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Il medico del lavoro é così pulito?

Questo argomento ha avuto 19 risposte ed è stato letto 3449 volte.

ANTO1234NELLA

ANTO1234NELLA
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Torino
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Medico del Lavoro
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  • Re: Il medico del lavoro é così pulito?
  • (06/01/2008 18:50)

Concordo pienamente con l'intervento de "La Redazione", e non mi associo al buonismo che mi sembra imperare nelle risposte.
Svolgo la professione di Medico del Lavoro (quello "vero"), da circa vent'anni, e ne ho viste, veramente, di tutti i colori.
Nel 1991 si disse: "...dal momento che non ci sono abbastanza Medici del Lavoro, chi esegue visite mediche (magari senza sapere quello che faceva...) da almeno quattro anni, è equiparato ad uno specialista...).
Sarebbe come dire che, dal momento che non ci sono abbastanza poliziotti, chi ha una pistola da almeno quattro anni, diventa agente di polizia!!!!
Pur ammettendo che all'interno della categoria degli specialisti in Medicina del Lavoro vi siano degli emeriti asini (e qui si dovrebbe fare un ragionamento su alcune università dove i 110 con lode vengono regalati...), non si può disconoscere che i problemi sono nati, in gran parte, quando colleghi cardiologi, ginecologi, pneumologi, dermatologi, ecc., proprio perchè svolgevano il compito di Medici del Lavoro come "tappabuchi" nel tempo libero, accettarono di essere pagati una miseria dai cosiddetti "centri di Medina del Lavoro", dal momento che il loro guadano principale era in altre branche della medicina, danneggiando così anche gli specialisti che, specialmente se neolaureati, dovevano accettare i compensi irrisori di cui sopra.
Poi le cose hanno iniziato a farsi più serie, molti dei "sanati" hanno picchiato il naso contro la magistratura, e molti hanno abbandonato (nel Piemonte, infatti, su circa 330 "sanati", ve ne sono in attività non più di un decimo).
Quando la situazione sembrava essersi normalizzata, ecco arrivare una nuova sanatoria, per Medici Legali (che qualcosa di Medicina del Lavoro comunque capiscono, per qualche affinità dei corsi di specializzazione), e per Igienisti (che invece, di Medina del Lavoro non capiscono proprio niente, visto che la loro specialità non ha niente in comune con la nostra, ma fortemente appoggiati politicamente, per poter eseguire visite mediche di idoneità nelle cliniche private della capitale, ammanicate con i politici romani).
E il quadro, allora, peggiora nuovamente, le tariffe si abbassano, e cala il livello di conoscenza generale, favorendo, ancora una volta, il proliferare dei "centri" con compensi ridicoli.
Per concludere il mio intervento (spero non troppo polemico), chiedo ai colleghi "sanati": per quale motivo, per avere una specializzazione in qualsiasi branca della Medicina, si devono frequentare quattro o cinque anni di scuola, ed invece per essere Medici del Lavoro basta una sanatoria?
Auguro a tutti ("sanati" compresi) un felice 2008.

"...Stando sulle spalle dei giganti, ho visto più lontano..." Isaac Newton

Lupaps

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  • Re: Il medico del lavoro é così pulito?
  • (07/01/2008 00:02)

Carissimi utenti del sito,sono un giovane collega,appena specializzato in MdL.L' università non mi ha dato assolutamente le basi per sentirmi all' altezza di gestire la sorveglianza sanitaria nelle aziende.Diciamo che i miei studi mi hanno dato un' "infarinatura generale",poi sta a me approfondire gli argomenti assai vasti di questa disciplina cosi bella.Ritengo che per fare il nostro lavoro bisognerebbe essere neutrali.Se tu lavori per qualcuno che vede in te una fonte di ricavo economico è gia' sbagliato in partenza.Quindi preferisco aspettare e diventare bravo,farmi conoscere per le mie competenze e non per la mia accondiscendenza.Chi ci rovina è la scarsa qualita' che puo' essere legata alla presenza per esempio dei sanati,ma anche alla presenza di specialisti che per ovvi motivi non sanno fare i medici del lavoro.Non che io sia il numero uno,ma quello che faccio lo faccio con passione.Per quanto riguarda il problema dei medici legali e degli igienisti,trovo ingiusto che loro possano fare il nostro lavoro e noi non il loro.Tutto qui,c'è posto per tutti ok,ma cio' presuppone che se loro sono in grado di fare il mio mestiere e io non il loro ,la loro materia risulta essere piu' importante della MdL e non credo sia cosi.Senza rancore nei confronti di nessuno....

