Mi permetto di riportare il link dell'ASL di Bergamo con riferimenti specifici (e interessanti) sull'argomento:
http://www.asl.bergamo.it/web/are...28ebc12569f300476c3a?OpenDocument
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
rileggendo mi è venuto in mente : da quanto il soggetto è stato vaccinato? ha precedenti cicli di vaccinazione ? un muratore oggi è verosimilmente maschio, avrà fatto il servizio militare, e di 25/30 : voglio dire potrebbe essere comunque coperto ( ma se fosse albanese o rumeno ? ) di solito sono vaccinati nell'infanzia/ e da militare anche loro
carlpam il 16/11/2006 07:15 ha scritto:
rileggendo mi è venuto in mente : da quanto il soggetto è stato vaccinato? ha precedenti cicli di vaccinazione ? un muratore oggi è verosimilmente maschio, avrà fatto il servizio militare, e di 25/30 : voglio dire potrebbe essere comunque coperto ( ma se fosse albanese o rumeno ? ) di solito sono vaccinati nell'infanzia/ e da militare anche loro
Per quanto mi risulta chi ha fatto il militare in passato spesso iniziava il ciclo vaccinale ma difficilmente riusciva a completarlo (a meno di ferme piu' lunghe dei canonici 12 mesi)a causa dei congedi anticipati. In questi casi fughi comunque il dubbio con la determinazione del titolo anticorpale.
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
A mio avviso la protezione immunitaria verso il tetano è superiore rispetto a quanto si pensi; tutte le volte che ho dosato il titolo anticorpale, i soggetti sono risultati coperti per almeno 5 anni.
Anche se il criterio della valutazione quali/quantitativa del rischio della 626 dovrebbe orientare verso la vaccinazione solo di poche categorie...purtroppo va rispettata anche la normativa precedete (quante Leggi...).
Per non perdersi, il M.C. deve prima di tutto reperire tutte le informazioni possibili sullo stato immunitario del soggetto (certificazioni, tesserino, dosaggio del poco usato titolo anticorpale); in genere alla fine del percorso non sarà necessario procedere alla vaccinazione o quanto meno non sarà necessario ricorrere alla rivaccinazione ma sarà sufficiente un richiamo (nel DPR del 2001 il richiamo è possbile anche oltre i 10 anni).
Spesso si somministrano troppe dosi di vaccini... (vedi studi Un.Verona).
Il M.C., inoltre: informerà il Lavoratore sui rischi/benefici della vaccinazione; trasmetterà il giudizio al Lavoratore e al Datore di Lavoro.
Nel caso si dovrà procedere alla vaccinazione il M.C. potrà procedere in prima persona o potrà comunicare al Datore di lavoro e al Lavoratore le modalità per la esecuzione della vaccinazione presso l'ASL (scelta da consigliare vista la gratuità del vaccinazione antitetanica). Il Lavoratore si recherà presso l'ASL con le comunicazione del M.C.
Non penso che il M.C. debba fare altro.
Un Saluto.
La questione è semplice:
a)- Chi riesce a documentare le vaccinazioni eseguite, non deve fare nulla, salvo non siano scadute da molto tempo.
b)- Chi ha una situazione incerta, faccia il dosaggio anticorpale ed eventualmente un richiamo subito e poi dopo 10 anni.
c)- Chi è totalmente scoperto faccia l'intero primo ciclo vaccinale.
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
Una domanda semplice: qaulcuno mi sa spiegare perchè alcuni centri vaccinali dell'ASL eseguono, in soggetti adulti, il richiamo vaccinale antitetanico dopo 5 anni e non dopo 10 come indicato nel DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 7 novembre 2001, n.464 ?
Nel dare spiegazioni ai Lavoratori, in presenza di una tessera vaccinale con sopra scritto richiamo tra 5 anni, mi sono trovato in imbarazzo ... visto quanto stabilito per "LEGGE" dal decreto!
poi un'altra cosa che varia è la gratutita della vaccinazione in alcune regioni d'italia se viene effettuata per la medicina del lavoro è a carico del datore di lavoro e l'asl fa direttamente recapitare la fattura al datore di lavoro. In altre regione invece è sempre e comunque gratuita....
viva il federalismo!
