >, ossia che ognuno utilizza lo strato più esterno, fate un po’ voi.

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

carlpam

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  • Re: CHIARIMENTI SULLA VACCINAZIONE ANTITETANICA OBBLIGATORIA
  • (03/12/2005 15:02)

il che fare era posto per la vaccinazione antitetanica IN FABBRICA IN QUANTO OBBLIGO DI LEGGE, che il problema vada posto in termini pubblici e in altro modo, comunque non a carico dell'azienda mi trova pienamente d'accordo con NOFER, ben venga se si proteggono di più quelle fasce più a rischio - altro che piano triennale vaccini (!!!) dal dipartimento di prevenzione , rammentando che i pochissimi casi (non più di 20 all'anno) secondo le stime più recenti si hanno a carico di donne anziane mai vaccinate, pastori ecc che vivono isolati i luoghi rurali

Picpus

Picpus
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  • Re: CHIARIMENTI SULLA VACCINAZIONE ANTITETANICA OBBLIGATORIA
  • (03/12/2005 19:06)

Mi inserisco per porre una domanda alla quale finora non ho trovato risposta, e che lascia trasparire la mia posizione: se un lavoratore appartenente alle categorie per le quali vige l'obbligo della vaccinazione antitetanica (non solo metalmeccanici!), non viene vaccinato e contrae il famigerato tetano, chi ne paga le conseguenze (oltre ovviamente al malcapitato lavoratore, ammesso che possa in seguito raccontarlo e fare le dovute rivalse)? Il DdL? Il MLC? Inoltre, di fronte alla eventuale dichiarazione di rifiuto fornita dal lavoratore, è lecito comunque esporre il lavoratore al rischio? Sarebbe la stessa cosa se il lavoratore rifiutasse l'uso di un DPI? O non sarebbe più corretto, vista l'impossibilità (giustissima) di costringere il lavoratore a subire un atto comunque invasivo e a rischio comunque diverso da zero (anche se molto prossimo), invitare/costringere il lavoratore a scegliere una mansione che non richieda l'obbligo della vaccinazione in questione? Che ne pensate? Grazie!

"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein

Nonnoguido

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  • Re: CHIARIMENTI SULLA VACCINAZIONE ANTITETANICA OBBLIGATORIA
  • (04/12/2005 09:12)

Mi trovo d’accordo con i colleghi. Io credo che a questo punto vada fatto un passo ufficiale (SIMLII?) per chiedere l’abrogazione o la revisione della vecchia norma del 1962.
A tutt’oggi mi trovo con discrete difficoltà per “coprire” con le famigerate tre iniezioni i lavoratori di cui alle categorie elencate nella legge a fronte di un rischio spesso inesistente, rifiuti di alcuni lavoratori e possibilità che nonostante tutto il DDL possa essere sanzionato per non utilizzo dei DPI (antitetanica equiparata a DPI). Forse si potrebbe mantenere l’obbligatorietà per i lavoratori agricoli e chi ha a che fare con i cavalli (considerata la maggior presenza di spore tetaniche nelle feci di questi animali).

Guido Marchionni

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  • Re: CHIARIMENTI SULLA VACCINAZIONE ANTITETANICA OBBLIGATORIA
  • (05/12/2005 16:29)

Sono d'accordo che la gestione della vaccinazione antitetanica per le categorie "a rischio" sia un disagio in termini organizzativi: difficoltà a gestire le vaccinazioni per i turni, difficoltà a gestire i richiami, rischi di effetti collaterali e quindi organizzazione del sanitario che le esegue, obbligo di certificazione da inviare alla Asl, ecc. Tuttavia vorrei ricordare che eseguendo il dosaggio delle IgG antitiossina tetanica si riscontra oltre il 90% dei soggetti con un elevato titolo anticorpale e quindi non si rende più necessaria la vaccinazione. Inoltre non pensate che le poche decine di infezione tetanica registrate in Italia siano il risultato di una campagna vaccinale efficiente? Infatti i soggetti che risultano aver contratto l'infezione sono proprio quelli non vaccinati. Perché demonizzare uno strumento preventivo la cui prova di efficacia é manifesta. Per concludere ricordo che per le categorie "a rischio" la vaccinazione é svolta dalle Asl a titolo gratuito.

Dario73

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  • Re: CHIARIMENTI SULLA VACCINAZIONE ANTITETANICA OBBLIGATORIA
  • (16/12/2005 11:45)

Sono perfettamente in accordo con l'intervento del collega...ma siamo proprio sicuri di queste ASL che somministrano i vaccini gratuitamente? Personalmente ho riscontrato un' enorme difformità di atteggiamenti in merito. Si va da ASL che addirittura riportano on line da scaricare il modulo di richiesta della prestazione (Bergamo ad esempio, con vivissimi complimenti all'inappuntabile organizzazione), ad ASL che rimandano indietro i dipendenti accampando le scuse più peregrine. A mio personale beneficio (e di quanti altri non so), sarei ben lieto che venisse pubblicata in questo post la normativa di riferimento, da allegare magari alla lettera di richiesta di vaccinazione del Medico Competente. Grazie a tutti, un saluto.

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