lombait

lombait
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  • Re: Il medico del lavoro é così pulito?
  • (07/01/2008 09:28)

Caro Lupaps mi hai tolto le parole di bocca. I baroni universitari ti danno solo un'infarinatura concentrandosi spesso su malattie professionali dei tempi di Ramazzini. E poi parliamoci chiaro le divisioni di medicina del lavoro delle università che poi fanno sorveglianza sanitaria hanno un trattamento dalle asl ben diverso da quello del libero professionista (d'altra parte non potrebbe essere altrimenti visto che il medico del lavoro dell'asl spesso proviene proprio da quella scuola) e quindi non sanno prepararti seriamente a quanto troverai fuori una volta specializzato.
Concordo anche sul secondo punto: se le nostre specializzazioni sono equivalenti benissimo, ma allora lasciatemi fare l'igienista o il medico legale se il mercato me ne dà la possibilità.
Per concludere devo dire che comunque non temo nè i medici legali, nè gli igienisti, nè i medici del lavoro asini ma ammanicati; la nostra professione sta diventando infatti sempre più complessa e solo chi ha il tempo e la voglia di tenersi costantemente aggiornato potrà esercitarla al meglio negli anni.
A tutti un felice 2008

protomedico

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  • Re: Il medico del lavoro é così pulito?
  • (07/01/2008 17:14)

Lupaps il 07/01/2008 12:02 ha scritto:
Carissimi utenti del sito,sono un giovane collega,appena specializzato in MdL.L' università non mi ha dato assolutamente le basi per sentirmi all' altezza di gestire la sorveglianza sanitaria nelle aziende.Diciamo che i miei studi mi hanno dato un' "infarinatura generale",poi sta a me approfondire gli argomenti assai vasti di questa disciplina cosi bella.Ritengo che per fare il nostro lavoro bisognerebbe essere neutrali.Se tu lavori per qualcuno che vede in te una fonte di ricavo economico è gia' sbagliato in partenza.Quindi preferisco aspettare e diventare bravo,farmi conoscere per le mie competenze e non per la mia accondiscendenza.Chi ci rovina è la scarsa qualita' che puo' essere legata alla presenza per esempio dei sanati,ma anche alla presenza di specialisti che per ovvi motivi non sanno fare i medici del lavoro.Non che io sia il numero uno,ma quello che faccio lo faccio con passione.Per quanto riguarda il problema dei medici legali e degli igienisti,trovo ingiusto che loro possano fare il nostro lavoro e noi non il loro.Tutto qui,c'è posto per tutti ok,ma cio' presuppone che se loro sono in grado di fare il mio mestiere e io non il loro ,la loro materia risulta essere piu' importante della MdL e non credo sia cosi.Senza rancore nei confronti di nessuno....

....e forse per questo (e giustamente) il thread aperto da Gianfrancopisano sui lavori in quota è andato deserto......
intanto c'è chi pensa di poter risolvere il problema di fare sorveglianza sanitaria anche in caso di mansioni assai rischiose copiaincollando il protocollo sanitario degli altri.....
La medicina del Lavoro diventa (come dicono dalle mie parti) pazziella p'e creature! (traduzione: giocattolino in mano ai bambini)

nofertiri9

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  • Re: Il medico del lavoro é così pulito?
  • (07/01/2008 20:33)

