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Accertamenti di assenza di tossicodipendenza

Questo argomento ha avuto 360 risposte ed è stato letto 22920 volte.
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nofertiri9

nofertiri9
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  • Re: Accertamenti di assenza di tossicodipendenza
  • (30/09/2008 17:13)

frama ha individuato una delle possibili soluzioni, secondo me.
E ora mettetevi comodi ...
Vi avevo promesso che facevo le chiose tecnico-legali alle vostre competenze in merito ai sospetti tossici, e le ho fatte. Eccovi il risultato, e vi assicuro che non è stato semplice: spero di non crearvi ulteriori confusioni.
Tutto nasce da 2 norme generali, una di contrasto al traffico di droga, il DPR 309/1990 e s.m.i., e l’altra in materia di alcool e problemi alcool-correlati, la L. 125/01.
E fino a qui, è tutto semplice, diciamo anche condivisibile.
Succede che per applicare la prevenzione all’abuso di alcool, nel 2006 esce nella GURI del 30 marzo l’elenco delle attività a elevato rischio di infortuni OVVERO pericolose per i terzi, “ai fini del divieto di assunzione o somministrazione di alcool e superalcolici”; dice il testo in prefazione che è ai sensi dell’art. 15 della L.125/2001. Ed è lì che per la prima volta a quello zuzzurellone di legislatore gli è punta vaghezza di dire che il controllo alcolimetrico nei luoghi di lavoro poteva essere fatto solo dal MC, oppure dai Medici del Lavoro dei competenti SPRESAL; SPISAL e insomma loro. Ed è vero che prescrivere che l’accertamento dell’assunzione di alcool debba essere a cura di un sanitario intende tutelare il lavoratore da sempre possibili abusi da parte di superiori gerarchici, ma qua già l’hanno fatta fuori… I legislatori intendo, perché ottica della L.125/01, anzi la finalità che c’è l’articolo 1 appositamente, è “ tutela il diritto delle persone, ed in particolare dei bambini e degli adolescenti, ad una vita familiare, sociale e lavorativa protetta dalle conseguenze legate all’abuso di bevande alcoliche e superalcoliche; favorisce l’accesso delle persone che abusano di bevande alcoliche e superalcoliche e dei loro familiari a trattamenti sanitari ed assistenziali adeguati;”.
Direi a carattere sociale, e quindi in questo io non comprendo la funzione di ricorrere al MC, semmai lo spresal/spisal/quantaltro: fanno o non fanno vigilanza per la prevenzione anche degli infortuni ? se devono fare solo quelli che arrivano con i morti già a terra, non ci siamo mica. Fosse solo perché continuando a leggere l’art. 15 della legge contro l’abuso di alcool si capisce che questi controlli sul lavoro sono finalizzati al recupero dell’eventuale alcoolista, che deve essere trattato analogamente ai tossicodipendenti come previsto dall’art. 124 del DPR 309/90, ossia considerati in aspettativa e con possibilità di chiamata a tempo determinato di qualcun altro in sostituzione.
E passiamo al DPR 309/90. Rinfresco la memoria ai diversamente giovani :D, e richiamo per i giovani DOC: era la norma sulle “modiche quantità” in base alla quale (lasciamo stare che poi ognuno aveva la sua idea di modico come per il rischio chimico ognuno ha avuto la sua di moderato) si doveva distinguere tra il “consumatore finale”, non colpevole ma “vittima”, e lo spacciatore di piccolo, medio o alto livello o dal trafficante tout court. Sulle modiche quantità, dal 1990 alla primavera ultima è successo di tutto e di più, con il Presidente della Camera che ha ammesso di essersi fatto dei cannoni in gioventù e (forse cosciente del disastroso effetto postumo) ha deciso che anche uno spinello è reato. Ok, per me no problem, io mai fatto nemmeno uno spino, sono di generazione da piano bar.
Qualche ulteriore zuzzurellone di un Legislatore ha poi deciso che forse per quest’assimilazione interdisciplinare occorresse dare delle indicazioni unitarie (…e meno male…), e così fu che c’è stato UN ALTRO ELENCO di attività lavorative per cui occorreva accertare l’assenza di tossicodipendenza, partorito ( o adottato, non so bene) nella Conferenza del 30 ottobre 2007.
