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edili ed esami ematici

Questo argomento ha avuto 30 risposte ed è stato letto 7903 volte.

GANDALF IL GRIGIO

GANDALF IL GRIGIO
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  • Re: edili ed esami ematici
  • (11/05/2007 00:36)

L'intervento di nofer è come sempre efficace e va diritto al bersaglio... il nocciolo della questione è come sempre il DVR, dal quale deve derivare l'impostazione della nostra attività...è evidente l'inutilità di un esame cocleovestibolare in un piastrellista (che ha comunque la dignità di operaio edile in senso lato), mentre non mi fiderei a dare l'idoneità senza averne uno in un operaio che va a fare lo stuccatore/rifinitore delle travi a cassone che si usano per fare i cavalcavia...
Comunque, per quanto riguarda le categorie più a rischio nel settore edile, personalmente ribadisco quanto già espresso altre volte sull'argomento, e cioè che secondo me non solo devono fare gli esami ematochimici, ma anche un ECG basale, e più vado avanti più sono convinto di ciò, non fosse altro che per le "sorprese" più o meno piacevoli spuntate fuori da referti di soggetti (spesso extracomunitari) che alla anamnesi ed all'EO apparivano sani. Uno dei casi più clamorosi che mi sono capitati: lavoratore italiano di circa45 anni, modesto fumatore, non bevitore, anamnesi ed EO negativi, ECG "strano" con alterazioni di verosimile natura ischemica IN ASSENZA DI QUALSIASI SINTOMATOLOGIA RIFERITA.... mi rapporto con il cardiologo che consiglia un ECG da sforzo....ebbene, all'apice dellos forzo sul cicloergometro questo si fa un bell'infartone antero laterale trattato in ospedale con una angioplastica percutanea! Bene, pensate se l'infartone, invece che in ospedale, se lo faceva su di una impalcatura a 15 mt di altezza, e mi veniva giù, che gli raccontavo al giudice se l'autopsia mostrava dei segni di ischemia cardiaca?
Meditate gente, meditate

Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"

esmeraldas

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  • Re: edili ed esami ematici
  • (18/11/2007 19:06)

Come altri colleghi hanno già detto gli esami ematochimici non sono giustificabili a meno che non siano esposti a rischio chimico (es. asfaltisti). Però personalmente l'E.C.G. lo farei eseguire annualmente in quanto bisogna considerare che questi lavoratori non solo effettuano mansioni che richiedono sforzi fisici non indifferenti, ma spesso, queste mansioni sono svolte in condizioni climatiche sfavorevoli. In merito alla riposta di Nofer vorrei precisare che, soprattutto nelle piccole Aziende l'operaio "edile" fa un pò di tutto (carpentiere, muratore, intonacatore, operatore macchine, ecc.). Specialmente in questi casi valgono le considerazioni sopracitate, fermo restando che è fondamentale non solo il sopralluogo ma anche l'anamnesi lavorativa all'atto della visita medica in modo da personalizzare il protocollo sanitario.

Jepp

raspanti

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  • Re: edili ed esami ematici
  • (19/11/2007 09:11)

sull'ECG posso essere d'accordo in parte. Di regola per chi è soggetto a mmc, fare un ECG di base secondo me ha poco senso. Eventualmente occorrerebbe un ECG sotto sforzo. Io comunque lo considererei un esame di secondo livello nel senso che se all'anamnesi e/o alla visita reputo ci possano essere problemi cardiaci, allora è più che corretto inviarlo a fare un ecg (basale??....nella maggior parte dei casi un ecg basale mi dice ben poco su una eventuale ischemia miocardica!!). Credo sia lo stesso concetto della visita del rachide lombosacrale....mica a tutti di routine faccio fare un rx rachide (e, tanto per essere chiari anche qui, sappiamo tutti che per evidenziare una eventuale ernia discale dovrei fare una RMN e non un Rx!), anche in qs caso conta molto l'anamnesi e la visita....in caso di dubbi li invio a fare accertamenti di secondo livello.... il problema credo è che se entriamo in qs ottica, dovremmmo far fare un pò di tutto a tutti per salvaguardarci da eventuali problemi che potrebbero sorgere. In altre parole, nel protocollo sanitario che consegno alla ditta, se ci sono mansioni a rischio mmc, includo per tutti i dipendenti anche un ECG (magari da sforzo), un Rx o una RMN rachide lombosacrale,es ematici (un diabetico, un anemico o che so io potrebbe avere problemi a fare sforzi fisici!!), e non so cos'altro che in qs momento non mi viene in mente????