proto, sai che pensavo, a proposito del profondo silenzio a certi quesiti paragonato a come ci accapigliamo su altre questioni?
Che mentre lupaps mostra una "scienza e coscienza" la cui obiettività gli fa onore (son certa che si farà, il ragazzo, da come scrive ne sentiremo ben parlare fra breve), purtroppo ANCHE la specializzazione in Medicina del Lavoro presenta dal punto di vista etico-sociale i limiti di tutta l'Università di oggi. A me, a volte, son venuti a far stage o semplici tirocini giovani neo-laureati. Vi dico, tanto biologi quanto ingegneri ambientali o chimici. Premettendo che a me del punteggio di laurea, sapendo come funziona l'Univ, poco cale, mi interessa di più magari come uno si siede o come ti risponde al colloquio, mi sono trovata negli ultimi anni (diciamo dai nuovi ordinamenti) giovani assolutamente convinti di "essere" che però non sapevano una ceppa di quello che poi serve a lavorare o semplicemente si dà per scontato che un certo tipo di studi assicuri a chiunque. E nemmeno del resto, per inciso. Quelli che mi hanno poi dato più soddisfazione, a farlo apposta, sono stati 2 soggetti, di cui uno femminuccia, che dopo 10 giorni qua erano in lacrime davanti a un PC.
Alla fine, sono mamma anche io, e quindi sono corsa subito in lab quando sono stata avvisata dei diluvi di lacrime che scendevano. E ho chiarito, a loro con dolcezza ma agli altri con decisa asprezza, che il fatto di essere laureati serve prevalentemente a sapere da dove si deve cominciare a studiare sul serio. L'ho pensato per me, e così mi regolai per fortuna mia e dei miei clienti, e così penso anche oggi. Certo, vedersi scrivere da un neospecialista frasi come " L' università non mi ha dato assolutamente le basi per sentirmi all' altezza di gestire la sorveglianza sanitaria nelle aziende.Diciamo che i miei studi mi hanno dato un' "infarinatura generale",poi sta a me approfondire gli argomenti assai vasti di questa disciplina", un pochetto le braccia le fa crollare.
Ma almeno abbiamo davanti una persona che non si ferma a ciò che gli hanno scritto su una pergamena, che si mette in discussione, e -secondo me - che è anche non poco inc... di aver speso anni (e soldi---) solo per sostenere esami e adesso deve pure rimettersi punto e da capo. Così come mi è sembrato estremamente corretto l'approccio a questo lavoro da parte di robyto, confermato dal fatto che ha poi aggiunto di non voler "far finta" di fare il medico del lavoro: sono certa che in giro ne abbiamo tanti che pensano "se hanno detto che posso, posso".
Mi fa molto più paura uno che non ha capito talmente niente di ciò che ha fatto alla specializzazione, tanto da chiedere a terzi un protocollo per lavori in quota. A questo punto, mi viene da pensare che non conosca l'esistenza del senso di vertigine, che non abbia idea nemmeno blanda delle sintomatologie soggettive che accompagnano malattie, certo non professionali ma comunque malattie, come il diabete, l'artrosi cervicale, le labirintiti, l'ipertensione etc. Sempre perchè io credo che un medico specialista, prima ancora di essere specialista, di base dovrebbe essere medico. Senza nulla togliere ai medici di famiglia, ma quanti chiedono al paziente fresco arrivato che lavoro fa?
E dire che ci giurerei di aver letto da qualche parte che pare un certo Ippocrate, tempo fa, diceva "dimmi che fai e ti dirò come stai" o qualcosa di simile.
Mah, e mi sarò confusa...

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

Lupaps

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  • Re: Il medico del lavoro é così pulito?
  • (07/01/2008 22:40)

