Concordo con Nofer: gli ispettori non medici non possono aprire le cartelle cliniche; altra cosa è il richiederene copia, secondo quanto previsto dal d.p.r. 303/56.
Per quanto riguarda il caso in oggetto, mi sembra che ci troviamo di fronte ad un bel abuso di potere: un ispettore (non sappiamo neanche se medico), arriva in un'azienda (che sicuramente visita per la prima volta), apre una cartella, osserva le prescrizioni, e poi, in totale assenza di ogni tipo di patologia e/o sintomatologia, decide che l'operato del collega non va bene, e lo sanziona.
Il consiglio che posso dare è uno solo (ma ci vuole coraggio): fai resistenza, arriva in giudizio, fatti assolvere (perchè qui, a meno di giudici "orientati", l'assoluzione è sicura), e poi chiedi i danni all'ispettore.
L'alternativa è pagare per "non avere grane", ma ricorda che, se scegli questa strada, un domani potrà presentarsi un UPG che ti farà una contestazione perchè non hai fatto tre capriole sul prato prima di emettere il giudizio di idoneità, e tu dovrai pagare la sanzione.
Se non si da uno stop ad ispettori arroganti (ed impreparati), questi potranno fare, sempre, quello che vogliono.
Saluti a tutti ed auguri di un felicissimo 2008 (speriamo senza ispettori a rompere le scatole!!!!)
"...Stando sulle spalle dei giganti, ho visto più lontano..." Isaac Newton
Come ha spiegato Poniz (PM del pool 626 di Milano) a Parma, di fronte a tali orrori si può fare ricorso direttamente al pubblico ministero che ha facoltà di annullare tale orrore.
Quello che si raccmandava Poniz era di farlo molto velocemente e di non fare scadere assolutamente i giorni della prescrizione (perderesti la possibilità di cancellazione del reato previsto dal D.Lgs 758/94)
Consiglio: prendi un avvocato specialista. Attenzione perchè io ne conosco non più di 5-6 in tutta Italia. Di che città sei?
C'era uno storico ispettore dell'ex-ENPI della mia provincia (si chiama Umberto ed ora è in pensione), perito industriale, che quando aveva necessità di acquisire informazioni di carattere medico durante le sue indagini infortunio chiedeva la collaborazione di un medico UPG del Servizio ASl per l'accesso ai dati sanitari contenuti nella cartella sanitaria e di rischio, oppure provvedeva di sua mano a nominarlo ausiliario di PG per quella particolare necessità. Morale: gli UU.PG non medici NON possono accedere a dati sanitari tutelati dal segreto professionale (del resto, se il segreto è professionale vorrà pur dire qualcosa?), salvo, eventualmente, mandato della magistratura, che , peraltro, non avrebbe molto senso, comportando l'affidamento di una valutazione su atti medici a personale non sanitario ( e come se il PM chiedesse a un Medico di valutare le caratteristiche di un impianto elettrico o i sistemi di protezione di una macchina o altre questioni tecniche di questo tipo).Possono, invece, acquisire le cartelle sanitarie sigillate e portarle al Servizio di appartenenza per il controllo da parte di un UPG Medico.
Secondo me il collega dovrebbe inoltrare scritti di opposizione alla Procura della Repubblica che ha ricevuto la notizia di reato. Questo, non tanto perchè a rilasciare la prescrizione è stato un UPG non medico (così almeno ho capito), quanto perchè il comma 1 lettera b dell'art. 17 rimanda all'art. 16, il cui comma 3 demanda al medico competente la decisione sulla necessità di effettuare indagini diagnostiche mirate al rischio, nelle quali, tra l'altro, rientra di diritto anche la spirometria stessa.
In questa situazione, secondo me, il comportamento corretto dell'organo di vigilanza che ha impartito quella insensata prescrizione avrebbe dovuto prevedere un confronto tra un medico del Servizio e il collega. Eventualmente, il medico del Servizio, motivandola, avrebbe potuto rilasciare una DISPOSIZIONE ex-art. 10 DPR 520/55 indicando al collega stesso quale (o quali) indagine diagnostica il Servizio riteneva necessaria in quella fattispecie.