fabryfra

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  • Re: edili ed esami ematici
  • (19/11/2007 10:51)

Concordo! Grande Gandalf

Pennacchio

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  • Re: edili ed esami ematici
  • (19/11/2007 17:13)

concordo con raspanti.
Per l'uso dell'ECG come strumento in visita preventiva si veda il PROGRAMMA NAZIONALE LINEE GUIDA DELL'ISS (PNLG): "Non vi sono evidenze sufficienti per esprimersi a favore o contro lo screening per la coronaroparia asintomatica mediante l'uso di elettrocardiografia a riposo, ECG ambulatoriale o ECG sotto sforzo (raccomandazione "C") nei soggetti di entrambi i sessi di mezza età o anziani. Lo screening di routine nei soggetti che non presentano rischio elevato di sviluppare coronaropatia sintomatica è sconsigliato per vari motivi, fra i quali la limitata sensibilità e la bassa predittività dell'ECG a riposo anormale in persone asintomatiche, nonché gli alti costi dello screening e del follow up. Lo screening mirato in soggetti asintomatici ad alto rischio (per esempio quelli con fattori di rischio multipli) è indicato solo se i risultati possono influire sulla scelta del trattamento (per esempio la somministrazione di aspirina o di ipolipemizzanti nelle persone asintomatiche). Lo screening per determinate categorie professionali (piloti, autisti, ecc.) può essere consigliato in base ad altre considerazioni, come i possibili benefici per la sicurezza pubblica. La scelta di un test di screening specifico per le coronaropatie asintomatiche è lasciato alla discrezione del medico: il test da sforzo è più accurato di quello a riposo ma è notevolmente più costoso.
Non è consigliato l'ECG di routine nell'ambito della visita di controllo periodica o in vista della pratica di un'attività sportiva nei bambini, negli adolescenti e nei giovani asintomatici (raccomandazione "D").
Gli operatori sanitari dovrebbero incoraggiare il ricorso a metodi sperimentati di prevenzione primaria della coronaropatia in tutti i pazienti (screening per l'ipertensione;screening per l'ipercolesterolemia; norme per prevenire il tabagismo; norme per promuovere l'attività fisica; norme per una dieta salutare)."

Zeno

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  • Re: edili ed esami ematici
  • (20/11/2007 09:31)

Piccola postilla: il valore predittivo dell'ECG da sforzo è piuttosto basso, soprattutto in soggetti asintomatici e di sesso maschile (maggior tendenza alla falsa negatività); meglio sarebbe fare una scintigrafia o un ecostress; altra considerazione: i costi di tale "screening". Quindi perchè fare un sacco di esami ai lavoratori solo per pararsi il dietro da qualche magistrato con il paraocchi? La letteratura scientifica deve essere considerata come riferimento (linee guida e quant'altro), mica solo le circolari ministeriali (che come dice il Dr. Deidda "le scrivono gli uscieri")!

tcam

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  • Re: edili ed esami ematici
  • (22/11/2007 00:05)

mambo il 29/04/2007 11:10 ha scritto:
La questione è molto diretta: nel protocollo sanitario per la sorveglianza di operai edili includete o no le analisi del sangue?

Sento e leggo opinioni molto contrastanti. a mio parere si tratta di una categoria di lavoratori sottoposta ad importante sforzo fisico e quindo cardiovascolare, oltretutto normalmente esposta a lavori in quota, perciò io credo che una routine sia importante nella sorveglianza del lavoratore, almeno un emocromo per escludere condizioni di anemia e una glicemia per valutare la tolleranza glucidica.
grazie in anticipo di rendermi partecipe delle vostre esperienze.

