Siamo alle solite:
1. il vaccino non sarebbe obbligatorio (io non sono d'accordo, ma nella realtà si fa un po' come conviene);
2. "il lavoratore dovrebbe sottoporsi agli accertamenti prescritti dal MC", così dice la norma (bel concetto ... teorico). Però solo agli "accertamenti" eh, mi raccomando. Non alla vaccinazione, poiché quest'ultima non sarebbe un "accertamento". In realtà la vaccinazione inserita nel protocollo sanitario, a mio modo di vedere (che ovviamente non conto un tubo), diventa obbligatoria poiché serve al MC per l'espressione del giudizio di idoneità (atto con cui si cerca di tutelare la salute del lavoratore). Alla stessa stregua degli esami del sangue o ECG o altro (ma la realtà è diversa e l'abbiamo capito tutti da quel bel pezzo);
3. il lavoratore deve sottoporsi alla sorveglianza sanitaria, bellissima frase della norma, che sembra quasi dare autorevolezza alla figura del MC. Infatti è il MC che prescrive (quindi impone) i contenuti della SS. In caso contrario il giudizio di idoneità dovrebbe (e sottolineo "dovrebbe") essere rimodulato ... in un mondo ideale;
4. ma il povero MC in realtà non ha il "potere" (autorità) di imporre nulla al lavoratore, altrimenti si viola chissà quale commino o articoletto interpretato in un modo o nell'altro a seconda della convenienza;
5. il MC non può imporre la vaccinazione, ma in sua assenza deve modificare il giudizio di idoneità. Insomma, deve modulare il giudizio rispetto ad una cosa (vaccinazione) che non sarebbe però obbligatoria. Se non è obbligatoria, evidentemente non è vincolante. Quindi non si capisce perché dovrebbe incidere sulla idoneità.
Siamo dunque alle solite nostre italiane: il DDL e tutta la compagnia cantante deve (DEVE, altrimenti viene sanzionato) tutelare la salute del lavoratore. Quindi dovrebbe avere delle armi forti, in primis l'autorità, per poter imporre alcune condotte a chi di testa propria e senza competenza specifiche vorrebbe fare diversamente. Invece no, le armi a disposizione sono spuntate, anzi non ci sono affatto. E da qui tutte le speculazioni filosofiche, ormai annose e stucchevoli, sull'obbligo vaccinale (non solo per il covid).
Una cosa sembra di averla capita:
- le vaccinazioni devono essere messe a disposizione (scrivere "devono essere somministrate altrimenti si è non idonei" pareva brutto, non sarebbe stato da noi);
- le vaccinazione non sono obbligatorie mai, nemmeno quando si tratta di antitetanica, altrimenti insorgono tutti, per carità! Ci sono un sacco di morti per vaccino. Una strage proprio!
- il MC, in assenza di vaccinazione, deve rimodulare il giudizio di idoneità. Ma se il vaccino non è obbligatorio, che modulo a fare cosa? MAH!?
Insomma, preghiamo il Signore che non succeda mai nulla e andiamo avanti così.
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
Credo utile considerare che il DLgs 81 traduce norme comunitarie e convenzioni internazionali e non è frutto di estemporanee pensate di italici dilettanti allo sbaraglio. Se non c’è scritto che la vaccinazione è obbligatoria significa che non si è voluto che la vaccinazione fosse obbligatoria. E se non si è voluto che la vaccinazione (come ogni altro intervento invasivo sulla salute del lavoratore) fosse obbligatoria dobbiamo pensare che ci siano solide ragioni sottostanti (peraltro abbastanza facilmente intuibili). Poi ognuno può dissentire o anche pensare che avrebbe potuto fa di meglio o quantomeno di più confortevole per lui. Ma tanto è.
Credo evidente che in sede di valutazione dei rischi si possa ritenere necessaria la immunità nei confronti di determinate malattie. Peraltro l’immunità (il cui accertamento può essere imposto al lavoratore) si può ottenere per aver superato la malattia o per essersi volontariamente sottoposto a vaccinazione. La vaccinazione obbligatoria non è l’unico modo di ottenere l’immunità.
Quanto al resto non credo sia questa la sede per discettare di potere di imposizione, autorità o autorevolezza del MC, né di autodeterminazione del Paziente.
Vorrei invece, da una parte, riproporre il discorso sulla prescrizione di mettere a disposizione un vaccino efficace: uno vale l’altro?
