Dott. Giovanni Moro - Direttore Spisal Ulss 7
Prof. Giovanni Battista Bartolucci - Direttore Dipartimento di Medicina Preventiva Università di Padova
dott. Lucio Ros - Dirigente Chimico Spisal Ulss 9
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SECONDA EDIZIONE MADONNA DI CAMPIGLIO 18-19-20 MARZO 2016
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Uno dei compiti più importanti e complessi del Medico Competente è certamente la definizione di un corretto giudizio di idoneità alla mansione specifica, che presuppone un’approfondita conoscenza, dei fattori di rischio connessi allo svolgimento della mansione specifica, dell’organizzazione del lavoro, ecc., sia delle condizioni clinico-funzionali del lavoratore, incluse le eventuali situazioni di maggiore suscettibilità.
Il comparto produttivo delle materie plastiche viene descritto a partire dalle caratteristiche delle materie prime utilizzate, quali resine, polimeri, additivi e coloranti e da un’analisi delle tecnologie in uso e delle fasi produttive. Le sostanze a cui i lavoratori sono esposti nella lavorazione delle materie plastiche e della gomma sono numerose. E’ fondamentale per l’attività del Medico Competente una conoscenza specifica in quanto chiamato ad intervenire e collaborare alla stesura del Documento di Valutazione dei Rischi e alla conseguente realizzazione di un protocollo di Sorveglianza Sanitaria aziendale. Particolare attenzione sarà rivolta alla ricerca e caratterizzazione dell’esposizione professionale a formaldeide, anche a seguito della nuova classificazione come cancerogeno e che richiede una attenta conoscenza e valutazione dei livelli ambientali, trattandosi di un inquinante ubiquitario.
Le materie plastiche rappresentano la classe di polimeri più difficilmente definibile. In genere non presentano punti di fusione netti, ma a seguito del loro riscaldamento possono : − dare origine ad un fluido viscoso dopo una fase di rammollimento; − rammollire soltanto per poi indurire; − formare un solido infusibile. La principale caratteristica comune delle materie plastiche è quella di essere di origine sintetica e formate da molecole a peso molecolare elevato (macromolecole o alti polimeri, con pesi molecolari medi che oscillano in media tra 20000 e 200000) costituite dalla ripetizione di unità di basso peso molecolare ( in media tra 200 e 2000) legate tra loro in modo vario. Rispetto al proprio comportamento termico le materie plastiche si possono classificare in: − termoplastiche: sono le sostanze che conservano sempre la loro plasticità a caldo, potendo passare alternativamente allo stato fuso per riscaldamento e allo stato solido per raffreddamento; − termoindurenti: sono le sostanze che, dopo la fase di plasticità iniziale, subiscono, sempre per l’azione del calore, una modifica chimica (reticolazione) che ne rende permanentemente infusibili e rigidi i prodotti. Non è possibile comunque una netta divisione tra sostanze a comportamento termoplastico e quelle termoindurenti. Si riportano di seguito alcune categorie di materie: - sono resine termoplastiche: le cellulosiche (es.: celluloide), le viniliche (es.: polivinilcloruro), le poliolefine (es.: polietilene, polipropilene).
- appartengono alle resine termoindurenti:, gli amminoplasti (es.: melamminiche), le epossidiche, i fenoplasti. Ad esempio questi ultimi (fenoplasti) sono classificati, a seconda della loro modalità di preparazione, anche come materie termoplastiche: vedasi le resine fenolo-formaldeide utilizzate nelle terre di fonderia. Le materie plastiche vengono prodotte dalle industrie chimiche sotto forma di :
− polvere
− granuli,
− pastiglie
− cilindretti, ecc.
Per la preparazione dei vari prodotti (formatura o forgiatura) le materie plastiche vengono miscelate con alcuni ingredienti detti ausiliari o secondari, poi forgiate con metodi diverse a seconda del tipo e del prodotto da formare. Tali sostanze vengono addizionate e mescolate alle resine prima della lavorazione, a volte sono già incorporate.
A seconda dell’azione che debbono svolgere si distinguono con varie denominazioni: • Riempitive o cariche: Si usano in varie percentuali che talvolta raggiungono anche il 50 %.
• Agenti rinforzanti: sono materiali utilizzati al fine di esaltare le caratteristiche meccaniche. • Plastificanti: Sono utilizzati per migliorare la lavorabilità dei prodotti.
• Lubrificanti: Sono usati per agevolare la lavorazione dei polimeri. • Stabilizzanti: Sono additivi che hanno lo scopo d’impedire o limitare la degradazione della resina. • Coloranti: Utilizzati anche anche per contraddistinguere le caratteristiche del prodotto finale, a seconda anche della finalità d’uso.
• Altri additivi: sono rappresentati da antiadesivi, vernici, indurenti, ritardanti di infiammibilità.
Particolare rilevanza sarà riservata all’esposizione dei lavoratori agli agenti chimici e cancerogeni (specifica attenzione verrà riservata alla formaldeide e alla nuova classificazione in termini di valutazione del rischio da esposizione e della relativa ricaduta nel protocollo di sorveglianza sanitaria ai lavoratori esposti)
L’obiettivo del corso è affrontare le problematiche relative alla salute e alla sicurezza dei lavoratori impiegati nella lavorazione e stampaggio delle materie plastiche e della loro trasformazione. Il corso approfondisce gli aspetti tecnici quali la valutazione del rischio chimico derivante dalla trasformazione delle materie plastiche, quello igienistico, il campionamento ambientale e le problematiche relative alla presenza di sostanze TVL e a quello sanitario dalla sorveglianza sanitaria al giudizio di idoneità.
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