già , voci fantasiose
il problema è che tutto questo andazzo non ti lascia sereno e non ti permette di lavorare con la dovuta tranquillità in un settore delicato come il nostro , dove la professionalità e la competenza del MdL acquisita negli anni con esperienza e sudore vengono sempre minate da una classe politica irresponsabile , che pensa solo a fare politica e mai veramente leggi giuste per migliorare le cose
ho chiesto lumi ad un mio amichetto che sta all'INAIL. e lumi ho avuto, e dunque li riferisco. Voi avete presente il decreto del 2004, mi sembra, riguardante la nuova tabella delle malattie certamente ovvero probabilmente oppure qualche volta causate dal lavoro? Ecco, lì c'è scritto chiaramente che OGNI MEDICO che trova una di quelle malattie è tenuto a comunicarlo all'INAIL; e ciò, se ricordate, al fine di redigere dati epidemiologici di massa.
L'accordo in parola è giustappunto la regolamentazione di quell'obbligo.
Io, in via del tutto personale, ritengo che la concettualità sia validissima: così, un bel numero di MC -come definirli? acquiescenti?- dovrà misurarsi la palla (termine da sala biliardo, lo so)quando certifica un'idoneità che di fatto non c'è o addirittura denega una pur evidente MP.
Altrettanto in via personale, poichè i "furbetti" non sono solo nella categoria dei MC, ma spesso se ne pescano anche tra i Medici di Famiglia, temo fortemente che ci sia una vera e propria corsa all'oro in questo campo. Da una parte, l'oro è rappresentato dal far causa al DdL, magari per tentare transazioni di tipo economico; dall'altra parte l'oro potrebbe essere rappresentato o -assai volgarmente ma plausibilmente - da un % sulla transazione, oppure anche solo da un incremento del numero di assistiti (zii, cugini, fratelli, nipoti, nonni, cognati, compari ed amici del presunto malato professionale) che sempre in eurini di traduce.
se c'è, e ci sono e lo sapete bene tutti, Medici di Famiglia che scrivono, si fanno timbrare e "vendono" ai Convenzionati Esterni impegnative fasulle per indagini mai eseguite e di cui spesso nulla sanno persino gli assistiti, figuriamoci cosa vorranno combinare con questa potenziale manna dal cielo delle malattie professionali.
In quest'ultima eventualità, oltre all'assoluta immoralità del fatto in sè, io vedo anche un altro aspetto, che forse mi preoccupa e mi ferisce persino peggio: potremmo avere un depistaggio sulle tecnopatie emergenti che ce le farà passare sotto tono e misconosciute. Con tutte le conseguenze del caso.
Spero solo che - se davvero dovesse accadere un "mercato delle invalidità professionali" - si mantengano sulle MP più conosciute e conclamate oppure di moda, tipo la sordità, le DAC o il mobbing.
E spero anche che voi MC siate abbastanza bravi, ciascuno per sè s'intende, da rendere ineccepibili ed inattaccabili i vostri giudizi.
Giusto per comunicarvelo: ancora non ho avuto lo stomaco di leggermi tutta la 123. Vado per articoli di volta in volta secondo quello che mi serve per lavorare.
e mi rifiuto di sapere in anticipo cosa dirà il testo delegato finale. Tanto, a me mica mi chiedono cosa ne penso, giusto? e allora, tanto vale che me lo subisco e zitta quando non potrò più evitarlo.
