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Lavoratori con patologie croniche e COVID19

Questo argomento ha avuto 17 risposte ed è stato letto 3283 volte.

milvio.piras

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  • Re: Lavoratori con patologie croniche e COVID19
  • (24/03/2020 22:18)

Forse si è usciti un po' fuori tema.
Molti di noi stanno mandando a casa, in quanto ritenuti "ipersuscettibili" o "fragili", parecchi lavoratori portatori di una o più patologie di quelle riscontrate tra i deceduti per complicanze della malattia da coronavirus e riassunte nell'elenco del rapporto dell'ISS e in numerose altre pubblicazioni: cardiopatie, diabete mellito, ipertensione, e via dicendo, peraltro, in non rari casi, con un grado di espressione "borderline" o molto lieve, anche grazie ad una soddisfacente compensazione farmaco indotta.
Le perplessità sorgono in quanto tali casi non rientrano tra quelli previsti dall'art. 26 del DL 17 marzo 2020 n. 18, cd "cura Italia", e non poche discussioni stanno provocando le richieste di messa in malattia col codice V07 dei lavoratori interessati, anche perché alcuni medici di famiglia lo fanno e altri si rifiutano categoricamente (venendo addirittura minacciati di denuncia per ommissioni di atti d'ufficio.
Il dubbio che assale qualcuno è anche di aver preso dei provvedimenti protettivi non giustificati, visto che - come avete anche sottolineato - il datore di lavoro deve porre in essere tutti gli accorgimenti atti a proteggere efficacemente dal rischio di contagio tutti i lavoratori, compresi quelli portatori di patologie, che quindi non dovrebbero essere considerati esposti.
Tuttavia, dove tali misure preventive non possano essere garantite, i lavoratori devono essere lasciati a casa, in ferie o usufruendo degli aiuti della cassa integrazione straordinaria o analoghi.
Questo - tra le altre cose - potrebbe, in un prossimo futuro, a emergenza finita, esporre i medici competenti che hanno agito in tal modo, sopravvalutando il rischio di potenziale esposizione, a una richiesta di risarcimento per aver causato un danno ingiustificato alle aziende, specie se pubbliche.

EtaBeta

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  • Re: Lavoratori con patologie croniche e COVID19
  • (25/03/2020 15:24)

Al di là delle tutele offerte dalla normativa (malattia, cassa integrazione, ferie, permessi) di cui capisco assai poco, mi chiedo :
un soggetto asmatico , per quanto ben compensato, è idoneo all'attività lavorativa, visto il rischio da coronavirus ?? Comunque è un soggetto con iperreattività bronchiale
Un soggetto diabetico tipo 1 o 2, per quanto ben compensato, è idoneo ? Se compensato forse sì.
Però, il protocollo del 14/3 parla di soggetti fragili con patologie attuali o pregresse, non specifica che devono essere "scompensate" .

panema

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  • Re: Lavoratori con patologie croniche e COVID19
  • (26/03/2020 19:21)

milvio.piras il 24/03/2020 10:18 ha scritto:
Forse si è usciti un po' fuori tema.
Molti di noi stanno mandando a casa, in quanto ritenuti "ipersuscettibili" o "fragili", parecchi lavoratori portatori di una o più patologie di quelle riscontrate tra i deceduti per complicanze della malattia da coronavirus e riassunte nell'elenco del rapporto dell'ISS e in numerose altre pubblicazioni: cardiopatie, diabete mellito, ipertensione, e via dicendo, peraltro, in non rari casi, con un grado di espressione "borderline" o molto lieve, anche grazie ad una soddisfacente compensazione farmaco indotta.
Le perplessità sorgono in quanto tali casi non rientrano tra quelli previsti dall'art. 26 del DL 17 marzo 2020 n. 18, cd "cura Italia", e non poche discussioni stanno provocando le richieste di messa in malattia col codice V07 dei lavoratori interessati, anche perché alcuni medici di famiglia lo fanno e altri si rifiutano categoricamente (venendo addirittura minacciati di denuncia per ommissioni di atti d'ufficio.
Il dubbio che assale qualcuno è anche di aver preso dei provvedimenti protettivi non giustificati, visto che - come avete anche sottolineato - il datore di lavoro deve porre in essere tutti gli accorgimenti atti a proteggere efficacemente dal rischio di contagio tutti i lavoratori, compresi quelli portatori di patologie, che quindi non dovrebbero essere considerati esposti.
Tuttavia, dove tali misure preventive non possano essere garantite, i lavoratori devono essere lasciati a casa, in ferie o usufruendo degli aiuti della cassa integrazione straordinaria o analoghi.
Questo - tra le altre cose - potrebbe, in un prossimo futuro, a emergenza finita, esporre i medici competenti che hanno agito in tal modo, sopravvalutando il rischio di potenziale esposizione, a una richiesta di risarcimento per aver causato un danno ingiustificato alle aziende, specie se pubbliche.

