temo che si tratti di un atto propiziatorio .....
comunque sarebbe interessante chiedere lumi all'ispesl, visto che l'invio delle cartelle è un impegno non da poco per chi lo ottempera ed oltrtutto un costo.
Cari colleghi, grazie, per tutti i vostri contributi alla discussione. Il confronto, ci porti sempre a migliorare nella nostra professionalità. A questo punto, vorrei fare una riflessione che, spero,condividerete. Credo che dovremmo interessarci di più del destino delle tante cartelle sanitarie e di rischio, che continuamente istituiamo e/o aggiorniamo. Ne va della efficacia del nostro lavoro, se è nostro interesse, come ritengo, investire le nostre energie nel perseguire il vero obiettivo, anche a lungo termine, di tutelare la salute del lavoratore. Spesso mi sento avvilita quando visito dipendenti che cambiano continuamente azienda, e continuamente cerco di annotare i loro precedenti lavorativi, cerco di risalire, nel caso delle categorie esposte a rischio, ad esempio, alle eventuali vaccinazioni effettuate, per verificarne la validità(vaccinazione antitetanica). Macchè! Cosa chiedo a fare? Mi sento continuamente ripetere:“Si, mi sembra di averla fatta, non so una, due dosi …”; purtroppo, non c’è traccia documentata di nulla. Penso dovremmo far presente al datore di lavoro, sulla necessità di dare copia della cartella sanitaria e di rischio alla risoluzione del rapporto di lavoro al dipendente, in modo che questi possa portarla in visione al Medico Competente della nuova azienda. Oltre che ottemperare ad un obbligo( D. Lgs. 626/94 art. 4 comma 8), che grande atto di civiltà sarebbe! Diamoci una mano, anche tra noi colleghi! Chiedo scusa per la retorica. Un saluto e buon lavoro a tutti.
Salute a tutti
Condivido Rosanna. Naturalmente le cartelle sanitarie e di rischio devono essere compilate con qualità, non servirebbe a nulla avere un documento carente in più punti soprattutto sui rischi professionali. Spesso mancano rischi di esposizione sulle cartelle, in alcuni casi anche se presenti sono inseriti con troppa generalità e non quantificati, spesso discordanti dal documento di valutazione dei rischi. Sulla cartella sarebbe opportuno anche inserire i potenziali danni attesi. Senza la compilazione adeguata e completa di una cartella sanitaria e di rischio non si può proteggere efficacemente il lavoratore inoltre possono emergere problemi nell'identificare le origini di una malattia professionale.
( Pensiero personale e non generalizzato)
Salute a tutti
Gennaro Bilancio
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