Ho letto tutti con pazienza ed estremo interesse.
Le opinioni o le convinzioni altrui possono essere vere e proprie "linee guida" di una attività professionale "incerta" come la nostra.
Non mi preoccupa più di tanto l'ipotetico incontro con il Magistrato, ma mi determina non poco disagio ogni "riscontro a posteriori".
Il quesito prioritario che credo dovremmo porci nel decidere un esame, specie se abbiamo anni di esperienza che non sono certo una guida trascurabile, è se questo o quell'esame svolto (qualsiasi esame) ha ed ha avuto effetto ed efficacia nelle nostre scelte di "preventori".
I protocolli sono sicuramente degli utili "binari" che facilitano l'attività dei "piloti automatici della slute e della prevenzione" e par loro le "letterature nazionali ed internazionali"
Ricordo i tempi in cui erano raccomandate le gammaGT come indice di esposizione acuta a solventi e qualcuno aveva addirittura proposto il loro utilizzo ad inizio e fine turno.
Ma se vogliamo parlare dell'iniutile e scusatemi per l'erticità di quanto sto per affermare, quante volte avete goduto e tratto vantaggio della guida di un costoso monitoraggio biologico per quanto di fonte accreditata?
Io debbo risalire ai tempi dell'esano in pelletteria (2.5 esandione), poi il nulla. I valori sentinella sembrano essersi dissolti, estinti, tutto pare appiattito in valori di esposizione che poco si discostano da quelli di riferimento quando non sono addirittura inferiori.
Un banale esame delle urine mi ha però talora evidenziato dei diabetici che tutto pensavano all'infuori di esserlo o fasi precoci di insufficienze renali o gammopatie agli esordi o carcinomi renali a cellule chiare per una microematuria sospetta di cui si è interessato poi il curante su mia segnalazione.
Così altri esami a basso costo.
Così la sindrome di Brugada o casi di WPW ed altri che non si possono nè intuire nè tantomeno evidenziare da una anamnesi per quanto accurata, sono emersi come effetto di un banale ECG a riposo (dipende anche dall'attenzione e dalla esperienza di chi lo legge).
Molti lavoratori con cui ci stiamo confrontando e con cui ci dovremo sempre più confrontare, sono soggetti "clinicamente ignoti", senza storia sanitaria, senza precedenti tutele sanitarie, che provengono da paesi in cui la salute non è un diritto ma un bene di lusso accessibile a pochi (e quei pochi non sono certo tra le coorti emigranti).
Faccio riferimento alla mia esigua, povera esperienza, ma per definizione questi lavoratori sono "tutti sani" e non sono mai stati nè ammalati nè hanno mai fatto ricorso ad un presidio ospedaliero. In casi "fortunati" delle cicatrici sul mantello cutaneo denunciano la inattendibilità delle informazioni raccolte, in molti altri sono gli esami che decidiamo di proporre a venirci incontro.
E' vero che spetta al SSN e al Medico della Continuità Assistenziale prendersi cura di questi soggetti, ma è anche vero che per farlo queste istituzioni devono venire a contatto con l'assistito che ne fà uso abitualmente e nella migliore delle ipotesi per una prevenzione terziaria.
A noi è offerta la straordinaria occasione di avere un rapporto abituale, periodico, obbligatorio con una popolazione presunta indenne.
Il compito è teoricamente più facile, sono sani, ma di fatto assai difficile proprio per questo motivo, perchè cioè cerchiamo il reo prima che abbia offeso e senza indizi.
Tutto a tutti? No davvero!
E torno a capo, al via come nel gioco dell'oca.
Conoscenza ed esperienza debbono coniugarsi. Ognuno deve scegliere sulla base di questi due fattori discriminanti essenziali.
Non mi sogno di proporre esami che negli anni hanno evidenziato scarsa predittività e sono stati dunque poco utili se non inutili, insisto indifferente ad ogni diversa sollecitazione nel richiedere quegli accertamenti che negli anni mi hanno permesso di attuare quella prevenzione primaria mirata che garantisce a chi lavora di farlo senza "ulteriori" rischi.
Mercanteggio con i Laboratori e con i Consulenti la massima attenuazione possibile dei costi (che controllo assieme alla qualità) e la ottengo per questioni di "vile mercato".
Nella mia esperienza (soggettivo alla n) la patologia che emerge in fase precocissima, giustifica abbondantemente l'impegno che gli accertamenti accessori richiedono anche in termini di ore lavorative recuperate rispetto ad un successivo certo emergere della malattia (ragionando in freddi termini economici).
L'accordo sul protocollo da parte di Lavoratori e DDL informati è sicuramente essenziale.
Buon lavoro a tutti voi.
TCam