Un cenno all'utilizzo delle sanzioni ex.758: non so se in giro per l'Italia ci sia qualche Servizio i cui UU.PG quegli introiti.Spero ovviamente (e credo) di no. In questa Regione (le Marche) c'è una Legge Regionale che consente ai Servizi di utilizzare gli introiti delle sanzioni alla luce del sole, per inziative a favore delle imprese, per la formaziome degli operatori e per le finalità del Servizio PSAL in generale (LR 11/2001, art 42).
Mi trovo concordo su President solo sulla seconda parte cioè......"In questa situazione, secondo me, il comportamento corretto dell'organo di vigilanza che ha impartito quella insensata prescrizione avrebbe dovuto prevedere un confronto tra un medico del Servizio e il collega. Eventualmente, il medico del Servizio, motivandola, avrebbe potuto rilasciare una DISPOSIZIONE ex-art. 10 DPR 520/55 indicando al collega stesso quale (o quali) indagine diagnostica il Servizio riteneva necessaria in quella fattispecie."
Gennaro
Gennaro Bilancio
Le scarne notizie riferite inducono alla prudenza. Tuttavia ritengo assolutamente ragionevole che se l'UPG che ha impartito la sanzione non è medico, non possa assolutamente sindacare su qualsiasi parte della cartella sanitaria, per totale incompetenza in materia. Rimane vero che in quanto UPG è tenuto al segreto professionale di eventuali conoscenze acquisite nel suo ruolo. Nella mia pluriennale esperienza, in tutte le circostanze in cui un UPG non medico, in seguito a segnalazione di infortunio o MP abbia avuto accesso alla documentazione sanitaria, lo ha fatto esclusivamente su mandato dell'autorità giudiziaria e per conto del suo responsabile medico, limitandosi tra l'altro o al prelievo di tutto il plico contenente la cartella sanitaria che veniva aperto e risigillato dal suo responsabile medico, oppure, in alternativa, alla apertura del plico, a fotocopiare la cartella richiesta, ed a richiudere e controfirmare con data il plico stesso. Diversamente l'UPG medico del servizio può visionare ogni volta che lo ritenga opportuno le cartelle sanitarie, tuttavia deontologia vorrebbe che: 1- si confrontasse in qualche modo con il collega medico competente; 2- eventualmente formulasse una disposizione per gli accertamenti che riterrebbe opportuni. In ogni caso mi sembra che non possano essere impartite sanzioni penali per una norma non certa e per decisioni che palesemente sono lasciate alla discrezione e responsabilità del medico competente.
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
Il fatto che l'ispettore non sia medico non c'entra nulla!!!!!! Per fare gli ispettori bisogna però prima avere l'umiltà di studiare un libro di diritto penale! IL D.Lgs 626/94 (sanzioni comprese!!!!) è una legge penale e sottosta quindi ai diritti costituzionalmente garantiti a qualunque cittadino in materia di diritto penale e tutelati dall'art.25 della Costituzione. Io non conosco un solo UPG che abbia le benchè minime nozioni dei principi di riserva di legge, determinatezza della fattispecie penale e di legalità. Ma come si fa a fare gli ispettori senza sapere queste cose elementari che anche un appuntato dei carabiniere conosce!!!
Ma leggetevi l'art.1 del codice penale prima del D.Lgs 626. Nessuno può essere punito se la legge non prevede un comportamento esplicitamente come reato: questo principio, noto anche come principio della tipizzazione degli illeciti penali è riassumibile nel famoso brocardo "nulla poena sine lege". La 626 dice quali esami il medico deve fare? In alcuni casi sì, come era ad esempio l'audiometria annuale e biennale nel vecchio D.Lgs 277/91: in questo caso, ad esempio, l'ispettore poteva fare la multa. Dove la legge invece indica genericamente approfondimenti o esami specialistici, il medico fa fare gli esami che ritiene giusto come un qualsiasi altro medico e ne risponde solo in caso di lesioni colpose da evento, cioè di malattie professionali. Queste sono nozioni elementari che chiunque faccia polizia giudiziaria conosce, eccetto gli ispettori dele ASL. Altrimenti chiunque sarebbe in balia del giudizio soggettivo di un UPG della ASL: non è concesso al giudice interpretare la legge penale (principio di riserva di legge), figuriamoci se è concesso ad un UPG della ASL che poi, nel merito, non è neppure medico. E' vietato dall'art.25 della Costituzione interpretare per analogia le norme penali! Ho fatto leggere il tutto a mio fratello che è giudice: si è messo a ridere ...
