Conte_Vlad_III il 19/03/2019 08:12 ha scritto:
quindi il discorso alla fine non verte sulla gestione dell'infortunio biologico ma sulla promozione di nuove forme di aggregazione tra MC. E' così?
Detto così sarebbe troppo limitativo. Il motivo/la necessità di promuovere una nuova forma di aggregazione è spiegato ANCHE negli interventi precedenti. E ho evidenziato “ANCHE” perché di motivi per farlo ce ne sono tantissimi altri. Può anche essere che tu personalmente (che pure hai espresso il tuo parere favorevole, o quantomeno il tuo apprezzamento per l’iniziativa, chiedendo anche ulteriori informazioni che, se avessi reso disponibile un tuo recapito e-mail probabilmente ti sarebbero già arrivate, dato che sei anche uno dei più attivi ed apprezzati su questo forum) sia tra i medici più fortunati, o abbia semplicemente visto giustamente premiati i tuoi meriti, e gestisca la tua attività in tutta tranquillità a favore di “clienti” che si attengono scrupolosamente alle disposizioni di legge e alle tue indicazioni, e ti pagano puntualmente e dignitosamente; ma per tantissimi altri le cose sono molto diverse, e anche su questo forum ne abbiamo denunciate tante, ma tante, che non si capisce perché ancora non si sia riusciti a porvi rimedio, magari con un intervento dall’alto (che chissà se mai arriverà, visto che fino ad oggi i legislatori e i loro collaboratori hanno dato prova di essere degli emeriti imbecilli e incompetenti), o dal basso, in forma di proposte che partano da un organismo che abbia anche la forza di farle prendere in considerazione, e costituito dai medici competenti come noi (potrei aggiungere “i più sfigati”) che dobbiamo anticipare spese che non sappiamo se recupereremo, dobbiamo far fronte agli attacchi degli OdV che contestano il nostro operato sulla base di una loro visione personale delle cose e ce ne impongono altre che definire assurde non basta (non di rado senza motivazione scritta), e alla fine della giostra, per un motivo o per l’altro, i clienti non ci pagano neanche, e che dobbiamo combattere ogni giorno con la concorrenza delle SdS e dei colleghi che, per disperazione o per bieco opportunismo, svendono la nostra professione per due soldi e operano spesso, e impunemente, in totale spregio delle disposizioni di legge. E via dicendo.
Peraltro, tentativi del genere sono già stati fatti (vedi l’esperienza del CO.NA.ME.CO.) e non hanno funzionato perché i medici competenti non ci hanno creduto o non li hanno capiti, e soprattutto non hanno giocato tutte le carte che sarebbero state necessarie per aumentare la probabilità di successo.
Ci sono certamente molti medici competenti iscritti a diverse sigle sindacali, ma, guarda caso, sono in qualche modo inseriti nel SSN (per cui ha anche senso iscriversi ad uno dei sindacati già esistenti, altrimenti che ci si iscrive a fare?) e fanno anche la libera professione. Manca, invece, che io sappia, un sindacato costituito almeno prevalentemente da medici competenti in quanto liberi professionisti e non tutelati sostanzialmente da nessuno.
Ovviamente, uno dei primi compiti di una formazione simile, qualora si riuscisse a costituirla, sarebbe quello di rapportarsi con le altre forze sindacali per collaborare allo scopo comune, ma dovrebbe mantenere la sua indipendenza ed unitarietà in modo da non frazionarsi tra l’una e l’altra sigla, dove i medici competenti sarebbero, in un contesto così allargato, in numero tanto esiguo che alla fine non se li filerebbe nessuno.
Detto in sintesi, questo è il progetto sul quale si sta lavorando, e che ha già causato qualche malessere in alcuni ambienti, tra i soliti “noti” ai quali fa evidentemente comodo avere a disposizione tanti schiavetti cui affidare le loro commissioni in cambio, non raramente, di prese per i fondelli.
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