Encomiabile lo sforzo, che mi dici, stanno facendo le scuole di specializzazione in Medicina Legale, che a breve potrebbero rilasciare specializzazioni in Medicina Legale e "del LAVORO"!!! Ma cosa dire dei medici specializzati negli anni precedenti? E ancora non mi risulta che gli istituti di medicina legale abbiano reparti e ambulatori, in particolare dedicati alla Medicina del Lavoro, dove gli specializzandi possono fare esperienza. Quindi l'encomiabile estensione dell'insegnamento a materie riguardanti la Medicina del Lavoro, resta esclusivamente un insegnamento teorico.
Rcambio gli auguri per il 2008
marc il 30/12/2007 09:20 ha scritto:
rispondo al collega 03284557971
attenzione! le scuole di specialità di igiene e medicina legale non sono state insensibili al problema e hanno introdotto già dal 2004 corpose lezione e percorsi formativi teorici e pratici di medicina del lavoro (con docenti cattedratici di medicina del lavoro pagati a peso d'oro...) , già nel percorso formativo specialistico dell'igienista e del medico legale
Mi risulta che a tutt'oggi che la SITI si stia muovendo presso le oppurtune sedi in tal senso 8cio' a tutela dei propri iscritti)
staremo a vedere....
Buon 2008 a tutti i colleghi
Sarebbe bene che a queste affermazioni (molto generiche per altro, fai i nomi, per piacere) rispondessero i medici del lavoro universitari.
A noi non risulta nulla di tutto questo. Se fosse vero siamo disposti a pubblicare i loro nomi (e anche a portare al loro domicilio un tapiro).
Di certo non vi alcuna Scuola di Specializzazione in Igiene o Medicina Legale che rilascerà Diplomi di Igiene e Medicina del Lavoro!
Che la SITI si muova è invece certo, come tutti gli igienisti (e le loro lobby politiche)inseriti nei gangli vitali del ministero della salute e negli assessorati alla salute delle regioni.
marc il 30/12/2007 09:20 ha scritto:
rispondo al collega 03284557971
attenzione! le scuole di specialità di igiene e medicina legale non sono state insensibili al problema e hanno introdotto già dal 2004 corpose lezione e percorsi formativi teorici e pratici di medicina del lavoro (con docenti cattedratici di medicina del lavoro pagati a peso d'oro...) , già nel percorso formativo specialistico dell'igienista e del medico legale
Mi risulta che a tutt'oggi che la SITI si stia muovendo presso le oppurtune sedi in tal senso 8cio' a tutela dei propri iscritti)
staremo a vedere....
Buon 2008 a tutti i colleghi
La redazione di MedicoCompetente.it
E' a mio avviso inutile discutere su questa "spiacevole invasione di campo" procurata da interesse unicamente corporativo; non per niente è nata sotto il governo di Berluskastra. Strano che "mamma SIMLII" sia rimasta, a suo tempo, a guardare ... E va bbè, così vanno le cose, ma aspettiamo sempre però che si faccia un ò di chiarezza intorno a questo .. chiamiamolo "equivoco"?
fai bene e scorda, e se fai male ... pensaci ...
Ricorda che è vero che è stato fatto durante il governo Berlusconi, ma il governo Prodi in un anno e mezzo non ha fatto niente per cambiare/modificare. Quindi non facciamoci prendere da considerazioni politiche perchè, a mio modesto avviso, NESSUNO ha interesse a risolvere il problema. Troppi interessi in gioco.
Quindi, per rispondere a Cristaudo con delle proposte concrete, aggiungo alla proposta di Gennaro il fatto che si poterbbe prevedere uno o più gruppi/squadre composti da due/tre medici per ogni ASL, con funzioni ispettive. Ma la novità sarebbe nel fatto che ogni qual volta si accerta una violazione nell'espletamento della sorveglianza sanitaria, oltre a comminare la sanzione pecuniaria, il Datore di lavoro sarebbe costretto a svolgere la sorveglianza sanitaria tramite i medici dell'asl in tempi rapidissimi, e per alcuni anni a venire.
Così si lascerebbe al Datore di lavoro la libertà di scelta del MC, ma nel caso di violazione della norma penale gli si applicherebbe una sanzione oltre a costringerlo ad eseguire immediatamente le visite e per altri anni a venire.
Sembra banale ma porterebbe soldi, maggior controllo ed emersione di molte società "sommerse".
inoltre si potrebbero istituire analoghi nuclei presso la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Guardia di Finanza; ognuno con un occhio al proprio campo specifico.
Ma la domanda che sorge spontanea è: CUI PRODEST?
E soprattutto credete che alcuni banali ma efficaci proposte sono uscite dalla mia mente bacata mentre nella testa di chi ci governa (Parlamento, Governo) o guida (Associazioni) o ancora ci assiste (Sindacati) non è sorta alcuna ideuzza?