Ma stiamo scherzando?
Io opero a Roma e le poche volte che mi hanno contestato qualcosa sulla sorveglianza sanitaria l'UPG era un medico che ha aperto le cartelle sanitarie risigillandole, a controllo avvenuto, con timbro "ASL-Polizia Giudiziaria" o meglio il collega medico UPG mi invitava in ufficio e poi, eventualmente, mi contestava l'operato sulla base degli accertamenti medici da me compiuti (che so io, spirometrie troppo brevi, audiometrie senza mascheramento, mancanza di controllo funzionale del rachide etc. etc.). MAI un ispettore UPG non medico ha mai provato a fare questo e del resto vorrei sapere cosa potrebbe capirne di scienza medica, così come io mi intendo poco di ponteggi ed impalcati.
Credo che esistano i presupposti per una bella denuncia per abuso di potere e violazione del segreto professionale.
Guido Marchionni
La cosa che non quadra è la fattispecie del reato. Diamo per scontato che si tratta di ispettore medico. Facciamo il caso di un MC che esegue un esame strumentale e lo sbaglia o che si dimentica di compilare parte della cartella: la sanzione ci può stare in quanto identificabile come una sorveglianza sanitaria incompleta o mancata.
Nel caso in oggetto, però, la cosa mi sembra diversa: non si tratta di un esame eseguito o refertato male, si tratta di un esame strumentale non normale a fronte di assenza di sintomi e segni che ha portato il collega ad esprimersi con un giudizio con prescrizione. Sul percorso che ha determinato quel giudizio si può discutere ma quale reato è stato commesso?.
Mi vengono in mente i continui ripensamenti per le "idoneità difficili". A questo punto, cosa bisogna fare di fronte ad un Lavoratore con molteplci patologie, avanti con gli anni e che pure dobbiamo giudicare: ci sarà sempre qualcuno che dirà che si doveva approfondire...
Ripeto se si commettono errori bisogna pagare ma interferire con i processi decisionali del MC mi sembra altra cosa.
Più leggo questa storia e non ci posso credere! Ma che fine faremo? Di questo passo andremo a fare le visite con l'avvocato...Ma non dovermmo avere delle associazioni che ci difendono, che difendono il lavoro dei loro asssociati che operano secondo dei protocolli ormai consolidati? Per carità, altri colleghi nella stessa situazione di Barbara forse avrebbero fatto qualcosina in più, in meno, o diversamente, ma siamo nel campo dell'opinabile certamente non in quello penale. A questo punto o si stabilisce per Legge ogni eventualità di fronte alla quale si può trovare il MC e conseguentemente centinaia se non migliaia di protocolli sanitari, oppure si lascia la libertà intellettuale al professionista di decidere secondo scienza e coscienza. Poi se dalla decisione ne discendono delle conseguenze penalmente rilevanti sarà il Magistrato a farle giudicare da un Tribunale leggittamente costituito. Ma non credo sia più sopportabile che un UPG (speriamo medico!) metta in discussione una personale decisione del MC.
Solo oggi leggo questo scempio. Vista la macrosccopica assurdità di quanto avviene propongo di passare ai fatti:
1-sollecito il collega "inquisito" a chiarire nei minimi particolari la vicenda 2- se le cose stanno come ci ha raccontato propongo a quanti frequentano il sito ed a tutti i MC che lo vorranno di unirci nel supporto, anche economico e legale, se il collega, soppesati pro e contro, deciderà di andare avanti con i ricorsi. 3- pubblicizzare in ogni caso al massimo la vicenda con richiesta di pareri ufficiali da parte delle nostre associazioni più rappresentative ( da pubblicare sul sito).
Ha ragione Luke 70, stabiliamo per legge qualche milione di protocolli sanitari, o finiamola di giocare sulle spalle di quanti hanno il coraggio di prendere decisioni avendone l'onere, il dovere, il potere e le capacità.
Non è possibile lasciare questa materia, prettamente sanitaria in mano ad avvocati e legislatori che non sanno spiegarsi, o non vogliono.
Forza MC, un po' di partecipazione !
Buon Anno, ma se queste sono le premesse...
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