DXall'altra credo sia opportuno riflettere sul dato (sbandierato in questi giorni) della riduzione del 64.2 % dei contagi di operatori sanitari dopo l’inizio della campagna vaccinale. Il dato viene riportato come prova dell’efficacia del vaccino . E’ improprio leggerlo ANCHE come dimostrativo della inefficacia delle misure di prevenzione e protezione sinora messe in atto?.
Nella vaccinazione di invasivo non c'è proprio nulla. Le vaccinazioni sono sicure ed efficaci. Chi ritiene il contrario è fuori dalle evidenze scientifiche. Una volta chiarito questo, si capisce che i vantaggi sono ben più rilevanti dei possibili effetti collaterali. Davanti ad un rischio presente, sul posto di lavoro o altrove, iniziare con le solite speculazioni filosofiche sui possibili effetti collaterali è semplicemente fuori luogo. In guardia medica, per chi l'ha fatta ad inizio carriera, ci si rifiutava di prescrivere un antibiotico quando necessario? E vabbè, il rapporto medico-paziente, la necessità di cura ecc., cosa c'entra con il luogo di lavoro? Non è proprio uguale, ma l'antibiotico era un farmaco con anche effetti collaterali possibili.
Visto il periodo, la vaccinazione anti-COVID sta venendo effettuata su tutta la popolazione, progressivamente con le giuste priorità di alcune categorie. Non mi pare ci siano stati morti di vaccino o reazioni tali da non giustificare la pratica vaccinale.
L'immunità certo che si può testare. Lì sì che faremmo i paladini della salute. E capirai che ci vuole, su una cosa che tutti volgiono fare e che, appunto, non ha effetti collaterali, manco remoti! Oddio, ci sarebbe il livido del prelievo. L'immunità si può acquisire in tanti modi, certo. Non so, mandiamo i lavoratori in un centro COVID senza DPI così si immunizzano? Torniamo a quando si mandavano i bimbi a casa dei malati di morbillo? Il problema è sempre cosa fare di quel lavoratore non immune, che il MC si spaventa di vaccinare (o forse non può vaccinare perchè visita nel sottoscala o sul banchetto del mercato) e che, per giustificarsi, dice che ci sono gli effetti avversi. Al netto di tutti 'sti giri avremo solo fatto melina. Avremo allungato il giro per non risolvere poi il problema. Anzi, avremo fatto spendere soldi al DDL, che ne sarà felicissimo.
La norma dice che il DDL deve mettere a disposizione i vaccini efficaci. Avete mai visto un DDL che si rifiuta? Non so, uno che ha mai detto "il vaccino c'è e il MC mi ha detto che sarebbe necessario, ma io a te lavoratore non te lo dò!" ? Tra l'altro spesso il l'igiene pubblica vaccina gratis anche i lavoratori. Quindi il problema non si pone proprio.
Alla fine il problema non lo risolviamo certo qui. Ma, please, smettiamola con gli effetti avversi da vaccino che giustificherebbero la non vaccinazione in presenza di un rischio lavorativo. Ecco, magari sono concorde nel dire che è la norma non essere chiara (secondo me è chiarissima, ma dipende sempre da come la si vuole interpretare), prestando il fianco a discussioni sui contenuti.
Però la sicurezza dal punto di vista biologico lasciamola stare.
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
Consiglio a tutti i colleghi di iscriversi al corso fad sul coronavirus "tutto quello che c'è da sapere" sul sito della FADINMED con 9.1 punti ECM. Tale corso libero a tutti i medici è gratuito. Devo dire che è fatto bene ed è esaiuriente ed aggiornato.
D. Lgs 81/08 e s.m.i Capo X art 279. Mi sembra chiarissimo. Saluti
chiarissimo in che senso?
Beato te che hai tutto chiaro!!!
Sul n. 1/2021, Parte I, di "Diritto della Sicurezza sul Lavoro-Rivista dell'Osservatorio Olympus", è stato pubblicato il saggio di Paolo Pascucci e Angelo Delogu, L’ennesima sfida della pandemia Covid-19: esiste un obbligo vaccinale nei contesti lavorativi?
Questo il link:
http://ojs.uniurb.it/index.php/dsl/article/download/2448/2220
Anche INAIL, seppure con molto meno inchiostro, conclude che senza legge ad hoc la vaccinazione non è obbligatoria.
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