Giusto per dire quanto siano incoerenti, e per dare sconforto a quelli tra voi che amano il vino, i dirigenti delle aziende a RIR e i medici assolutamente non possono bere alcolici: ma non devono essere sottoposti nemmeno a screening per le droghe da abuso. Dunque, carissimi nonnogab, gandalf, ramses, protomedico et al., prima di andare a far visite niente birretta o grappìn, però vi è concessa grande canna se volete trovare tutto più morbido o in alternativa una bella pista di coca se invece avete bisogno di sentirvi aggressivi ed invincibili, mentre per i medici che lavorano con certi centri di servizi, dato il numero di visite richiesto, suggerirei una sana impasticcata di MDMA ed affini, che tirate tranquilli avanti per 48 ore di seguito.
Tornando alla questione, ho avuto una notevole difficoltà a leggere e capire; certo, problemi miei, ma non solo. Come sempre più spesso mi accade, ho dovuto tenere sulla scrivania contemporaneamente ben 8 disposizioni normative, ognuna che rimanda ad un'altra che rimanda ad un'altra… 9, con gli allegati del coso 81. Allegati nei quali continuiamo a leggere che è ammesso il consumo di modiche quantita di vino duante i pasti aziendali, ed è Decreto Legislativo, ma abbiamo l'Intesa della CU, che è prassi amministrativa, che dice chi non deve nemmeno sognarsi di bere quando lavora. Tu sì, tu no...
E dopo lunghe riflessioni, accurati controlli incrociati e una sensazione di nausea incalzante ed ingravescente, mi sono resa conto che le Procedure emesse il 17 settembre 2008 come applicative del Provvedimento 99 della Conferenza Unificata del 30 ottobre 2007 che è applicativa (dopo 17 anni….) dell’art. 125 del DPR 309/90 e s.m.i, ebbene sono in violazione di quanto disposto dalla medesima Conferenza Unificata e persino del DPR originante il dispositivo in prassi.
Infatti, come ricordavo anche a ottobre credo, nel Provvedimento si parla assai chiaramente di “struttura Sanitaria Competente” e la si identifica nel SERT o Sanità Marittima o sanità RFI. E cominciamo che c’è una discreta laconicità per quanto riguarda i piloti e gli assistenti di volo, che a leggere si direbbe vadano indirizzati al SERT.
Sempre nel Provvedimento-Base, art. 3 si legge infatti che gli accertamenti sanitari constano di una visita medico-legale (ah, sì ??? è una forma di ricambio/scambio per l’1 bis?) E di “esami complementari tossicologici di laboratorio” da effettuare in conformità alle procedure di cui all’art. 8 comma 2.
Ora, o io sono stupida o c’è qualcosa che non va, perché l’art. 8 comma 2 dice “Le procedure diagnostiche e medico legali, comprese le modalità di prelievo, conservazione e catena di custodia dei campioni, sono individuate con accordo tra lo Stato, le regioni e le province autonome, da adottarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente intesa. L'accordo individua altresì le tecniche analitiche più specifiche con le quali effettuare la ripetizione delle analisi, garantendo affidabilità e uniformità secondo metodiche di qualità condivise. “ Tendendo ad escludere che voi si possa andar girando con un GC/MS/SIM e tutto l’ambaradan di gas tecnici, impianti e quant’altro che serve a farlo funzionare, dire che un test di screening rapido è “affidabile” ed uniforme… mi parlassero almeno di dosaggio in EMIT, ma uno stick, vi prego… É come fare una valutazione di rischio chimico o di quantificare delle emissioni con le fialette colorimetriche!
Il tutto, per di più ed anzi a monte, è in vivacissimo contrasto con quanto dettato a monte di tutto, proprio nel DPR 309/90 da cui si pretende di far discendere anche la CU del 30 settembre scorso, e proprio nell’articolo 125 che subito subito, proprio al comma 1, dice che “Gli appartenenti alle categorie di lavoratori destinati a mansioni che comportano rischi per la sicurezza, la incolumità e la salute dei terzi, individuate con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro della sanità, sono sottoposti, A CURA DI STRUTTURE PUBBLICHE NELL'AMBITO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE E A SPESE DEL DATORE DI LAVORO, ad accertamento di assenza di tossicodipendenza prima dell'assunzione in servizio e, successivamente, ad accertamenti periodici.”