Nofer
--------------------------------------------------------------------
Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Sarebbero giunti a un punto avanzato i lavori del gruppo sul Titolo I del nuovo "Testo Unico", quello relativo alle norme fondamentali. Le proposte, elaborate dai rappresentanti tecnici dei Ministeri del Lavoro e della Salute e delle Regioni e Province autonome passeranno adesso all'esame politico dei Sottosegretari e dei Presidenti delle Regioni. Successivamente, per ricercare il massimo consenso sul futuro provvedimento, la proposta sarà presentata a una commissione apposita costituita da rappresentanti ed esperti del Ministero del Lavoro, Ministero della Salute, Regioni, INAIL, ISPESL, IIMS, Sindacati dei Lavoratori (CGIL, CISL, UIL, UGL), Associazioni imprenditoriali (Confindustria, CNA, Confcommercio, Confai etc.). [fonte della notizia = https://www.amblav.it]
“Sul fronte degli infortuni sul lavoro l'impegno del governo è forte". Lo ha ribadito il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, in occasione del Job & Orienta, Salone di Verona dedicato alla formazione. "Il governo - ha detto - si è mosso in modo molto radicale e molto puntuale. Il testo sulla salute e sicurezza sul lavoro è arrivato a termine. C’è una parte già realizzata e una parte in delega, entro maggio del prossimo anno la delega sarà completata, è oggetto di confronto con le parti sociali. Inoltre, abbiamo condotto una vera e propria lotta contro il lavoro nero e precario. Il nostro impegno per diminuire gli infortuni sul lavoro è un impegno totale e i primi risultati credo che si vedranno nel corso dell'anno". [fonte della notizia = https://www.insic.it/newsletter.asp?id=77933&t=9&ns=308]
Data l’importanza della questione, tutta la SIMLII è impegnata in primo piano su questo versante, a livello nazionale e locale, al fine di far valere I propri punti di vista e portare avanti le proprie proposte su tutti gli aspetti del futuro Testo Unico.
Si è svolto ieri, lunedì 17 Dicembre, un incontro del governo con le parti sociali per prendere in esame la bozza iniziale del Titolo I del nuovo Testo Unico, licenziata dalla commissione tecnica istituita "ad hoc". Il testo della bozza è già disponibile al link: http://www.amblav.it/download/Testo-Unico-Titolo-I-rev-10-12-2007.doc
Si tratta di un documento che contiene spunti interessanti e che risente delle idee e delle proposte formulate dai MeLC e dalla SIMLII nel corso di questi ultimi anni, come abbiamo avuto modo di sentire direttamente da parte dei diretti interessati in occasione della prima giornata del nostro 70° Congresso, a Roma, qualche giorno addietro (la notizia è riportata nella sezione News del sito). Da tenere presente, in particolar modo, la nuova definizione del medico competente, tutta la sezione relativa alla sorveglianza sanitaria, la partecipazione del medico competente sin dalle prime fasi della valutazione del rischio, le possibilità offerte in relazione a eventuali attività di promozione della salute e molto altro ancora (invito tutti i colleghi a leggere con attenzione l’intero articolato).
Da parte governativa è stato auspicato un confronto “aperto e di merito” per consentire I più rapidi tempi per l’entrata in vigore dell’intero provvedimento. Fino al 28 Dicembre le parti sociali (sindacati e organizzazioni datoriali) potranno inviare osservazioni e proposte sulla bozza preparata, mentre per l’11 Gennaio 2008 è stata già convocata la prossima riunione plenaria. Entro il 31 Gennaio 2008 è prevista la convocazione di altre riunioni sugli altri Titoli del TU.
La nostra Società, comunque, rimane impegnata in prima persona nella prosecuzione dell’impegno in merito all’iter legislativo dell’intero provvedimento e a seguire con attenzione, a tutti i livelli, l’evoluzione della discussione per le varie sezioni del testo.
Ho interpretato male, oppure la custodia delle cartelle sanitarie e di rischio passerebbe al medico competente?
Cordiali saluti ed auguri di buone feste a tutti
Ho letto la bozza del TU.... Alla fine il cerchio si chiude, i cari colleghi igienisti faranno un bel master o corso o chiamatelo come vi pare, pagato magari (spero!!!) fior di quattrini, e così dopo potranno tranquillamente fare il MC. Quindi tutti contenti, gli igienisti e la loro lobby, i docenti universitari in MDL che si dovranno fare carico, "loro malgrado", di formare questi nuovi seguaci del ramazzini...L'ho sempre sospettato che fosse una questione di potere, di spartizioni, di soldi, ma ora ne ho la conferma.... e poi spiegatemi che c'entrano i "sanati"...ma come, dico io, vi accorgete dopo 15 anni che devono fare un corso? Ma la sanatoria non si basava sulla certificazione che il "sanando" già praticava la nobile arte? allora perchè è stata fatta la sanatoria all'epoca? cosa devo dedurre, che fino ad oggi ci sono state delle mine vaganti in giro per le fabbriche di tutta Italia? oppure che qualcuno ci ha visto il guadagno? Ho il mal di pancia a leggere certe cose, ma comunque mi consola (amaramente) il fatto di averlo pensato e detto in epoche non sospette.