Repetita iuvant: cui prodest?
fbruz il 01/01/2008 12:05 ha scritto:
E' a mio avviso inutile discutere su questa "spiacevole invasione di campo" procurata da interesse unicamente corporativo; non per niente è nata sotto il governo di Berluskastra. Strano che "mamma SIMLII" sia rimasta, a suo tempo, a guardare ... E va bbè, così vanno le cose, ma aspettiamo sempre però che si faccia un ò di chiarezza intorno a questo .. chiamiamolo "equivoco"?
La mia proposta è molto lineare:
1.ASL ed Ispett. del Lavoro attivati oltre che nella funzione di Vigilanza, anche in quella di Sorveglianza Sanitaria (chiaramente con dipartimenti separati per non incorrere in banali conflitti di interesse d'ufficio).
2.Datori di Lavoro che attivano in azienda le procedure relative al D.Lgs. 626/94 rivolgendosi direttamente alla Struttura Pubblica e pagando quindi gli oneri relativi allo Stato.
3.Ovvia conseguenza è che i Medici Competenti dovrebbero svolgere la loro attività nella Struttura Pubblica stabilmente (è non è forse pubblico interesse la tutela di una categoria di popolazione quale è quella dei lavoratori?).
4. Passaggio obbligato, creare contratti "ad hoc" (dipendenza a tempo detetrminato/indeterminato, collaborazione convenzionata, od altro con le ASL) per i Medici Competenti che sarebbero richiesti sul territorio, ripeto ben distinti dai medici deputati alla Vigilanza.
5. Corollario di tutto ciò, evidentemente, maggiori libertà, indipendenza e margini d'azione sul campo per l'attuazione degliadempimenti previsti.
FACILE NO? Chiaramente non mi aspetto che mai ciò accada perchè le volontà vanno altrove e non certo nella direzione dei Lavoratori.
Un saluto.
fai bene e scorda, e se fai male ... pensaci ...
fbruz il 02/01/2008 01:55 ha scritto:
3.Ovvia conseguenza è che i Medici Competenti dovrebbero svolgere la loro attività nella Struttura Pubblica stabilmente ......
4. Passaggio OBBLIGATO, creare contratti "ad hoc" .
5. Corollario di tutto ciò, evidentemente, maggiori LIBERTA', INDIPENDENZA e margini d'azione sul campo per l'attuazione degli adempimenti previsti.
F
Allora, mi parli di "passaggio obbligato" e come corollario evidente (ma ndo' sta l'evidenza??) maggiori libertà, ecc. Scusa ma io questa libertà proprio non la vedo!
Ma forse hai dimenticato alcuni punti:
6. Obbligo di effettuare la sorveglianza sanitaria in divisa con giacca abbottonata fino al collo, mostrine rosse e qualche falcetta o martellino sparsi qua e là.
7. Obbligo di partecipare (in divisa!) alla sfilata del 1° maggio.
8. Sistema sanzionatorio integrato con l'istituzione di manicomi criminali per MC che non si adeguano e apertura di alcuni Gulag per i casi più gravi.
FACILE NO?
Oggi torno al mio lavoro da bieco, squallido e comunque colpevole (senza ma e senza se) libero professionista (9. obbligo di abolire questo termine dal vocabolario): era meglio in vacanza! (a casa!)
Ciao da Nonnogab
"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
LEONARDO DA VINCI
Buon Giorno e Buon Anno a tutti, sia a quelli di Destra che di Sinistra:)
Scherzi a parte...
Vorrei conoscere un vostro parere anche sulle altre 2 proposte, che per comodità tra taglio e incolla ve li ripresento.
1. sarebbe anche opportuno prevedere la figura del Medico del Lavoro durante la valutazione dei rischi, indipendentemente dall'obbligatorietà della sorveglianza sanitaria. Mi sono sempre chiesto come fà un datore di lavoro o anche un consulente non medico a valutare se un rischio possa danneggiare la salute quando questo rischio non risulta normato. Oggi ci sono rischi specifici di esposizione emergenti, forse più importanti di quelli cosiddetti "tabelleti" che solo un medico del lavoro (tutte le categorie, benchè preparati) può conoscere.
Quindi, secondo il mio pensiero spetterebbe al medico del lavoro chiamato in causa, durante la valutazione dei rischi, a specificare l'obbligatorietà della visita medica, e soprattutto verrebbero eliminate di conseguenza le visite per l'idoneità generica secondo l'art. 5 legge 300 Statuto dei Lavoratori
2.Oltre alle 2 proposte che ho precedentemente scritto (anche se ho l'impressione che già siano state proposte da altri colleghi) ne ho una terza che riguarda la formazione.
