Caro Maxmod, va bene la visita ravvicinata, ma ritieni veramente possibile attuare quanto affermi al di fuori delle grandi aziende dove il MLC è sostanzialmente sempre presente? nelle piccole realtà (la assoluta maggioranza, se non la totalità) aziendali, spesso anche distanti fra loro, se il MLC deve eseguire una visita ogni quindici giorni, considerando che la idoneità è anche problematica, se incontra 10 soggetti del genere segue solo loro! E tutto il resto della professione (visite ad altri lavoratori, collaborazioni varie, sopralluoghi, riunioni, ecc.)??!??
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
Picpus il 25/10/2007 02:44 ha scritto:
Caro Maxmod, va bene la visita ravvicinata, ma ritieni veramente possibile attuare quanto affermi al di fuori delle grandi aziende dove il MLC è sostanzialmente sempre presente? nelle piccole realtà (la assoluta maggioranza, se non la totalità) aziendali, spesso anche distanti fra loro, se il MLC deve eseguire una visita ogni quindici giorni, considerando che la idoneità è anche problematica, se incontra 10 soggetti del genere segue solo loro! E tutto il resto della professione (visite ad altri lavoratori, collaborazioni varie, sopralluoghi, riunioni, ecc.)??!??
capisco le perplessità del collega, ma la visita di idoneità "quindicinale" di cui parlavo è un caso limite, legata, evidentemente, legata ad una situazione patologica o di disagio eccezionale di un lavoratore.
D'altronde anche in una piccola/media azienda una situazione di "difficoltà" di un lavoratore va trattata, e a mio avviso farlo in modo apodittico, senza relazionrsi con altre figure,sia sanitarie sia aziendali, non è una soluzione corretta. Ci si limita ad una idoneità con qualche limitazione, qualche aggiustamento e arrivederci.
e magari il lavoratore nel frattempo inizia una terapia, segue dei programmi particolari e noi ce ne accorgiamo dopo 12 mesi. (se non è videoterminalista...)
ho un'altra idea della prevenzione.
cordialità
Spero di aggiungermi all’elenco delle teste pensanti sollecitate da Gandalf.
Ebbene concordo sulla cervelloticità delle procedure elaborate dalla Conferenza.
Il dipendente sospetto di TD va avvertito, va inviato al Sert, gli accertamenti clinici vanno eseguiti presso strutture pubbliche..
Ma scherziamo? Non so che esperienze avete voi sulle strutture pubbliche, ma secondo me nel frattempo il dipendente sospetto di TD fa in tempo a schiantarsi con un furgone sul Grande Raccordo Anulare...
Su questo tema continuo ad essere sollecitato da vari datori di lavoro che notano comportamenti sospetti oppure le assenze del lunedì mattina (dopo il week-end dedicato allo sballo) e non ho nessuna soluzione da proporre, se non una visita medica (per carità, mi impegno al massimo) ed una timida proposta al dipendente (occorre il suo consenso...) per controllare sangue ed urine (così sai..., un controllo...).
Mi sembra ancora una volta una presa in giro colossale...
Guido Marchionni
Mi "sembra" di capire che lo schema di intesa in materia di accertamenti di assenza di tossicodipendenza non incontri, come del resto la normativa sull'alcool, il plauso degli addetti ai lavori. Non penso però che neanche delle linee guida ci potrebbero essere d'aiuto visto che, a parte il fatto che non avrebbero autorità specifica, spesso, almeno a mio giudizio, risultano troppo distanti dalla realtà. Ritorno a ribadire che sarebbe auspicabile, intanto, un approccio di tipo contrattuale, quale quello che ho precedentemente descritto, e dei codici di comportamento aziendale (chiaramente precedentemente universalente concordati), approccio fra l'altro che non invento io ma che è ormai consolidato in altri paesi europei.
Mi chiedo se i medici dell'organo di vigilanza, a parte la collaborazione con DL e MC, potrebbero in casi "evidenti" osare dei controlli meno vincolati ai consensi di coloro che dovrebbero essere sottoposti a test? Mi chiedo anche se, e rigiro la domanda ai frequentatori del forum, se in sede parlamentare, ministeriale e/o sindacale qualcuno partecipa ad un dibattito su questi temi. So che a livello minesteriale fra i vari temi si sta affrontando anche quello della "valutazione della eventuale correlazione tra dipendenza della nicotina, consumo di alcool, obesità e patologie di otrigine professionale"... ma che in questa sede si stiano affrontando le problematiche concrete di cui si sta parlando nel forum.
PS per Gandalf: sono di pura origine umbra, della provincia perugina...oserei dire origine etrusca doc
Ho appena finito di dare una occhiata volante alle novità di cui all'art 125 del “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza” come diligentemente segnalato da ramiste nelel news di oggi. Non so...lo devo rileggere bene e con calma, aspetto soprattutto di vedere le procedute tecniche e medico legali che dovranno essere emenete entro i prox 90 giorni (mi ci viene da ridere... considerando che il TU in questione è del 1990....). Comunque diamo fiducia a chi legifera e speriamo soprattutto che cambino spacciatore o non facciano il solito gran mischiare di roba!!!
PS per piro: già, dovevo immaginarlo.
Sergio Truppe
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