Penso anche che, siccome sono schiattosissima, io passerò voce a tutti quelli di tutti i sindacati che conosco e consiglierò di far rifiutare da tutti di sottoporsi a visita, e se il DdL fa storie e attua una qualche sanzione lo faccio portare in giudizio perché lui è sì tenuto a far fare i controlli, e ammettiamo che si possa avvalere del MC per la “Visita”, ed il lavoratore a sottoporvisi, ma c’è un DPR, dunque fonte primaria del diritto, che dice che l’accertamento di assenza di tossicodipendenza dev’essere fatto dai SERT. Fino a prova contraria, un protocollo della CU non è fonte del diritto ma solo prassi, dunque soggiace, come dicono loro. Quindi, a mio avviso il lavoratore ha tutto il diritto di non farsi fare “il prelievo delle urine” dal MC, e a maggior ragione di inchiodare lui e il DdL se per caso uno di questi sticketti facesse uscire un falso positivo. Che è pur sempre possibile. Che fino a che esce la “non idoneità temporanea” e si fa richiesta di verifica in GC/MS/SIM, e trovalo tu il sert che ce l’ha, passa tanto di quel tempo per cui anche surgelato il campione finisce con non essere più attendibile.
Chiunque può dire che proprio in quei giorni chissà gli sembra che qualcuno gli aveva offerto una qualche bibita o che, intanto mai più nemmeno una canna, si rifà il test e tutto a posto, tranne che il MC si ritrova per le mani un operaio che non perderà occasione per vendicarsi.
Questo, per non ricordare che già sulla raccolta campioni non sono d’accordo perché è la stessa CU del 30 settembre 2007 a dire che “La struttura sanitaria competente adotta le misure necessarie per accertare la sicura appartenenza dei campioni biologici al soggetto sottoposto ad accertamento e per assicurare la corretta conservazione dei campioni fino all'esecuzione delle analisi, nonché per custodirli idoneamente al fine di eventuale ripetizione di analisi.”, com’è che poi “il lavoratore non dev’essere lasciato solo durante la raccolta” dal MC, anche se prima hanno scritto “1. Gli accertamenti di assenza di tossicodipendenza di cui all'art. 3, comma 1, sono effettuati nel rispetto della dignità e della libertà della persona.”?.

Cercando di essere operativa, cosa che a volte mi sforzo di essere, io direi che alle brutte, per evitare rogne che comunque avrete se non fate una corsa a far cambiare queste idiozie assemblate, il DdL vi dice chi fa quelle mansioni, voi gli prendente un bellissimo appuntamento per un certo giorno con il Ser.T. di competenza del territorio dell’azienda, pero dal DdL glielo fate comunicare giusto 24 ore prima e gli dite di venire al vostro studio, o in azienda, subito dopo a fare la visita.

Gli autisti solo con patente B che portano a spasso i loro megacapi non sono soggetti, eh, mi raccomando!

Giusto per agitare un coltello rovente in una piaga già ben dolorante, vi ricordo che qualora doveste essere voi a rilevare la “positività”, sareste obbligati a darne notizia alla prefettura per gli ulteriori prosiegui del caso, fate in modo che almeno questa palla rotante resti in mano alla struttura pubblica!