Oltre a quella specifica rivolta ai lavoratori, in futuro che spero sia il più presto possibile, la formzazione sarà portata nelle scuole, rivolte a studenti.
Questa è una parte interessante della nuova legislazione, ritengo che sensibilizzare alla prevenzione i ragazzi a partire dalle scuole medie sia indispensabile per avere successivamente adulti che operano in sicurezza.
Secondo un personale pensiero, evinto da dati di letteratura, e da Sindacati, i danni alla salute e le malattie professionali sono superiori per numero agli infortuni.
Quest'ultimi sembrano superiori perchè ci sono molti casi di danni alla salute che per vari motivi non vengono a galla.
Ora trattandosi di danni alla salute, e avendo il medico del lavoro un percorso formativo a 360 gradi, PERCHE' NON INSERIRE TRA LE FIGURE PROFESSIONALI ADDETTI AGLI INSEGNAMENTI NELLE SCUOLE COME TITOLO PREFERENZIALE IL MEDICO DEL LAVORO?
Spero che non si offendano le altre figure professionali NON MEDICHE, ma mentre loro sono specificatamente più preparati per la sicurezza, i medici del lavoro per quanto riguarda i rischi per la salute sono insostituibili , inoltre hanno competenza adeguata all'insegnamento per gli studenti sia per quanto riguarda l'antinfortunistica sia per l'Igiene del Lavoro.
Grazie
Gennaro Bilancio
Gennaro fantastico! Sono due idee ottime e non c'è niente da aggiungere.
Sarebbe bello che anche per la radioprotezione (anche se non c'entra niente con il TU) il Medico di Radioprotezione potesse essere parte attiva nella classificazione dei lavoratori esposti. Purtroppo ora appannaggio esclusivo degli Esperti Qualificati e guai a cercare di mettere bocca. Anzi in questo caso non è previsto alcun coinvolgimento del medico, neanche per una formale firma. Per gli stessi motivi che tu indichi per la medicina del lavoro "convenzionale", il MA dovrebbe essere parte attiva anche nella classificazione delle aree e del personale; ma, anche in questo caso, andiamo ad interferire con una "casta" blindata e superpagata (tariffe iperprotette e ben altra cosa che non quelle dei medici!).
Tristissimo: sono tornato al lavoro ...... per fortuna che qui all'ENEA non c'è un'anima, tutti ancora in ferie ....
Buona giornata, Nonnogab
"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
LEONARDO DA VINCI
Anche io sono tornato al lavoro, parecchi sono in ferie.
Comunque ogni anno dobbiamo presentare degli obiettivi da portare a termine nel corso dell'anno stesso, ne approfitto per preparare il mio. Ho una certa idea sul sovraccarico biomeccanico degli arti superiori.
Anche la tua proposta è ottima, ma ci sono i problemi che tu hai indicato.
Per poco tempo sono stato MC dell'ASL e mi sono chiesto per qaule motivo la classificazione dei lavoratori debba essere fatta solo dall'esperto qaulificato, tra l'altro non riuscivo a capire, perchè nonostante tutti i lavoratori (B) esposti avessero un'esposizione annuale di 0 mSV erano comunque considerati esposti.
Non sono mai riuscito a parlare con l'esperto qualificato.
Mi sono poi dato la spiegazione che la classificazione era data dalla suscettibilità a superare dei limiti indipendentemente se questi limiti fossere superati.
Iniziando ad approfondire gli argomenti sulla Radioprotezione, ho evinto che è una branca completamente differente della Medicina del lavoro e che non può essere improvvisata, ci vuole una specifica formazione e soprattutto esperienza lavorativa.
Secondo me la parte più difficile risulta la formulazione dei Giudizi di idoneità o mi sbaglio?
Sicuramente approfitterò di te :) durante il corso propedeutico, naturalmente senza invadere troppo.
Saluti Gennaro
Gennaro Bilancio
Durante il Corso potrai approfittare di tutti, da parte nostra c'è sempre molta disponibilità e non ci sentiamo cero "depositari del verbo"; dalle discussioni in aula sono sempre venute ottime indicazioni anche per noi.
Certo, il GI per i radioesposti non è semplice, ma non diverso da quello, ad esempio, per gli esposti a cancerogeni. Presuppone comunque un'ottima conoscenza della fisica delle r.i. e dei meccanismi di interazione.
Misteri (non tanto misteriosi) della classificazione: impossibilità di toccare i diritti "intoccabili" di alcune categorie .... che, con le attuali metodiche, stanno sempre a dose 0 e anche la "suscettibilità a superare ...." fa acqua! Altre situazioni strane: medici interventisti giustamente in A, infermieri (con dosimetria non 0) che esposti allo stesso rischio (anche mani sotto il fascio) stanno in B: boh?
Ciao, Binonnogab
"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
LEONARDO DA VINCI
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