nofertiri9 il 07/01/2008 08:33 ha scritto:
proto, sai che pensavo, a proposito del profondo silenzio a certi quesiti paragonato a come ci accapigliamo su altre questioni?
Che mentre lupaps mostra una "scienza e coscienza" la cui obiettività gli fa onore (son certa che si farà, il ragazzo, da come scrive ne sentiremo ben parlare fra breve), purtroppo ANCHE la specializzazione in Medicina del Lavoro presenta dal punto di vista etico-sociale i limiti di tutta l'Università di oggi. A me, a volte, son venuti a far stage o semplici tirocini giovani neo-laureati. Vi dico, tanto biologi quanto ingegneri ambientali o chimici. Premettendo che a me del punteggio di laurea, sapendo come funziona l'Univ, poco cale, mi interessa di più magari come uno si siede o come ti risponde al colloquio, mi sono trovata negli ultimi anni (diciamo dai nuovi ordinamenti) giovani assolutamente convinti di "essere" che però non sapevano una ceppa di quello che poi serve a lavorare o semplicemente si dà per scontato che un certo tipo di studi assicuri a chiunque. E nemmeno del resto, per inciso. Quelli che mi hanno poi dato più soddisfazione, a farlo apposta, sono stati 2 soggetti, di cui uno femminuccia, che dopo 10 giorni qua erano in lacrime davanti a un PC.
Alla fine, sono mamma anche io, e quindi sono corsa subito in lab quando sono stata avvisata dei diluvi di lacrime che scendevano. E ho chiarito, a loro con dolcezza ma agli altri con decisa asprezza, che il fatto di essere laureati serve prevalentemente a sapere da dove si deve cominciare a studiare sul serio. L'ho pensato per me, e così mi regolai per fortuna mia e dei miei clienti, e così penso anche oggi. Certo, vedersi scrivere da un neospecialista frasi come " L' università non mi ha dato assolutamente le basi per sentirmi all' altezza di gestire la sorveglianza sanitaria nelle aziende.Diciamo che i miei studi mi hanno dato un' "infarinatura generale",poi sta a me approfondire gli argomenti assai vasti di questa disciplina", un pochetto le braccia le fa crollare.
Ma almeno abbiamo davanti una persona che non si ferma a ciò che gli hanno scritto su una pergamena, che si mette in discussione, e -secondo me - che è anche non poco inc... di aver speso anni (e soldi---) solo per sostenere esami e adesso deve pure rimettersi punto e da capo. Così come mi è sembrato estremamente corretto l'approccio a questo lavoro da parte di robyto, confermato dal fatto che ha poi aggiunto di non voler "far finta" di fare il medico del lavoro: sono certa che in giro ne abbiamo tanti che pensano "se hanno detto che posso, posso".
Mi fa molto più paura uno che non ha capito talmente niente di ciò che ha fatto alla specializzazione, tanto da chiedere a terzi un protocollo per lavori in quota. A questo punto, mi viene da pensare che non conosca l'esistenza del senso di vertigine, che non abbia idea nemmeno blanda delle sintomatologie soggettive che accompagnano malattie, certo non professionali ma comunque malattie, come il diabete, l'artrosi cervicale, le labirintiti, l'ipertensione etc. Sempre perchè io credo che un medico specialista, prima ancora di essere specialista, di base dovrebbe essere medico. Senza nulla togliere ai medici di famiglia, ma quanti chiedono al paziente fresco arrivato che lavoro fa?
E dire che ci giurerei di aver letto da qualche parte che pare un certo Ippocrate, tempo fa, diceva "dimmi che fai e ti dirò come stai" o qualcosa di simile.
Mah, e mi sarò confusa...

sergioc

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  • Re: Il medico del lavoro é così pulito?
  • (07/01/2008 22:47)

Lupaps il 07/01/2008 12:02 ha scritto:
Carissimi utenti del sito,sono un giovane collega,appena specializzato in MdL.L' università non mi ha dato assolutamente le basi per sentirmi all' altezza di gestire la sorveglianza sanitaria nelle aziende.Diciamo che i miei studi mi hanno dato un' "infarinatura generale",poi sta a me approfondire gli argomenti assai vasti di questa disciplina cosi bella.Ritengo che per fare il nostro lavoro bisognerebbe essere neutrali.Se tu lavori per qualcuno che vede in te una fonte di ricavo economico è gia' sbagliato in partenza.Quindi preferisco aspettare e diventare bravo,farmi conoscere per le mie competenze e non per la mia accondiscendenza.Chi ci rovina è la scarsa qualita' che puo' essere legata alla presenza per esempio dei sanati,ma anche alla presenza di specialisti che per ovvi motivi non sanno fare i medici del lavoro.Non che io sia il numero uno,ma quello che faccio lo faccio con passione.Per quanto riguarda il problema dei medici legali e degli igienisti,trovo ingiusto che loro possano fare il nostro lavoro e noi non il loro.Tutto qui,c'è posto per tutti ok,ma cio' presuppone che se loro sono in grado di fare il mio mestiere e io non il loro ,la loro materia risulta essere piu' importante della MdL e non credo sia cosi.Senza rancore nei confronti di nessuno....