In tutto questo, di alcool nemmeno a pensarci, voi avete il “diritto/dovere” di usare solo l’etilometro, per tutto il resto la L. 125 non vi chiama in causa affatto. In compenso, il coso 81 art. 41 commillo 4 chiede che verifichiate l’assenza di alcol-dipendenza. Siccome si parla di dipendenza, e non di uso o abuso occasionale, e mi insegnate che la dipendenza è un po’ più complessa che non la passioncella per birra, vino, grappini, whiskyni, vodkini etc., sempre per evitare di trovarvi con una causa incredibile da parte dei lavoratori, se il sospetto vi viene – e molti di voi sono più medici dei lavoratori che non del DdL, lo so – se vi sembra il caso, sempre al SERT è il caso di indirizzarli.
Una sottolineatura non peregrina: Ser.T o analoga struttura ufficialmente riconosciuta. Se il Ser.T. di Sticacchilandia fa la convenzione con la Noferelesuesorelle srl, non è a voi che deve importare. Ah, le tariffe che potete chiedere per tutto questo non possono superare il tariffario del 1992. :D

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

Rcorda

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  • Re: Accertamenti di assenza di tossicodipendenza
  • (30/09/2008 17:43)

[cite]nofertiri9 il 30/09/2008 05:13 ha scritto:
frama ha individuato una delle possibili soluzioni, secondo me.
E ora mettetevi comodi ........................

Un solo commento: MITICA!!!!

Roberto Corda

lucchetti

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  • Re: Accertamenti di assenza di tossicodipendenza
  • (30/09/2008 18:03)

Nofer,
dì la verità: stai ridacchiando alle ns. spalle!
Personalmente farò così (mi sono già abituato a farlo col coso81): non penso, non ho opinioni e non discuto. Quindi chiamo un laboratorio e in mia presenza faccio fare i test. Vada come vada (ho già vari positivi e, a proposito, non contate molto sui SERT: hanno un'organizzazione amministrativa tale che, prima di poter inviare il soggetto positivo, passano almeno 2 mesi, poi lo vedono 1, 2 3, 4, 5, 6, 7, 8 volte ecc... ecc.. e intanto passano altri mesi -ma fino a quando deve pagare l'azienda?-). Fare il primo test nei SERT, come suggerisci, è improponibile: noi dobbiamo lavorare in tempo reale, il SERT non ha tempistiche.
A proposito, i positivi ci sono; io pensavo che, avvisandoli per tempo, si sarebbe evitato il positivo. Neanche per idea!, il fenomeno è diffusissimo, ++++ come se piovesse (coca e cannabis). In compenso aumenta l'occupazione (l'azienda deve assumere altri autisti in sostituzione dei positivi, che però mantengono in carico).
Basta così, stò diventndo logorroico ed immagino che più scrivo più te la ridi (però l'idea della convenzione col SERT non è male)
ciao
rocco

nofertiri9

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  • Re: Accertamenti di assenza di tossicodipendenza
  • (30/09/2008 18:33)

non ridacchio per niente, anzi!
io già mi stavo attrezzando mentalmente, avevo visto chi ha un rivelatore MS per il mio GC che è "solo" FID/ECD e quanto costa, mi ero andata a intricare su che autorizzazione ci vuole data da chi etc,chi ha gli standards puri e chi i CRM (materiali certificati di rifeimento), quando ritengo opportuno e saggio come imprenditore andare anche a vedere per le eventuali analisi di quel ben di dio quanto si incassa, e scopro che ...
:( che per fare un'analisi tipo la cocaina che di costo vivo -senza ammortamento di strumentazione - mi verrebbe circa 40 euro ne potrei incassare ben 5,70 ...
Al che, mi sono istantaneamente bloccata, e se sento che ci sono prezzi di mercato accettabili, magari se ne parla, se no che me frega, mica sono MC, io!
Dunque, se avete notizie di costi più remunerativi, fate un cenno. Tenete presente che le estrazioni/concentrazioni da fare sono non meno di 3, e anche le corse cromatografiche sono diverse, quindi un test di conferma se è una sola sostanza o due della stessa razza magari con 85-90 euro ci si esce, ma già se becchi quello che sniffa a volte e altre va a canapa son 2 corse e 2 estrazioni, e se sei così sfigato da beccare il coca+pasticche+acidi là è nera. Certo, si può anche dire di averle fatte in GC/MS e poi li passi in EMIT o in TLC: fino a che non ti nominano un CTP...