Comunque aspettate e vedrete...le sorprese non sono finite.....
Sergio Truppe
................................................................
"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Caro Gandalf ti capisco, ho passato un momento come il tuo già diverso tempo fà, all'epoca ho scritto frasi del tipo "medico competente professione dequalificante", oppure "tornerò a scivere su medico competente quando le cose cambieranno" ed altro ancora.....
Oggi invece scrivo che non bisogna arrendersi, anzi questo è il momento maturo per farsi sentire, e per lavorare in qualità.
Grazie anche alla nuova legislazione (accertamento tossicodipendenza, alcool, giudizio di idoneità che deve tenere conto anche dell'eventuale danno verso terzi, lavoratori che denunciano i torti subiti ed altro) , il medico competente dovrà per forza di cose lavorare in qualità e dedicare molto più tempo ai problemi che incontra durante la sua attività, questo porterà ad una selezione naturale, dove solo chi lavora con onestà ed etica professionale emergerà.
Devi solo avere un pò di pazienza
Nel frattempo nonostante tutto dedichiamoci un pò al Natale e ai nostri cari.
Il nostro umore influisce sul benessere di chi ci circonda , i nostri cari sono tristi quando attraversiamo momenti di sconforto, ma sono Felici quando siamo sereni.
Buona Serata
Gennaro Bilancio
Leggendo la bozza del Titolo I non si possono non notare alcune anomalie... Il Medico Competente deve possedere la specializzazione in Medicina del lavoro o in Medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica (specializzazione che non esiste dal 1991) mentre per i "sanati" ex art. 55 e per igienisti e medici legali è previsto un "apposito percorso formativo", che ovviamente non è stato ancora definito.
Così per i sanati ci si accorge che devono frequentare un "percorso formativo" altrimenti non sono in grado di esercitare l'attività di MC esercitata per 16 anni.
Lo stesso dicasi per Igienisti e Medici legali, dopo 6 anni da una Legge che consente lo svolgimento di tale attività ci si accorge che non sono in grado di farlo, senza tener conto del fatto che molti sono anche medici autorizzati (dopo aver sostenuto un esame al Min. del Lavoro) e che molti colleghi si sono iscritti a tali scuole sapendo di acquisire il titolo di MC e che hanno fatto di tale lavoro la loro principale attività professionale. Sono curioso di sapere come e da chi saranno organizzati questi percorsi formativi, coloro che non riusciranno ad accedere a tali percorsi perderanno un titolo già acquisito ormai da anni (magari sono anche medici autorizzati) avendo tra l'altro firmato migliaia di giudizi di idoneità. Tutto questo è stato fatto solo per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori?
Saluti a tutti
Sergio
Medico Autorizzato
Suggerisco al gruppo di lavoro che si sta occupando del Titolo I e, in particolare, dei requisiti del MC, di prendere in considerazione il criterio della valutazione dei percorsi formativi sostenuti, ad esempio, negli ultimi 5 anni da coloro che svolgono questo ingrato lavoro (vedi accreditamento di eccellenza SIMLII)come autorizzati ex-art.55, igienisti e medici legali. Poi vediamo chi ha i numeri e chi no. Se va dato a Cesare quel che è di Cesare, anche i poveri autorizzati come il sottoscritto, con 16 anni di attività continua, verifiche degli organi di vigilanza, consolidati rapporti professionali con le aziende seguite e decine di costosi corsi di formazione, credo abbiano titolo di continuare con serenità (sottolineo serenità) e serietà (sottolineo serietà) la loro attività.
sono medico competente con accreditamento d'eccellenza simlii dopo tre anni e rotti di corso e svariate centinaia di euro di costi. Non basta?
ritengo giusto l'obbligo,come per le altre figure sanitarie di aggiornarsi, magari anche tramite corsi on line, ma allora a che cosa sono serviti i corsi fatti fino ad oggi?
MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507
Privacy | Contatti