Caro Collega,
l'affinità tra Igiene, Medicina del Lavoro e Medicina legale esiste da molto tempo prima dell'ormai famoso art. 1bis, infatti puoi trovare igienisti e medici legali negli Spsal e medici del lavoro nei SIAN IESP UOML etc.. e questo lo stabilisce un decreto di in vigore da tanti anni.
Il problema è che fino a quando l'affinità è rimasta limitata al "pubblico" nessuno si è posto il problema dell'eventuale scarsa preparazione di igienisti e medici legali in medicina del lavoro, infatti mi preoccuperei di più se il mio lavoro venisse controllato dalla ASL in cui lavorano medici non preparati piuttosto che se questi ultimi fanno attività privata dove la loro impreparazione può essere palese a tutti e quindi si crea una selezione e chi non è capace di lavorare rimane fuori. In tutti questi anni però non c'è stato nessun accanimento contro Igienisti e Ml proprio perchè non potevano esercitare l'attività di MC,l'unica più remunerativa della medicina del Lavoro, però potevano lavorare negli Spsal. Chiedo a qualche collega con più esperienza come può essere possibile che se gli igienisti e ML lavorano negli Spsal non rappresentano un problema per la tutela della salute dei lavoratori mentre se esrcitano l'attività di MC rappresentano uno dei più grandi "mali" della medicina del Lavoro?
Andrebbero riviste allora tuttte le affinità ed equipollenze, così non troveremo più nei vari reparti e nelle ASL specialsti in altre branche.Sono Igienista e anche medico autorizzato e faccio questo lavoro perchè una legge del 2002 e per i sanati un D. lgs del '91 lo permette, da un giorno all'altro si decide che tale legge va cambiata senza tener conto di chi già lavora o di chi ha scelto queste specializzazioni sapendo di poter svolgere l'attività di MC, pensate ancora che tutto venga fatto per la tutela della salute dei lavoratori?...lo spero
saluti a tutti
Sergio

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Lupaps

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  • Re: Il medico del lavoro é così pulito?
  • (07/01/2008 23:03)

Grazie Nofertiri9 di avermi risposto.Grazie inoltre della stima dimostrata nei miei confronti dicendomi che sentirete parlare di me..ovviamente questo mi fa piacere..Ci tengo a precisarti che io sono una persona ambiziosa,col dente avvelenato nei confronti del sistema universitario il quale non mi ha dato niente.Sai nel nostro mestiere uscire preparati significa essere competitivi,quindi meglio sapere poco o nulla.Inoltre i professori che ci facevano lezione spesso erano in quel posto solo per onore di amicizia del direttore della scuola di specialita'..Sarebbe troppo lunga descrivere le dinamiche del mio passato universitario.Non trovando "calore" all' interno della mia Unita' Operativa ho cercato di svolgere al meglio i tirocinii presso INPS,INAIL,Medicina Legale.Sai,abituarti ad un posto,iniziare a conoscere gente per poi dover cambiare sede non è facile...eppure mi sono sempre trovato alla grande,sarà un caso?Nel frattempo ho imparato anche a fare uno strumentale e sono diventato un buon ecografista del sistema muscoloscheletrico.Vorrei abbinare questa passione alla MdL.,perchè no?!Eppure con tanti dubbi...Piu' approfondisci una diagnosi,piu' ti esponi a maggiori problemi...pensa se denuncio una tendinopatia del sovraspinoso che per me ha i connotati della Malattia Professionale dopo che io stesso magari ho richiesto una eco pagata dal mio stesso datore di lavoro!!!!?Che sistema imperfetto!Rialacciandomi al discorso di prima..all' università avevamo degli ecografisti,ma nessuno mi ha mai spiegato niente...io ho fatto corsi,ho frequentato per 2 anni un ambulatorio di reumatologia per conto mio.....pagando le tasse universitarie...AIUTATI CHE DIO TI AIUTA!

protomedico

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  • Re: Il medico del lavoro é così pulito?
  • (07/01/2008 23:50)

