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Intervista al Prof. Vito Foà

Intervistatore: Abbiamo con noi il Prof. Vito Foà, past-president della CIP (Consulta Interassociativa per la Prevenzione).
Professore, prima di tutto, ci può brevemente spiegare cos'è la CIP?
Prof. Foà: La CIP come lei ha già datto è questa consulta interassociativa.
È stata istituita nel 1990 con l'obiettivo di radunare insieme su obiettivi ben precisi tutte le associazioni di coloro che radunano professionisti che operano nel campo della tutela della salute nei luoghi di lavoro e della sicurezza per arrivare a produrre linee unitarie che coinvolgono gli interessi di tutte le associazioni ma che soprattutto prendono da ogni associazione professionale le esigenze e le prospettive di sviluppo e soprattutto gli interventi che si richiedono anche in fase legislativa per arrivare più compiutamente a definire le azioni anche a livello centrale o regionale.
Com'è noto noi siamo tutti interessati che la legislazione non faccia a meno del contributo degli esperti e dei professionisti che operano in quel settore e quindi ci sembrò allora e ancora più oggi la necessità di unire intorno ad un tavolo le associazioni perché possano esprimere i loro punti di vista su determinati problemi.
Tra le associazioni che hanno costituito nel 1990 la consulta dobbiamo annoverare la SIMLII che è rimasta associata fino al termine degli anni novanta per poi ritirarsi per molti motivi su cui sicuramente non voglio sindacare.
Sta di fatto che noi abbiamo prodotto l'insieme degli emendamenti alle direttive comunitarie di allora che poi sono sfociate nella 626 e che sono state di grande vantaggio e di grande chiarezza scientifica per tutti tanto è vero che abbiamo applicato la 626 con grande facilità.
Siamo intervenuti su altre normative e anche lì siamo riusciti a produrre un risultato che deriva proprio dal motto della CIP che è "ex plurimus unum" quindi dall'attività di molti venne fuori un'unica idea.
Di fatto nella CIP per una norma statutaria le posizioni pubbliche vengono prese solo quando queste sono state assunte all'unanimità da parte di tutti i costituenti.
Oggi sono 14 le associazioni che costituiscono la consulta e dispiace che la SIMLII non ne faccia più parte.

Intervistatore: Professore, per quale motivo un Medico del Lavoro dovrebbe sentirsi parte di questa consulta?
Prof. Foà: Per i motivi accennati prima tantopiù che la disciplina stessa continua a dire che l'intervento nell'ambiente di lavoro non può essere riservato solo al Medico Competente dato che necessita di competenze molto diverse come quelle degli Igienisti Industriali, come quelle degli Addetti alla Sicurezza, come quelle dei Radioprotezionisti, come quelle degli Epidemiologi, come quelle dei Medici di Fabbrica.
C'è tutto questo fervore di attività che ogni associazione va a dare che vede il medico partecipare con il suo ruolo vero che è quello del ruolo clinico che conosce anche le relazioni dose-risposta, dose-effetto e soprattutto conosce il ciclo tecnologico e quindi ecco perché avere parecchi pareri su problemi in ordine della sicurezza e della salute sono molto importanti per il Medico del Lavoro e per la comunità medica che lavora in fabbrica, nella ricerca o nella normazione per produrre i miglioramenti necessari per l'ambiente di lavoro.

Intervistatore: Grazie professore.

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