Risultati preliminari di una indagine sanitaria su 1485 lavoratori del comparto edile della Provincia di Bergamo.
G. Mosconi, D. Borleri, L. Belotti, P. Leghissa
UOOML - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Bergamo
Nella letteratura internazionale sono pochissimi gli articoli sulle malattie da lavoro e sulla loro prevenzione nel comparto delle costruzioni. Eppure, anche i più recenti dati INAIL confermano che questo comparto non solo ha il primato delle morti per infortunio ma anche per il numero delle malattie professionali riconosciute.
Scopo del presente lavoro è quello di riferire i risultati di uno studio promosso dal Comitato Paritetico degli Edili della provincia di Bergamo e realizzato dalla UOOML dell'Azienda Ospedaliera OORR di Bergamo finalizzato alla stima della prevalenza della patologia professionale nel comparto edile.
La ricerca iniziata nel 1996 e tuttora in corso ha coinvolto 1485 lavoratori di 150 imprese edili della provincia di Bergamo.
Tutti i lavoratori sono stati sottoposti ad accertamenti previsti da un protocollo di sorveglianza sanitaria proposto dalla Regione Lombardia per i lavoratori del settore e validato proprio nel corso dello studio.
Nel corso di una indagine sanitaria iniziata nel 1996 e tuttora in corso promossa dal Comitato Paritetico degli Edili e realizzata dalla UOOML di Bergamo finalizzata alla stima della prevalenza della patologia professionale nel comparto edile sono stati sottoposti ad accertamenti sanitari 1485 lavoratori di 150 imprese edili, media dipendenti per impresa 9,9 (1-127).
Il campione ha una età media di 36,5 anni (range 15-67) ed una anzianità lavorativa media di 18,8 anni (range 1-50); esso è composto da 178 capi cantiere e impiegati tecnici, 834 operai specializzati (657 muratori e 177 carpentieri), 263 operai comuni (manovali, apprendisti), 165 autisti e gruisti, 45 impiegati amministrativi. Il protocollo sanitario, messo a punto dagli operatori della UOOML di Bergamo (5) e poi utilizzato come base per la definizione delle "Linee Guida per la Sorveglianza Sanitaria in edilizia" della Regione Lombardia (9), prevede quanto segue:
I casi positivi allo screening sono stati sottoposti ad accertamenti sanitari integrativi: 173 visite specialistiche (fisiatriche, neurologiche, cardiologiche ...) e a 323 accertamenti strumentali integrativi (impedenzometrie, polsoscillografie, TAC, EMG, prove da sforzo...).
L'indagine audiologica prevedeva l'esecuzione di un esame audiometrico effettuato rispettando i criteri stabiliti dal D.Lgs. 277/91, un esame otoscopico e la compilazione di un questionario anamnestico mirato e, se necessario, un esame impedenziometrico. I risultati documentano che circa il 50% degli indagati presenta un deficit da rumore. Per 139, pari a circa l'11% del campione, si è proceduto alla segnalazione di malattia professionale. Come criterio per le segnalazioni è stato utilizzato il metodo proposto da Marello e collaboratori.
Risulta inoltre che il 57,7% (857) fa uso, anche se non sempre assiduo, di otoprotettori: il 90% circa utilizza cuffie e il restante 10% inserti, e li usano mediamente da 6 anni.
Il 49.3% (628) non ha mai utilizzato otoprotettori.
Gli esiti degli accertamenti mirati alla valutazione della patologia e della funzione respiratoria (Rx torace, prove di funzionalità respiratoria, questionario CECA) hanno evidenziato:
L'indagine dermatologica ha evidenziato 14 casi di DAC di cui 8 professionali: 5 già noti prima della nostra visita, 3 diagnosticati nel corso degli accertamenti programmati e pertanto segnalati come malattie professionali all'INAIL e all'ASL. Il numero ridotto di DAC segue la tendenza di una riduzione della incidenza di questa malattia evidenziata da colleghi che hanno svolto recentemente indagini analoghe alla nostra. È probabile che le ragioni risiedano sia in un minor contatto con il cemento bagnato determinato dalla meccanizzazione del trasporto della malta in molte fasi di lavoro, sia ad un utilizzo più assiduo dei guanti. Cinquantasei sono risultate invece le dermatiti irritative da esposizione ad agenti chimici, ma soprattutto da azione traumatico reiterata di attrezzi, materiali e dalle condizioni climatiche (freddo, umidità). Tali patologie sono spesso di scarsa rilevanza clinica e non rappresentano quasi mai un problema di limitazione al lavoro. Di notevole rilevanza clinica e sociale è il riscontro di due casi di epitelioma cutaneo in due lavoratori addetti, uno a operazioni di impermeabilizzazione con guaine bituminose e uno con precedenti anamnestici di asfaltatore. La IARC riconosce un rischio specifico per gli addetti alla impermeabilizzazione di tetti per l'azione combinata dei raggi UV e dei policiclici aromatici liberati durante la posa delle guaine bituminose. In entrambe i casi abbiamo proceduto alla segnalazione di malattia professionale. L'esame polsooscillografico con cold test ha documentato, in 7 lavoratori positivi al questionario anamnestico, una angioneurosi da strumenti vibranti. Se rapportato alla popolazione che utilizza gli strumenti vibranti in cantiere con una certa continuità (molto difficile è quantificare il reale utilizzo), è probabile una sottostimata della prevalenza. Pochissimi sono lavoratori che utilizzano guanti imbottiti.
Numerosi sono i casi di patologia cronico degenerativa a carico della colonna (23 i casi di sospetta ernia discale, 31 quelli con diagnosi certa, 21 quelli sottoposti ad intervento per riduzione) o delle articolazioni degli arti. Per questi lavoratori sono state prescritte limitazioni (descrtitte nel dettaglio nel successivo paragrafo) per attività che comportano sforzi fisici con sovraccarico della colonna o degli arti. In 12 casi la patologia era di entità tale che ha richiesto un giudizio di non idoneità assoluta allo svolgimento di lavori in cantiere. L'elaborazione dei questionari specifici ha inoltre documentato 337 lombalgie acute, tali da richiedere una inabilità totale al lavoro per almeno 3 giorni. Nell'ultimo anno, 507 lavoratori hanno riferito almeno un episodio di lombalgia acuta, che ha richiesto, in molti casi, il ricorso a terapia o l'astensione dal lavoro. 225 lavoratori hanno riferito negli ultimi 12 mesi antecedenti la visita dolore continuo o ad episodi (almeno 2 della durata di 1 settimana) alle articolazioni. Novantatre lavoratori sono stati inoltre sottoposti a visita fisiatrica per valutare la capacità funzionale residua ai fini del giudizio di idoneità al lavoro.
Meritevole di segnalazione è il riscontro della mancanza di una copertura vaccinale contro il tetano nel 46% della popolazione pur essendo questa una categoria di lavoratori ad elevato rischio e soggetta all'obbligo di vaccinazione.
Si riassumono in questa sintetica tabella i risultati delle malattie professionali segnalate.
Malattia professionale | N° di casi segnalati |
---|---|
Ipoacusia da rumore | 139 |
DAC | 3 (+5) |
Angioneurosi da strumenti vibranti | 7 |
Osteoartropatie | 3 |
Tunnel carpale | 1 |
Pneumoconiosi | 2 |
BPCO | 2 |
Neoplasie della cute (epitelioma) | 2 |
L'indagine sanitaria ha evidenziato:
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