nofertiri9 il 07/01/2008 08:33 ha scritto:
proto, sai che pensavo, a proposito del profondo silenzio a certi quesiti paragonato a come ci accapigliamo su altre questioni?
Che mentre lupaps mostra una "scienza e coscienza" la cui obiettività gli fa onore (son certa che si farà, il ragazzo, da come scrive ne sentiremo ben parlare fra breve), purtroppo ANCHE la specializzazione in Medicina del Lavoro presenta dal punto di vista etico-sociale i limiti di tutta l'Università di oggi. A me, a volte, son venuti a far stage o semplici tirocini giovani neo-laureati. Vi dico, tanto biologi quanto ingegneri ambientali o chimici. Premettendo che a me del punteggio di laurea, sapendo come funziona l'Univ, poco cale, mi interessa di più magari come uno si siede o come ti risponde al colloquio, mi sono trovata negli ultimi anni (diciamo dai nuovi ordinamenti) giovani assolutamente convinti di "essere" che però non sapevano una ceppa di quello che poi serve a lavorare o semplicemente si dà per scontato che un certo tipo di studi assicuri a chiunque. E nemmeno del resto, per inciso. Quelli che mi hanno poi dato più soddisfazione, a farlo apposta, sono stati 2 soggetti, di cui uno femminuccia, che dopo 10 giorni qua erano in lacrime davanti a un PC.
Alla fine, sono mamma anche io, e quindi sono corsa subito in lab quando sono stata avvisata dei diluvi di lacrime che scendevano. E ho chiarito, a loro con dolcezza ma agli altri con decisa asprezza, che il fatto di essere laureati serve prevalentemente a sapere da dove si deve cominciare a studiare sul serio. L'ho pensato per me, e così mi regolai per fortuna mia e dei miei clienti, e così penso anche oggi. Certo, vedersi scrivere da un neospecialista frasi come " L' università non mi ha dato assolutamente le basi per sentirmi all' altezza di gestire la sorveglianza sanitaria nelle aziende.Diciamo che i miei studi mi hanno dato un' "infarinatura generale",poi sta a me approfondire gli argomenti assai vasti di questa disciplina", un pochetto le braccia le fa crollare.
Ma almeno abbiamo davanti una persona che non si ferma a ciò che gli hanno scritto su una pergamena, che si mette in discussione, e -secondo me - che è anche non poco inc... di aver speso anni (e soldi---) solo per sostenere esami e adesso deve pure rimettersi punto e da capo. Così come mi è sembrato estremamente corretto l'approccio a questo lavoro da parte di robyto, confermato dal fatto che ha poi aggiunto di non voler "far finta" di fare il medico del lavoro: sono certa che in giro ne abbiamo tanti che pensano "se hanno detto che posso, posso".
Mi fa molto più paura uno che non ha capito talmente niente di ciò che ha fatto alla specializzazione, tanto da chiedere a terzi un protocollo per lavori in quota. A questo punto, mi viene da pensare che non conosca l'esistenza del senso di vertigine, che non abbia idea nemmeno blanda delle sintomatologie soggettive che accompagnano malattie, certo non professionali ma comunque malattie, come il diabete, l'artrosi cervicale, le labirintiti, l'ipertensione etc. Sempre perchè io credo che un medico specialista, prima ancora di essere specialista, di base dovrebbe essere medico. Senza nulla togliere ai medici di famiglia, ma quanti chiedono al paziente fresco arrivato che lavoro fa?
E dire che ci giurerei di aver letto da qualche parte che pare un certo Ippocrate, tempo fa, diceva "dimmi che fai e ti dirò come stai" o qualcosa di simile.
Mah, e mi sarò confusa...

....si, Nofer, anche a me era piaciuto il taglio dell'intervento di lupaps, ed anche il suo socratico "so di non sapere" che infondo accomuna un pò tutti quelli che si interrogano e non si accontentano....e poi mi sono scordata la (mia)umiltà socratica e mi sono fatta prendere un pò la mano....però un pò per preoccupazione mi è venuta pensando alla salute dei lavoratori in quota.....io non ho mai fatto un protocollo per

protomedico

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  • Re: Il medico del lavoro é così pulito?
  • (08/01/2008 00:03)

protomedico il 07/01/2008 11:50 ha scritto:

....si, Nofer, anche a me era piaciuto il taglio dell'intervento di lupaps, ed anche il suo socratico "so di non sapere" che infondo accomuna un pò tutti quelli che si interrogano e non si accontentano....e poi mi sono scordata la (mia)umiltà socratica e mi sono fatta prendere un pò la mano....però un pò per preoccupazione mi è venuta pensando alla salute dei lavoratori in quota.....io non ho mai fatto un protocollo per

...era partito il post per conto suo.....allora, stavo dicendo, anzi scrivendo, che non ho mai avuto in sorveglianza lavoratori in quota, però l'università (come dici tu) mi ha insegnato a documentarmi, poi a riflettere sugli organi e apparati coinvolti e così, anche senza esperienza, un protocollo lo saprei stendere e stabilire se è il caso o no di fare un ecg da sforzo o un emocromo o che ne so le urine nelle 24 ore......
....ma la vera cattiveria mia stava nel fatto che sottindendevo: 1. che c'erano fortissime probabilità che il collega che aveva aperto il thread non dovesse essere specialista in medicina del lavoro;
2. che, comunque, se è più che legittimo avere dubbi (e chi non ne ha?!)su aspetti particolari ed è onorevole consultarsi con altri colleghi per risolverli, se invece proprio uno non sa neppure da che parte cominciare, con quale coraggio comincia, da solo, sul campo?

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