Un suggerimento in difesa della canapa, o se preferite di attacco alle altre droghe: uno che fuma canapa magari ha dei riflessi rallentati ma non corre, non hanno fretta MAI, e tutto sommato la canapa non dà più dipendenza della nicotina, anzi molta di meno. Pensate ai Beatles, a Bob Dylan...

Poi, pensate a certi ns. parlamentari e/o viceministri...

Mi fermo qua.

Nofer
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ramses

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  • Re: Accertamenti di assenza di tossicodipendenza
  • (30/09/2008 18:54)

Costituzione della Repubblica Italiana, parte I° art. 13:
"La libertà personale è inviolabile. (...)"
Per cui, se io mi bevo di abitudine un litrozzo di birra AL DI FUORI di un periodo che possa interferire con l'attività lavorativa (la sera a cena, per esempio, e poi a nanna dopo Carosello) non c'è nessuna legge che lo vieti, salvo il Codice della Strada per ovvii motivi specifici ma come assunzione "acuta" contingente.
Ma se poi vado a fare i famosi esami ematochimici risulto un alcolista, con le conseguenze del caso.
A me pare che possa essere fonte di un mare di problemi per l'eventuale malcapitato MC che si ritrova un risultato in mano che non può ignorare, ma che nemmeno può tenere in conto in assenza di riscontri di ebbrezza contingente.
E allora come la mettiamo ? Se abbiamo una simile positività come la gestiamo ? Io ho questo problema, e non so come uscirne, mica posso (anche visto quanto detto sopra) tirare giù dal camion uno che sul lavoro è irreprensibile. E se anche nella sua vita privata si inciucca
cosa gli posso dire ( oltre ai soliti consigli da medico ) come MC ?

Nofer la mette sullo scherzo, ma forse se avessero "libato" meno, prima di pensare queste cose, magari venivano più chiare.

Lucchetti dice che ha già molti positivi per coca (ma i lavoratori che segui sono proprio scemi, allora!): bene, come ti comporti ? E che reazioni hai da lavoratori e Ddl ?
E se uno "negativo" agli accertamenti fa un volo d'angelo carpiato con giravolta da un ponteggio perchè (dopo risulta) "strafatto" cosa succede ?
Mi interesserebbe saperlo.

Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)

lucchetti

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  • Re: Accertamenti di assenza di tossicodipendenza
  • (30/09/2008 19:27)

ramses il 30/09/2008 06:54 ha scritto:
Costituzione della Repubblica Italiana, parte I° art. 13:
"La libertà personale è inviolabile. (...)"
Per cui, se io mi bevo di abitudine un litrozzo di birra AL DI FUORI di un periodo che possa interferire con l'attività lavorativa (la sera a cena, per esempio, e poi a nanna dopo Carosello) non c'è nessuna legge che lo vieti, salvo il Codice della Strada per ovvii motivi specifici ma come assunzione "acuta" contingente.
Ma se poi vado a fare i famosi esami ematochimici risulto un alcolista, con le conseguenze del caso.
A me pare che possa essere fonte di un mare di problemi per l'eventuale malcapitato MC che si ritrova un risultato in mano che non può ignorare, ma che nemmeno può tenere in conto in assenza di riscontri di ebbrezza contingente.
E allora come la mettiamo ? Se abbiamo una simile positività come la gestiamo ? Io ho questo problema, e non so come uscirne, mica posso (anche visto quanto detto sopra) tirare giù dal camion uno che sul lavoro è irreprensibile. E se anche nella sua vita privata si inciucca
cosa gli posso dire ( oltre ai soliti consigli da medico ) come MC ?

Nofer la mette sullo scherzo, ma forse se avessero "libato" meno, prima di pensare queste cose, magari venivano più chiare.

Lucchetti dice che ha già molti positivi per coca (ma i lavoratori che segui sono proprio scemi, allora!): bene, come ti comporti ? E che reazioni hai da lavoratori e Ddl ?
E se uno "negativo" agli accertamenti fa un volo d'angelo carpiato con giravolta da un ponteggio perchè (dopo risulta) "strafatto" cosa succede ?
Mi interesserebbe saperlo.

