Torno sul discorso anche riferendomi ai commenti : un Testo Unico, che sia un agile strumento di utilizzo quotidiano, può essere la forma per far emergere e diffondere comportamenti ( però se è solo forma..... non servirà a nulla come le “grida” di manzoniana memoria. Mi accorgo sempre più che il “tal Sandro, autor d'un romazetto ove si parla di promessi sposi.....” dovremmo rileggerlo e ristudiarlo, a scuola han fatto di tutto per proporci la sua mummia...e non quel civile cittadino milanese.) quel che importa è che i “comportamenti opportuni” del MC si impongano nella società civile e fra noi MC . Se dunque si parte dal presupposto che la forma che appare migliore è quella del libero professionista “puro” con interesse a costituirsi/mantenersi il parco di fabbriche “fedeli clienti” allora ripartendo dai punti critici del mio precedente intervento ragioniamo sui correttivi.
I punti critici sono la concorrenza (ogni intrusione nel campo è vista come lesiva) = le contromisure potranno essere
1)l'esclusione di medici dei servizi di prevenzione ed ospedalieri dipendenti, togliendo dal mercato medici impegnati a tempo parziale ma anche il visitificio pubblico ( un MC che fa da tramite compiacente alla Libera.Professione Intramoenia allargata (Italia ove il bel sì [e l'ossimoro] suona) per specialisti otorini,oculisti, ortopedici, pneumologi)
2) esiste già la norma sulla incompatibilità ambientale e funzionale (sarebbe sufficiente una circolare interpretativa estensiva del Min. Sanità).Si dovrebbe però escludere che una ASL che ha tra i compiti istituzionali il controllo degli ambienti di lavoro con funzioni di UPG svolti dai suoi dipendenti del Dip di Prevenzione possa con altri medici (non direttamente addetti alla vigilanza che sono direttamente incompatibili) con la specialità di legge, far da MC consentendo la LP di altri specialisti. La norma che blocchi la intramoenia allargata sembra essere nelle positive intenzioni della Min.Turco ( facciamo presente al Min .questo aspetto specifico )
3) occorre richiedere che la norma che prevede il ricorso ad altro specialista ( in casi motivati) sia rispettata ( lettera aperta al Ministro?) e limitata alle previsioni di legge. Nel privato infatti questo è un punto fortemente critico e ( ad esempio le visite per call center vengono fatte tutte dall'oculista su “delega” dell'unico MC di fiducia della grande ditta con sedi in tutta Italia, verso specialisti in periferia) vanno invece previsti MC per ciascuna sede o almeno per regione
4 La scarsa visibilità sul mercato, la mancanza di pubblicità ( il D. Bersani allora aiuta; diciamolo agli Ordini che invece sembra prendere una posizione negativa )
5) le spese vive di un ambulatorio personale. ( consorziamoci/ associamoci in gruppi di medici dividendo le spese , vedi ancora il d.bersani )
Una forte concorrenza aggressiva e spregiudicata e di conseguenza la difficoltà a mantere una clientela di aziende renumerativa dignitosa e nel contempo può essere ridotta, solo da una forte sinergia e collaborazione a livello provinciale dei MC.
Ancora utilissime possono essere le condizioni di visibilità ( internet) e liste speciali presso gli ordini di medici competenti disponibili ad assumere incarichi con definizioni di tariffe e dando pubblicità dell'assenza di intermediazione (con nota degli ordini ) alle aziende
In queste condizioni la professionalità deve comunque attenersi a standard elevati (l'accreditamento di eccellenza però se viene effettuato con “lezioni ed insegnamenti” come dice Gandalf evidentemente non serve, mentre una procedura di accreditamento di qualità può essere più utile, se intesa come verifica delle procedure secondo standard ) non è però la panacea: Aziende poliambulatoriali possono anche accreditarsi e mantenere condizioni di precarietà e uso del MC con tariffe indecenti reali ( magari rispetto a quelle dichiarate in accreditamento)
Censire tutte le aziende e i professionisti (puri) che operano sul territorio nazionale, e istituire il cosidetto massimale ( come n° di operai che ogni libero professionista può seguire durante un anno solare) e cosa importantissima limitare la scelta, da parte delle aziende, ai medici presenti nel distretto di riferimento, può essere un'idea anche se i DdL rivendicherebbero la libertà di scelta più ampia possibile per garantirsi costi inferiori ma la credo di non facile applicazione
mi rimane da aggiungere una indicazione che però mi pare essenziale : chiunque di noi ha trovato, visto irregolarità, travisamenti della 626 ma chi li denuncia ? Se si viene a sapere che le visite ha fatte l'oculista magari senza neppure uno straccio di richiesta di consulenza, chi lo denuncia? Il Consiglio dei Dieci, della Serenissima aveva istituito “ la delazione anonima” con una “buca postale” apposita. Giustamente Nofer dice che occorre farsi valere ....come ? A nessuno piace far la parte del rombi..., come verrebbe subito additato dagli scorretti ed arroganti colleghi che così continuano a guadagnarci e a svilire questo lavoro....
billi
Ma a parte l'attivita' del medico del lavoro come medico competente che diamo per scontata con tutte le corrette problematiche segnalate, avete pensato a tutta quella serie di attivita' in cui la presenza del medico specialista nella nostra disciplina sarebbe non solo auspicabile ma addirittura determinante? La presenza del MdL nelle commissioni di invalidita', prevista per legge e disattesa in quelle di prima istanza e non prevista in quelle periferiche, l'affidamento degli incarichi di CTU per infortuni e malattie professionali a medici del lavoro, la presenza fondamentale dei medici del lavoro all'interno dell'INPS, dell'INAIL (quanti medici del lavoro ha l'INAIL rispetto ai medici legali?) ...
Anche questi sono aspetti non tutelati della nostra disciplina e per i quali bisognera' lottare.
rispondo a billi : La presenza del MdL nelle commissioni di invalidita', prevista per legge non mi risulta disattesa in quelle di prima istanza e l'affidamento degli incarichi di CTU per infortuni e malattie professionali a medici del lavoro mi pare sia normale nel Veneto.
Anch'io ritengo fondamentale la presenza dei medici del lavoro all'interno dell'INPS, dell'INAIL (quanti medici del lavoro ha l'INAIL rispetto ai medici legali?) le differenze si spiegano con le necessità di indennizzo del danno ... ma certo sarebbe importante ( questo mi fa pensare a quante meno differenze vi siano in realtà nelle tre discipline della Prevenzione, che absit iniuria verbis, tendo a considerare sempre più come unificabile : Utopia?
Anche questi sono aspetti bisognera' ragionare senza che alcuno debba gridare " cosa volete di più, ha bestemmiato!".parole con cui si condannò un innocente
Un invito alla redazione di raccogliere questi commenti e di produrre testo redazionale utile.
billi
Chiarisco: tutte i suggerimenti, tutti i riscontri oggettivi da tutti segnalati diventeranno oggetto ( non della redazione ma del gruppo di lavoro della simlii) di un documento. Ecco il perche' della richiesta iniziale, che continuo a reiterare: scrivete! La presenza dei medici del lavoro nelle commissioni di prima istanza viene rispettata solo dove il numero dei medici dipendenti e' sufficinete: poi l'anarchia. Da noi vi sono commissioni dove il medico del lavoro e' introvabile! Che poi nel Veneto le ctu di un certo tipo vengano assegnate ai medici del lavoro non fa testo perche' ogni provincia, ogni regione ed ogni giudice, in assenza di normative di riferimento,E' UNO STATO A SE'.
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