faggiano.danilo il 11/01/2008 07:58 ha scritto:
Mi sto documentando ed ho trovato un articolo in cui si citavano tanto di sentenze della Cassazione (compreso il Decreto Bindi, D.Lgs 502/92) che distinguevano lo studio dall'ambulatorio. Differenza principale è che lo tudio, rispetto all'ambulatorio, NON è aperto al pubblico, cioè non ha degli orari fissati in cui ricevere i pazienti ed in cui si è obbligati a riceverli. Si diceva che nello studio, ancor più perché privato, si riceve per appuntamento e solo chi mi pare (fermo restando l'obbligo del soccorso dovuto in caso di emergenza). Cosa diversa per l'ambulatorio. Mi sa che farò lo studio chiedendo solo l'autorizzazione per la targa al sindaco. Se avete novità fatemelo sapere. Grazie
hai ragione, anche perchè i requisiti minimi sono richiesti se tu vuoi l'accreditamento (leggi convenzione mutualistica) e se compi operazioni di chirurgia (cosa che non ci riguarda) forse devi avere la raccolta di rifiuti speciali se somministri tu le vaccinazioni ( aghi e siringhe, eventuali guanti monouso etc)
purtroppo devi tenere conto dei personaggi (colleghi medici) che applicano la normativa nelle ASL di riferimento ( a Napoli è una giungla, ognuno decide secondo il proprio sentire e quindi la ASL NA 1 dice e fa cose diverse dalla ASL NA2 p.es.)
comunque internista, medico di famiglia ( che è ormai uno specialista ) non chiedono autorizzazioni a nessuno, tieni conto che c'è stata una sentenza e una presa di posizione della fnomeco che dice che il medico è autorizzato ad esercitare e quindi aprire lo studio, dal fatto di avere superato l'esame di stato e di essere iscritto all'ordine della provincia di appartenenza ciao maria
Grazie a tutti per la cortese collaborazione. :-)
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
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