Salve. Il codice V07 che stai indicando e' un codice che sicuramente ha indicato la Regione Emilia Romagna. Io sono toscano ed ho posto il quesito a chi di competenza senza ottenere risposta. Comunque il codice V07 viene apposto dal Medico di famiglia per i soggetti con patologie croniche e/o immunodepressi( come fara' il medico di famiglia a prendere questa decisione senza sapere se il ciclo produttivo della Azienda dove lavora il suom assistito puo' comunque permettere una significativa riduzione del rischio perche' tutela le distanze interumane ) . Cosi' recitano le indicazioni della Regione Emilia Romagna. Il tutto in totale confusione rispetto al comma 2 articolo 26 del DL 17 marzo, che parla chiaramente solo di pazienti immunodepressi e quindi non dei cronici. Tutto questo, a mio parere, dimostra il casino totale che stiamo vivendo. Ma tutto questo portera' a delle diatribe non da poco. I lavoratori fragili che noi tuteliamo facendoli stare a casa con permessi, ferie etc. un domani potranno rendere conto del fatto che forse potevano essere tutelati in ambito INPS ( codice V07 o altra diavoleria inventata li per li ). Io credo che chi ci rappresenta, se esiste questa figura, dovrebbe chiedere a Governo, INPS etc. chiarimenti. Altrimenti finito il coronavirus ci troveremmo a combattere con avvocati e sindacati su un terreno molto sporco, e non per colpa nostra

ramiste

ramiste
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  • Re: Lavoratori con patologie croniche e COVID19
  • (27/03/2020 10:57)

Difficile intervenire in questa ingarbugliata situazione, in cui purtroppo ancora una volta le regioni vanno ciascuna per conto proprio (anche, a quanto pare, le direzioni regionali INPS in attesa di un chiarimento nazionale). Rammento comunque che SIML e ANMA hanno emesso documenti interpretativi al proposito, cui rimando, dai contenuti molto simili e condivisi e che mantengono tutta la loro validità. D'altra parte il medico competente in questo ambito non può stabilire nulla di concreto ma solo indicare e suggerire al datore di lavoro l'eventuale lavoratore "fragile" e i possibili provvedimenti da mettere in atto sul luogo di lavoro, fermo restando che la decisione finale spetta all'azienda. Il MMG è l'unico che può disporre il periodo di assenza per "malattia" del lavoratore, in relazione ai codici INPS disponibili e al suo discernimento, anche su segnalazione del MC (ma alla fine decide lui). Sottolineo, infine, che nei casi di lavoratori "fragili" o "suscettibili" non è possibile esprimere un vero e proprio giudizio di idoneità ma solo indicazioni e raccomandazioni al DdL; naturalmente tutte queste segnalazioni devono sempre rispettare le vigenti norme in tema di segreto professionale e di privacy.

milvio.piras

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  • Re: Lavoratori con patologie croniche e COVID19
  • (27/03/2020 11:15)

Pongo altro un quesito:
Tecnicamente, la disposizione di sospendere dal lavoro in condizioni di rischio e lasciare a casa i soggetti ipersuscettibili o fragili, essendo il rischio non specificamente lavorativo, non dovrebbe essere oggetto di ricorso avverso da parte del lavoratore (che pure, se si tratta di visita preassuntiva, potrebbe perdere il lavoro).
Cosa ne pensate?

s.neri

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  • Re: Lavoratori con patologie croniche e COVID19
  • (27/03/2020 12:57)

Infatti è arrivato chiarimento ("Applicazione articolo 26 Decreto legge 17 marzo 2020 n. 18 “Cura Italia”)

si precisa la competenza dei "medici preposti ai servizi di medicina generale (c.d. medici di base), che i medici convenzionati con il S.S.N (ai sensi dell’articolo 30 accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale ai sensi dell’art. 8 del d.lgs. n. 502 del 1992)",

Nonostante ciò i servizi di medicina legale non sono esclusi dal prestare questo servizio,

infatti l'esplicativa precisa che va scongiurata "una interpretazione che restringa ai soli servizi di medicina legale delle ASL la possibilità di certificare" perchè così facendo "si complicherebbe le modalità e le tempistiche di accesso al beneficio, paradossalmente aumentando la circolazione di queste persone."

jolly

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  • Re: Lavoratori con patologie croniche e COVID19
  • (28/03/2020 10:09)

Ciao a tutti,
non so se in tema, ma volevo capire, aldilà delle varie disposizioni aziendali, come sia possibile che nel settore pubblico (ASL, Ospedali, università) medici ed operatori sanitari vengano ritenuti idonei a lavorare in reparto COVID senza effettuare tamponi seriati o medici "contatti stretti" con "casi" non vengano sottoposti a tamponi e/o isolamento.
P.S. chiedo questo perchè è quanto mi viene segnalato da molti medici che sostengono che il ruolo del medico competente nella gestione di questo rischio professionale risulta molto passivo e poco garante della loro tutela quanto dico loro di rivolgersi al loro MC. Grazie per chi vorrà intervenire
Carmelo Gambuzza Medico del Lavoro Pisa

jolly

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  • Re: Lavoratori con patologie croniche e COVID19
  • (28/03/2020 10:22)

jolly il 28/03/2020 10:09 ha scritto:
Ciao a tutti,
non so se in tema, ma volevo capire, aldilà delle varie disposizioni aziendali, come sia possibile che nel settore pubblico (ASL, Ospedali, università) medici ed operatori sanitari vengano ritenuti idonei a lavorare in reparto COVID senza effettuare tamponi seriati o medici "contatti stretti" con "casi" non vengano sottoposti a tamponi e/o isolamento.
P.S. chiedo questo perchè è quanto mi viene segnalato da molti medici che sostengono che il ruolo del medico competente nella gestione di questo rischio professionale risulta molto passivo e poco garante della loro tutela quanto dico loro di rivolgersi al loro MC. Grazie per chi vorrà intervenire
Carmelo Gambuzza Medico del Lavoro Pisa

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