Mi scuso per l'intromissione e per il fatto di assumermi in qualche modo il ruolo (che assolutamente non mi compete) di moderatore. Trovo però che, a fronte di 90 mila operatori sanitari contagiati e 301 medici deceduti per infezione il tono e la filosofia di alcuni interventi sia inappropriato. Credo che a fronte di un colossale fallimento della prevenzione della patologia occupazionale anche i medici competenti debbano porsi qualche domanda e trovare risposte pertinenti.
mantello il 26/01/2021 02:27 ha scritto:
Mi scuso per l'intromissione e per il fatto di assumermi in qualche modo il ruolo (che assolutamente non mi compete) di moderatore. Trovo però che, a fronte di 90 mila operatori sanitari contagiati e 301 medici deceduti per infezione il tono e la filosofia di alcuni interventi sia inappropriato. Credo che a fronte di un colossale fallimento della prevenzione della patologia occupazionale anche i medici competenti debbano porsi qualche domanda e trovare risposte pertinenti.
Soprattutto i MC che lavorano negli ospedali e negli spisal...
obvously, e mi sento coinvolto, da ex. Credo però che riflettere non faccia male a nessuno
Approfondendo,per quanto possibile,il tema,credo sia indicativo che nell' allegato XLVI (agenti biologici- virus),alla voce SARS COVID (aggiunta a novembre 2020)non è riportata la lettera"V" che identifica la disponibilità di un VACCINO EFFICACE
di conseguenza ,attualmente,non è applicabile l art.279.
Sbaglio?
L’art 279 prescrive la “messa a disposizione di vaccini efficaci”. Credo quindi che di per sé non preveda l’obbligo del lavoratore di farsi vaccinare. Inoltre apre un a discussione su quale/quali dei vaccini oggi disponibili possano essere considerati efficaci. Discussione complessa anche perché l’efficacia dovrebbe essere, credo, valutata in relazione all’entità del rischio occupazionale, oltre a quella del rischio personale (in analogia con quella dei DPI)
D’altra parte i lavoratori hanno l’obbligo di sottoporsi ai “controlli sanitari” pervisti dal DLgs o comunque disposti dal MC. Quindi direi no vaccini (art 20 2 i)
La vaccinazione rientra, a mio avviso nella sorveglianza sanitaria, così come definita dall’art 2,1, m. , ma non dal testo del comma 4 dell’art 41, cui rimanda, tra l’altro l’ art 25, 1, b.
Credo che l’unico spazio agibile nel perimetro stretto delle norme attualmente vigenti sia il giudizio di non idoneità del lavoratore non immune laddove la VdR evidenzi un rischio occupazionale specifico.
Credo che sia fondamentale il lavoro di informazione, di convincimento, di presentazione della vaccinazione come opportunità e di responsabilità nei confronti dei familiari, dell’équipe lavorativa, dei pazienti.
Quest’ultimo aspetto ha senso solo se si dimostra che il vaccinato non sia diffusore inconsapevole e asintomatico di contagio. E’ comunque importante che l’ OS abbai la chiara percezione del fatto che la vaccinazione sia solo uno degli strumenti di prevenzione e che non lo si vaccini per esporlo con più facilità al rischio.
Non so chi lo decida ma credo che per legge solo se nell' allegato vicino all agente c e una "V" il vaccino e disponibile ed efficace.Per quanto riguarda art.2...piu di un collega non e d' accordo con il fatto che un farmaco non sia un atto medico.Chiaramente la soluzione e l informazione ma sinora almeno in alcune categorie e difficoltosa ...spero di sbagliarmi ma purtroppo dipenderà dal numero di vaccinati che avremo a settembre....allora come sempre arriverà l uomo nero.nel frattempo p.m....giudi...e Tar...che come sempre si esprimeranno in maniera opposta.
Probabilmente mi sono espresso male. Volevo dire che la definizione di sorveglianza sanitaria dell'art 2 include la vaccinazione, in quanto atto medico. Non altrettanto negli altri articoli 25 e 41, che includono nella SS valutazioni ed accertamenti ma non vaccinazioni. D'altra parte i lavoratori sono obbligati a sottoporsi agli accertamenti. Le vaccinazioni compaiono nell'art 279. Letteralmente il testo non sembrerebbe riferirsi a vaccinazioni "di massa" in quanto le include nella misure da adottare nei confronti di lavoratori per cui, anche per motivi sanitari individuali, si richiedono misure speciali di protezione. In ogni caso non vedo obblighi ma solo "messa a disposizione di vaccini efficaci". Credo che la notazione V dell'allegato XLVI (vaccini efficaci) debba leggersi come riferita all'art 279, ossia ai vaccini che devono essere messi a disposizione
Ciò premesso credo che la vaccinazione debba essere fortemente sostenuta
Scusa per errore di battitura ..."che un farmaco SIA un atto medico".L'art.279 comma 2 sanziona il datore di lavoro.
scusa se insisto nel dibattito a due (in mancanza di altri) ma mi pare ch il comma 2 del 279 non sanzioni ma obblighi a fare. Le sanzioni, eventualmente, altrove. Credo che non sia negabile che la vaccinazione sia un atto medico.
E sanzionato con l 'art.282 comma 2 lettera a)....ma stiamo nel 758 non più in medicina ...e il dialogo probabilmente sta annoiando gli altri...Ciao
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