Sperando solo di far chiarezza, non certo per spirito di inutile polemica (peraltro sono dello stesso avviso della necessità di vaccinarsi). Il DPR 1301 del 1965, che definisce quali persone debbano intendersi lavoratori, fa esplicito riferimento alla legge 292 del 1963, che all'art. 1 definisce le categorie di lavoratori dei due sessi per le quali è resa obbligatoria la vaccinazione antitetanica:
allevatori di bestiame; asfaltisti; cantonieri; conciatori; fantini; forbiciai; lavoratori agricoli, del legno; operai e manovali delle ferrovie; degli ippodromi; metallurgici; metalmeccanici; minatori; operai e manovali edili; netturrbini; pastori; staallieri; sterratori; straccivendoli; e per gli sportivi affiliati al CONI; ecc. (Mi dispiace non aver disponibile sotto mano il testo completo della legge).
Se questa legge voleva rendere la vaccinazione obbligatoria per tutti, non si sarebbe dilungata ad elencarne le varie categorie, ma avrebbe detto semplicemente ed inequivocabilmente: la vaccinazione antitetanica è obbligatira per tutti i lavoratori (o per tutte le persone). Ma così non è. Conseguentemente delle due l'una: o questa legge è stata abrogata/superata da un'altra (cosa che non mi risulta, ma sono pronto ad aggiornarmi e rivedere il mio convincimento), oppure è ancora in vigore, ed allora obbligati dalla norma sono solo i soggetti individuati dalla stessa o da successivi aggiornamenti (cosa della quale sono ancora convinto). Altro è che io ritenga utile/opportuno/obbligatorio che tutti siano vaccinati, e continuino ad esserlo nel corso della vita. (La mia opinione è cosa diversa dalla legge dello Stato che obliga tutti i soggetti interessati al suo rispetto).
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
in effetti le cose stanno come dice picpus, vaccinazioni obbligatorie nell'infanzia ( salvo in veneto dove non lo sono più) e nelle attività a rischio elencate nella legge ( e ai militari all'arruolamento). Concordo pure con NOFER per l'obbligo di vaccinazione antiepatite, e che conosco ma quel che volevo sottolineare come anche dice Picpus era che la necessità della vaccinazione (obbligo o meno di legge) va scemando per la minore circolazione dei cavalli. Starei invece un pò più cauto nel fare tanti cicli di rivaccinazione, pur con qualche anno di scopertura, per il rischio di reazioni di tipo anafilattico (ne vidi un caso al settore igiene (ig+med.lav) vent'anni fa alla seconda dose di un terzo ciclo troppo ravvicinati.
Effettivamente la 292/63 non fa riferimento a "tutti i cittadini italiani" (e gli extracomunitari, anche se allora non c'erano?), ma solo ad alcune categorie di lavoratori, oltre agli sportivi e ai bambini. Però dice anche che "Il Ministro per la sanità è autorizzato ad estendere, con proprio decreto, l'obbligo della vaccinazione antitetanica ad altre categorie di lavoratori, sentito il Consiglio superiore di sanità" (i termini esatti sono quelli della Legge 20 marzo 1968, n. 419, art. 1). E in effetti con Decreto del 16 settembre 1975 il Ministero della Sanità ha esteso l'obbligo anche a "tutti i marittimi e ai lavoratori portuali". In ogni caso non mi risulta che vi siano state estensioni anche ai macellai. D'altra parte il rischio di tetano, considerata la provenienza e le condizioni di conservazione e sviluppo delle spore di C. tetani, è oggi molto limitato. Anche le signore che si prendono il tetano dalle rose coltivate nel proprio giardino mi sembrano molto sospette: non dico che abbiano fatto sesso estremo rotolandosi nel letame col proprio amante dopo una sessione sadomaso, ma semplicemente che, sdegnando il concime chimico venduto al supermercato, hanno concimato le rose con pupù comprata a peso d'oro dal contadino da cui sono andate ad acquistare il vino genuino l'altro week-end. Ma forse non basta neppure questo: per godere di una sfortuna così sfacciata, devono anche aver insultato in malo modo la zingara che chiedeva loro l'elemosina giù all'incrocio, così da meritarsene la maledizione più elaborata...
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