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Alcool e controlli

Questo argomento ha avuto 35 risposte ed è stato letto 12050 volte.

ariale9699

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  • Re: Alcool e controlli
  • (04/07/2008 12:42)

questo è vero però l'art.41 comma 4 dell'Dlgs 81 prevede che il MC esegua visite mediche comprensive di accertamenti clinici-bilogici per verificare l'assenza di condizioni di alcoldipendenza e assunzione sostanze stupefacenti. Quindi piena legittimità ad eseguire sui lavoratori delle mansioni allegate CDT-MCV.

ramses

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  • Re: Alcool e controlli
  • (04/07/2008 12:56)

Bisogna intendersi sui termini, prima di tutto; e questo è uno dei casini creati dalle norme su alcool e droga.
In particolare per l'alcool, "alcooldipendenza" cosa significa ?
Si tratta di un soggetto che "necessita" di assumere alcolici nel corso della sua giornata, ma se ci basiamo solo su alcuni dati oggettivi di laboratorio non è facile distinguere l'alcolista da colui che talora beve quantità non-modiche di alcolici. Non è possibile definire alcoldipendente uno che alla sera a cena si fa la mezza bottiglia di vino, non è corretto. E se le visite le facciamo subito dopo le feste di Natale che si fa ? Mandiamo al SeRT mezza Italia? Ma siamo seri.
Secondo me è passato il concetto che "se bevi alcolici, allora potresti essere un potenziale alcolista", che è una fesseria.
Il guaio è che dobbiamo gestire noi questa storia, e francamente non so come fare.
Cin cin !!:):):)

Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)

Pennacchio

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  • Re: Alcool e controlli
  • (04/07/2008 21:59)

ariale9699 il 04/07/2008 12:42 ha scritto:
questo è vero però l'art.41 comma 4 dell'Dlgs 81 prevede che il MC esegua visite mediche comprensive di accertamenti clinici-bilogici per verificare l'assenza di condizioni di alcoldipendenza e assunzione sostanze stupefacenti. Quindi piena legittimità ad eseguire sui lavoratori delle mansioni allegate CDT-MCV.

Secondo me l'articolo citato non modifica quanto già fissato in precedenza. L'articolo recita: "Le visite mediche di cui al comma 2, a cura e spese del datore di lavoro, comprendono gli esami clinici e biologici e indagini diagnostiche mirati al rischio ritenuti necessari dal medico competente. Nei casi ed alle
condizioni previste dall’ordinamento, le visite di cui al comma 2, lettere a), b) e d) sono altresì finalizzate alla
verifica di assenza di condizioni di alcol dipendenza e di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti".
Quello che, secondo me, ci limita è "NEI CASI ED ALLE CONDIZIONI PREVISTE DALL'ORDINAMENTO". La verifica di assenza di condizioni di alcol dipendenza e di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti si può fare solo nel rispetto di tutta la normativa vigente (Intese e Leggi precedenti): solo sulle mansioni indicate dalle intese e solo rispettando i limiti riportati nelle Leggi antecedenti al decreto 81.

nicosub

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  • Re: Alcool e controlli
  • (27/09/2008 10:29)

Quindi piena legittimità ad eseguire sui lavoratori delle mansioni allegate CDT-MCV.

Salve,

scordatevi il CDT: esame utile solo per monitorare l'astinenza di un etilista! Rivelando tracce di abuso alcolico pregresso, magari un compleanno in un giorno festivo parecchi giorni prima, andrebbe intaccare la sfera privata dell'individuo! In una consulenza tecnica, a tal proposito, il giudice del lavoro mi ha dato ragione! Attenzione: rischio di diffamazione!

buon lavoro
Nicola

dr Nicola Cadel
Medico Competente specialista in Tossicologia Medica

bordini

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  • Re: Alcool e controlli
  • (27/09/2008 11:07)

Nessun esame da solo e' utile per fare diagnosi tanto più quando si ha a che fare con indicatori che riflettono situazioni di lungo periodo. Nel caso della CDT la festa di addio al celibato o cresima non modifica granche'. Nell'inquadramento pero' di situazioni di alcol-dipendenza (D.Lgs. 81/08) puo' rivelarsi uno strumento utile..ovviamente non il solo. Non sarei per il resto allarmista: nessuno credo etichetti come "cirrotico" chi ha le transaminasi mosse.

"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)

diotallevi

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  • Re: Alcool e controlli
  • (27/09/2008 11:13)

Ricapitolando, MCV no, AST/ALT no, CDT no, GGT no, l'alcolimetria (alcol test e/o alcolemia) da un recente incontro personale con tre divesi direttori di spisal vivamente sconsigliata per il problema del consenso informato..

E quindi???

Anche per questo argomento siamo alla farsa, comincio a pensare di sfruttare proprio il dettame di legge che parla di POSSIBILITà di effettuare i controlli per non fare assolutamente nulla..