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GANDALF IL GRIGIO

GANDALF IL GRIGIO
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  • Re: edili ed esami ematici
  • (22/11/2007 13:52)

Non vorrei passare per il solito pignolino, precisino e rompibip con una visione “poetica” della medicina, ma ferma restando la centralità della anamnesi, l’importanza del DVR, l’esperienza clinica personale, le ritorsioni giuridiche e tutto quello che volete, vorrei solamente ricordare una cosa che molti di NOI ( e quando dico noi, intendo NOI TUTTI, anche il sottoscritto…): anche se ci occupiamo di una branca “depressa” della medicina, SIAMO PUR SEMPRE DEI MEDICI, laureati, abilitati, qualcuno con anche più di una specializzazione, ed esperienze anche in altri settori (guardia medica, 118, assistenza primaria, etc), e pertanto abbiamo l’obbligo MORALE (oltre che giuridico) di tutelare la salute delle persone. Voglio insistere su di un fatto, menzionato anche da altri Colleghi, che spesso il MC è l’unico sanitario che i lavoratori, specie extracomunitari, vedono nel corso dell’anno. Non voglio con questo dire di fare tutto a tutti sennò diventiamo la mutua, ma credo che abbiamo l’obbligo di fare tutti gli accertamenti (veramente) necessari per stabilire come sta un cristiano che lavora, e se ne siamo capaci, impostare anche una terapia (certo un medico che non sa impostare una terapia o fare una rianimazione BLS è meglio che cambi lavoro, ma tant’è…). Ricordo il caso di un Collega MC che fu denunciato perché non segnalò una creatininemia ai limiti della norma, che 1 anno dopo divenne una IRC: fu condannato, perché prima di essere un MC era semplicemente un …medico.

Sergio Truppe
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protomedico

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  • Re: edili ed esami ematici
  • (22/11/2007 14:22)

bravo Gandalf e bravo Tcam......è il terzo post che scrivo stamane, ma mi sembra di discutere sempre in merito alla stessa cosa: noi siamo medici e visitiamo preventivamente delle persone, e non penso che in questo ci dobbiamo limitare al pezzetto che la 626 ci impone e sul resto chiudo gli occhi, perchè il legislatore non vuole, il DVR non me lo impone, il datore di lavoro si incazza e io ci rimetto le penne.... e come l'addetto alle pulizie che non pulisce un pò più in là, "perchè non mi spetta" io arrivo fino alla trecentodiciottesima mattonella e il resto lo fa qualcun altro.....se si ha a cuore la salute dei propri sorvegliandi, loro lo sanno, sanno che stai dalla parte della loro salute, e se ne infischiano di articoli dello Statuto dei lavoratori....che forse vanno chiamati in causa solo quando l'attività del medico del lavoro surrettiziamente viene sostenuta e utilizzata dai vari licenziator cortesi.....ma se uno fa il medico della prevenzione e non della repressione, i lavoratori lo sanno bene....e così anche noi possiamo darci un taglio e non angosciarci più: l'ECG è politically correct o no? e il diabete?

Picpus

Picpus
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  • Re: edili ed esami ematici
  • (23/11/2007 12:01)

Vorrei solo aggiungere un dettaglio, ma per me di non trascurabile importanza. Quando si ravvisano situazioni di non stretta pertinenza del MeLC, chi ci impedisce di informare e colaborare con il medico di famiglia? In questo modo ritengo che A) il lavoratore possa essere seguito nella eventuale terapia meglio di come potremmo fare noi; B) il datore di lavoro non si inc...avolerebbe con noi per l'aumento non sempre giustificato dei costi.

"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein

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