Il parere della Redazione è noto ai più: solo la qualificazione e il background della medicina del lavoro può permettere di svolgere l'attività di medico competente in azienda con sufficiente garanzia di preparazione. Sappiamo infatti come i curricula didattici delle Scuole di Medicina Legale e Igiene non comprendano parti fondamentali per la preparazione del medico competente.
Comunque siamo in buona compagnia. ICOH afferma infatti che "La sorveglianza sanitaria deve essere condotta da un medico del lavoro approvato dall’autorità
competente" e anche le Commissioni intercamerali delle due precedenti legislazioni hanno affermato, in modo diverso ma uniforme nel significato, che solo la specializzazione in medicina del lavoro garantisce la preparazione di un medico adeguato.
Consigliare ai giovani di perseguire la strada della specializzazione diversa dalla medicina del lavoro per svolgere l'attività di medico competente significa inviare questi colleghi allo sbaraglio.
Questo non significa che le Scuole di Specilaizzazione in Medicina del Lavoro siano tutte ad un buono o sufficiente livello di preparazione. Abbiamo testimonianze di diversi giovani allievi o ex-specializzandi che permetterebbero di scrivere un libro bianco su alcune di queste alcune Scuole.... Ma la magioranza di queste riesce, con le molte difficoltà esistenti e con maggiore o minore efficacia, comunque a svolgere il proprio compito.
Su questo argomento , cioè sulla preparazione dei medici del lavoro competenti, sarebbe opportuno sviluppare un dibattito che travalicasse le mura universitarie.
La redazione di MedicoCompetente.it
Egregi colleghi della REDAZIONE,
ho letto con estremo interesse il vostro intervento, il quale mi ha spinto a dovere esprimere qualche considerazione in più, perchè è evidente che probabilmente mi sono espresso male.
Lo specialista in Medicina del Lavoro ha seguito per 4 aa una scuola di specializzazione che lo ha formato e gli ha inculcato la forma mentis, il modo di operare e quindi un metodo, le basi scientifiche, ecc.
Io sono uno di questi, che come tanti altri, ha usufruito del privilegio e della fortuna di ricevere, nel bene e nel male, una formazione specifica. Vorrei ricordare ai più, che non sono io a consigliare ai neolaureandi di scegliere altre scuole di specializzazione bensì tutti coloro i quali hanno votato ( considerandoci alla stregua di operatori parasanitari, per i quali nutro il massimo rispetto ma è evidente che non siamo la stessa cosa ) l'art. 1 bis.
Dirò di più, non è una mia colpa se il mondo universitario, ed in particolare quello deputato alla formazione spcialistica post laurea non si è organizzato anzitempo per rimediare a questo scempio prima con la commissione permanente che aveva il compito di vigilare su proposte di legge simili (mi raccontava il mio Direttore di scuola di specializzazione che un simile tentativo era stato sventato nel 1998) oppure che non si sono ancora attrezzati per non mandare allo sbaraglio i neospecialisti in medicina legale e/o igiene.
In più vorrei ricordare che nel lontano 2002 a Roma erano presenti, per manifestare le proprie preoccupazioni ca. 200 specializzandi e pochi pecialisti, vi erano le forze dell'ordine, nessun giornalista e quando si presentò l'unico personaggio politico (per caso), dopo 6 ore di attesa, alle nostre richieste rispose di rivolgerci ai sindacati. Questo personaggio oggi è presidente della camera dei deputati, giusto Luke70?
Non è colpa mia se la nostra specializzazione è stata degradata, umiliata e oserei dire assassinata.
Concludo dicendo che non mi arrenderò mai, sono e rimango uno specialista in Medicina del Lavoro, ma bisogna considerare la realtà dei fatti.
Michele
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