(sono ironico)
un saluto a tutti i colleghi
Rispondo a Pennacchio: molte volte mi capita di vedere la stessa indicazione sul cartellino, del primo richiamo a 5 anni dopo il primo ciclo. E' dovuto al fatto che alcuni cicli sono stati completati prima dell'emanazione del decreto, ed anche dopo, per un certo tempo, gli addetti non ne erano tempestivamente informati.
Relativamente a quanto riferisce Marc, sulla gratuità "discrezionale" del vaccino, capita anche a me di vivere le stesse situazioni. Dovrebbe comunque essere stato pubblicato non so se un decreto o una direttiva, in base alla quale i vaccini, pur se obbligatori, non sarebbero stati più gratuiti; ma non ho mai avuto la possibilità nè di conoscere bene la norma, nè di averla letta: lo so perchè riferitomi da un medico sanitario alcuni anni orsono. Il fatto più curioso (?) è che in alcune strutture si paga, in altre no, e nell'ambito della stessa struttura, a volte lo fanno pagare, altre no! Dipende dall'umore dell'addetto, dall'addetto presente o da che altro? Caos totale! (parlo sempre di prestazioni nell'ambito della medicina del lavoro).
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
rls2005
Salve sono un rls toscano.
In una precedente esperienza di lavoro nell'anno 1999 sono stato vaccinato poco dopo essere assunto, ma purtroppo ho fatto solo le prime due dosi, perchè mi sono dimenticato della terza e non lavoravo già più in quella azienda.
Successivamente, mi sono infortunato tagliandomi con un cutter e al pronto soccorso dopo aver esposto il problema, mi venne detto che le due dosi bastavano a darmi copertura.
Ora lavoro nell'industria di fabbricazione della carta , usando come materia prima carta da macero.
Come rls , sono riuscito (non senza difficoltà), a far vaccinare tutti i colleghi non coperti.
Le iniezioni le ha fatte il medico competente a fine ottobre, negli uffici della direzione, a metà fra il fax e la macchina del caffe!
Per me , essendo nel dubbio ha consigliato il dosaggio.
Il mio medico di famiglia invece, dal quale dovevo fare l'impegnativa per pagare il tichet, ha tirato fuori dalla borsa un documento della regione toscana (linee guida) dove è scritto chiaramente così:
.
Riceverò la prima dose senza aver fatto dosaggio alcuno, quando il medico verrà a breve a fare la seconda ai colleghi.
Saluti e buon lavoro a tutti.
rls2005
[cite]rls2005 il 27/11/2006 11:13 ha scritto:
Salve sono un rls toscano.
In una precedente esperienza di lavoro nell'anno 1999 sono stato vaccinato poco dopo essere assunto, ma purtroppo ho fatto solo le prime due dosi, perchè mi sono dimenticato della terza e non lavoravo già più in quella azienda.
Successivamente, mi sono infortunato tagliandomi con un cutter e al pronto soccorso dopo aver esposto il problema, mi venne detto che le due dosi bastavano a darmi copertura.
Ora lavoro nell'industria di fabbricazione della carta , usando come materia prima carta da macero.
Come rls , sono riuscito (non senza difficoltà), a far vaccinare tutti i colleghi non coperti.
Le iniezioni le ha fatte il medico competente a fine ottobre, negli uffici della direzione, a metà fra il fax e la macchina del caffe!
Per me , essendo nel dubbio ha consigliato il dosaggio.
Il mio medico di famiglia invece, dal quale dovevo fare l'impegnativa per pagare il tichet, ha tirato fuori dalla borsa un documento della regione toscana (linee guida) dove è scritto chiaramente così:
"Se sono passati più di cinque anni dalla seconda dose, si deve ripetere l'intero ciclo"
Riceverò la prima dose senza aver fatto dosaggio alcuno, quando il medico verrà a breve a fare la seconda ai colleghi.
Saluti e buon lavoro a tutti.
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