Secondo voi rischio di cadere nella negligenza?

annuscor

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  • Re: Alcool e controlli
  • (27/09/2008 16:52)

Esiste il caso concreto (nel quale credo che tutti ci siamo imbattuti) e al quale non sono riuscito a trovare una risposta. Ti chiama il datore di lavoro e ti chiede cosa fare per l’escavatorista che per due giorni di seguito si è presentato ubriaco a lavoro. Nessuna contestazione formale sul piano del rapporto di lavoro (oltre alla smisurata irritabilità), poi arriva la domanda: “dottore domani si presenti lei all’improvviso e faccia il controllo del palloncino”… E’ evidente che con tutte nostre legittime problematiche (giuridiche e tecniche, soprattutto il problema del consenso) non riusciamo a dare un contributo valido al problema. Un collega del SERT mi riferiva la sua esperienza: datori di lavoro che, anche a propria tutela, inviano una informativa alla PS; il giudice invia il lavoratore in osservazione al SERT per un periodo di tempo. Voi che fate?

Picpus

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  • Re: Alcool e controlli
  • (27/09/2008 17:55)

annuscor il 27/09/2008 04:52 ha scritto:
Esiste il caso concreto (nel quale credo che tutti ci siamo imbattuti) e al quale non sono riuscito a trovare una risposta. Ti chiama il datore di lavoro e ti chiede cosa fare per l’escavatorista che per due giorni di seguito si è presentato ubriaco a lavoro. Nessuna contestazione formale sul piano del rapporto di lavoro (oltre alla smisurata irritabilità), poi arriva la domanda: “dottore domani si presenti lei all’improvviso e faccia il controllo del palloncino”… E’ evidente che con tutte nostre legittime problematiche (giuridiche e tecniche, soprattutto il problema del consenso) non riusciamo a dare un contributo valido al problema. Un collega del SERT mi riferiva la sua esperienza: datori di lavoro che, anche a propria tutela, inviano una informativa alla PS; il giudice invia il lavoratore in osservazione al SERT per un periodo di tempo. Voi che fate?

Le armi spuntate le abbiamo avute tutti (noi) e tutte (le armi). Però ora con le attuali normative qualcosa si può e deve fare. Per es. esami di laboratorio per verificare l'assunzione abituale di sostanze alcoliche (ed anche stupefacenti per certe mansioni), ed eventualmente non confermare l'idoneità per le mansioni a rischio (forse questo fatto può interessare il lavoratore, anche se non sempre nel senso sperato dal datore di lavoro e dal medico - e da chiunque abbia ancora qualche neurone funzionante - ma talvolta il lavoratore potrebbe abusare di sostanze proprio per raggiungere scopi desiderati e non ottenuti altrimenti). Dallo stesso punto di vista invece il problema rimane inalterato in tutta la sua complessità per mansioni considerate, spesso a torto, non a rischio: qui non abbiamo sostanzialmente possibilità di intervento risolutivo.

Riguardo a quanto riferito dal colega del SERT, sinceramente mi rimane una assoluta novità! Ma la PS si presta a queste procedure?

"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein

annuscor

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  • Re: Alcool e controlli
  • (27/09/2008 18:19)

Picpus il 27/09/2008 05:55 ha scritto:


Le armi spuntate le abbiamo avute tutti (noi) e tutte (le armi). Però ora con le attuali normative qualcosa si può e deve fare. Per es. esami di laboratorio per verificare l'assunzione abituale di sostanze alcoliche (ed anche stupefacenti per certe mansioni), ed eventualmente non confermare l'idoneità per le mansioni a rischio (forse questo fatto può interessare il lavoratore, anche se non sempre nel senso sperato dal datore di lavoro e dal medico - e da chiunque abbia ancora qualche neurone funzionante - ma talvolta il lavoratore potrebbe abusare di sostanze proprio per raggiungere scopi desiderati e non ottenuti altrimenti). Dallo stesso punto di vista invece il problema rimane inalterato in tutta la sua complessità per mansioni considerate, spesso a torto, non a rischio: qui non abbiamo sostanzialmente possibilità di intervento risolutivo.

Riguardo a quanto riferito dal colega del SERT, sinceramente mi rimane una assoluta novità! Ma la PS si presta a queste procedure?

Credo che la guida in stato di ubriachezza sia un reato (o almeno credo) e che io sappia, gli unici autorizzati a effettuare controlli (senza consenso) siano gli agenti della polizia stradale. Ovviamente tutto ciò è assolutamente estraneo alla attività del M.C. che valuta "solo" la idoneità al lavoro ed esclusivamente a fini preventivi (anche verso terzi). Sono anche convinto che il problema dell'alcool nei guidatori (lavoratori subordinati e non) sia anche un problema, serio e grave, di ordine pubblico. Mi va bene che la normativa di sicurezza ci chieda di effettuare prevenzione ed educazione su tale tema ma non ci si attribuiscano responsabilità ed oneri che vanno oltre la prevenzione. In tal senso le nostre armi sono “spuntate”. Mi sembra che sull’alcool e droghe questo non è chiaro al Legislatore che ha attribuito al M.C. anche compiti confusi di tipo strettamente medico legale in un contesto giuridico preventivo. Mi sembrano due mondi molto diversi..

Picpus

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  • Re: Alcool e controlli
  • (27/09/2008 19:12)

Concordo con quanto dici, l'equivoco era nato dall'aver letto un accenno agli escavatoristi, che difficilmente transitano su strade controllate dagli agenti della PS. In ambito aziendale la PS come ci va? Questo era il mio quesito.
Sulla normativa vorrei non dire nulla, ma una battuta mi esce di prepotenza: i legislatori di entrambi gli schieramenti politici, sembrano gareggiare nel "farsi" prima di legiferare! Altrimenti tante astrusità risulatno incomprensibili!

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