Iniziata l\'attività di valutazione dei rischi chimici.
Come previsto dal Decreto dal 24 giugno è vigente l\'obbligo della valutazione dei rischi e di tutti gli atti a questa conseguenziali.
In molte aziende è iniziata l\'attività di valutazione dei rischi chimici.
In carenza di vere \"linee guida\" (da parte pubblica e delle società scientifiche) le molte tipologie di \"valutatori\" (ddl-rspp-mc e servizi esterni di consulenza) stanno affrontando il problema ognuno a modo proprio. In particolare non è risolto il nodo (tutto e solo italiano) dell\'applicazione del criterio del \"rischio moderato\" con la inevitabile conseguenza che importanti misure di prevenzione e la sorveglianza sanitaria saranno eliminate da molti posti di lavoro in modo incontrollato.
Fra le metodologie proposte ricordiamo quella avanzata da Federchimica (Confindustria), Sindar s.r.l. e Ambiente Lavoro (Ch.e.ope) che in pratica esclude il medico competente dalla valutazione del rischio chimico. Infatti il metodo si basa su calcoli di indici di pericolosità e su valutazioni che correggono tali indici fino ad ottenere valutazioni numeriche di rischio senza che il medico competente (al quale è riservata una parte assolutamente ininfluente della valutazione) possa incidere su queste. Si pregano i colleghi di riferire sul sito le esperienze in merito all\'applicazione della norma in questione.