Ramses,
troppo forte!!

Io in questo mese ho avuto un pò di tutto (forse sono sfigato). Eppure ho abbandonato il 90% delle piccole e medie aziende con l'avvento del coso81.
Ho avuto un alcoolista, negativo all'alcool etilico, ma ben positivo alla CDT e con gammaGT a quasi 500. Gli ho fatto i test solo dopo che il Datore di Lavoro mi ha messo per iscritto una relazione in cui dichiarava, con tanto di testimoni, lo stato di "alterata lucidità" in ambito lavorativo. L'ho fatto transitoriamente non idoneo all'uso del mezzo meccanico ed ho notato quello che un collega mi diceva, e cioè che l'alcoolista non ammette, il tossicodipendente si. E' andato al SERT, ma gli hanno detto che lì non c'è posto per lui. E' andato al CIM ma anche lì nulla. Fra poco gli ripeto il test, speriamo bene.
Per i tossicodipendenti anch'io credevo che col preavviso ...., ma non è così perchè non riescono a farne a meno. Gli ho comunicato la non negatività per iscritto, lo stesso ho fatto con il datore di lavoro e con il SERT. Il Sert, dopo due mesi di trattavita economica, si è fatto fare un bonifico anticipato, ed ha programmato 8 incontri a lavoratore, di cui 4 o 6 con il test. I lavoratori hanno ammesso l'abuso anche con me e non hanno chiesto le controanalisi sul campione iniziale. Il problema è che bucano gli appuntamenti col SERT, quandi non se ne verrà a capo.
Se vuoi ti mando per e-mail le lettere che ho scritto per le non negatività.
A proposito dei datori di lavoro: a me stanno dando l'elenco scritto dei lavoratori che rientrano nell'allegato 1, poi il problema è mio. Fra l'altro a me chiedono se possono ampliare la lista: strano il mondo!.
Circa quello strafatto che cade dal ponteggio, immagino che l'indagine analizzerà se i ns. test siano stati fatti a norma. Se si, a posto stiamo (ma è difficile farli a "norma").
ciao
rocco

Picpus

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  • Re: Accertamenti di assenza di tossicodipendenza
  • (01/10/2008 12:19)

Ringrazio di cuore ramses e lucchetti per la chiarezza e la disponibilità. Io personalmente, per gli accertamenti di primo livello, ho cominciato a rivolgermi a laboratori anche privati che dichiarano di rispettare le procedure. A loro chiedo di certificare l'identità del lavoratore e che le urine esaminate siano sue. Provvedereanno anche all'invio dei campioni per gli accertamenti di secondo livello in caso di positività, ed alla loro corretta conservazione. La tempistica degli invii, dei turni e dei preavvisi rimane in capo al datore di lavoro. Avendo iniziato da poco non ho ancora avuto esiti.

"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein

nofertiri9

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  • Re: Accertamenti di assenza di tossicodipendenza
  • (01/10/2008 15:23)

laboratori? privati? soldini?? Primo Livello???
Chiarire, prego, che autorizzazione hanno, da chi, e come si regolano per gli standards.
Perchè se devo solo fare una EMIT non c'è problema. Ho pure la (ex) sala visite, e i bagnetti divisi M/F, lab autorizzato con settore specializzato, tutto. Solo i soldini, mi mancano!
Io continuo a dire che se non ci rimetto, li so fare anche io. Ovvio, indicazioni così personali su mail personale!

Nofer
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ROBERTOanni

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  • Re: Accertamenti di assenza di tossicodipendenza
  • (01/10/2008 15:53)

Ma scusate..."Il datore di lavoro (così come identificato dall’art. 2, lettera b, del D.lgs n. 81/08)
comunica al medico competente, per iscritto, i nominativi dei lavoratori da sottoporre ad
accertamento di assenza di uso di sostanze stupefacenti o psicotrope in base alla lista
delle mansioni considerate nell’Allegato di cui al dell’Intesa C.U. 30 ottobre 2007".
Per me che sono nuovo del mestiere e che leggo ogni volta interpretazioni legislative personalizzate mi verrebbe in mente la seguente domanda: Il datore di lavoro deve fornire al medico i nominativi dei dipendenti da sottoporre a visita medica "generale" col medico che di propria iniziativa( secondo legislazione ) attiva le procedure per accertare lo stato di tossicodipendenza oppure il datore di lavoro deve esplicitamente far riferimento alle visite in relazione all'accertamento dello stato di tossicodipendenza?
Non so se son stato chiaro...

ramses

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  • Re: Accertamenti di assenza di tossicodipendenza
  • (01/10/2008 17:34)

ROBERTOanni il 01/10/2008 03:53 ha scritto:
Ma scusate..."Il datore di lavoro (così come identificato dall’art. 2, lettera b, del D.lgs n. 81/08)
comunica al medico competente, per iscritto, i nominativi dei lavoratori da sottoporre ad
accertamento di assenza di uso di sostanze stupefacenti o psicotrope in base alla lista
delle mansioni considerate nell’Allegato di cui al dell’Intesa C.U. 30 ottobre 2007".
Per me che sono nuovo del mestiere e che leggo ogni volta interpretazioni legislative personalizzate mi verrebbe in mente la seguente domanda: Il datore di lavoro deve fornire al medico i nominativi dei dipendenti da sottoporre a visita medica "generale" col medico che di propria iniziativa( secondo legislazione ) attiva le procedure per accertare lo stato di tossicodipendenza oppure il datore di lavoro deve esplicitamente far riferimento alle visite in relazione all'accertamento dello stato di tossicodipendenza?
Non so se son stato chiaro...

Sempre per restare nelle "interpretazioni" (ma credo sia corretto) è il Ddl che deve comunicare i nominativi di quelli da sottoporre ai test, sulla base della mansione effettivamente svolta.
E siccome i Ddl non sanno manco che esiste la norma (ovvio, non tutti, ma veramente tanti, secondo la mia esperienza, e quando glielo spiego allibiscono), tu non hai la "lista". Quindi a rigore non puoi fare gli accertamenti specifici. Se però un tipo, come dicevamo con Lucchetti, pensa bene di andare "a far visita permanente" al trisnonno dopo una libagione o una canna/pera/sniffo o quel che ti pare, qualcuno dirà che tu dovevi dare una idoneità segnalando il fatto. Ma se non hai la lista, su che basi dai quella idoneità ?
Se bastasse la mansione che risulta al MC non ci sarebbe bisogno della comunicazione del Ddl, ti pare ?
Insomma, non c'è un modo certo di comportarsi, e questo può giocare a nostro favore (eccheccavolo !!!), finchè il datore nicchia.

La soluzione di Picpus ci può stare nel senso che per legge possiamo ricorrere ad altri specialisti previo accordo con il Ddl, e quindi ci rivolgiamo alla Nofer del caso. Mi pare sostenibile, e ci evitiamo un sacco di rogne, anche se resta (lo so che mi ripeto) il problema della distinzione fra alcolizzato e consumatore di alcool.
Fra l'altro ricordiamoci che l’art. 365 comma 2 del Codice Penale a proposito dell’obbligo di referto per gli esercenti le professioni sanitarie precisa che tale obbligo “non si applica quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale”, quindi come la mettiamo con un medico che, non avendo veste genericamente di "controllore", si presta ad un accertamento che può ledere gli interessi del paziente anche sul piano penale (oltre che amministrativo: la commissione patenti, il rischio per il posto di lavoro). Aspetto i primi casi di lavoratori che chiederanno danni al MC sulla base di inidoneità sopratutto per uso di alcool, ci sarà da ridere (poco).

Un'ultima cosa a Lucchetti: perchè hai mollato il 90% delle PMI che seguivi ? Capisco i tuoi motivi pratici, ma mi sembra che non dovremmo neanche in questo modo essere noi a pagare per un legislatore fuori di testa. A me le PMI hanno dato da vivere quando il grosso monocliente ha chiuso i battenti, non potrei mollarli tout court. E anche lì ci sono lavoratori, per i quali è forse più importante la nostra presenza che in altre realtà.

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