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Cannabis light

Questo argomento ha avuto 7 risposte ed è stato letto 2934 volte.

Sonnambulo

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  • Cannabis light
  • (02/11/2021 15:53)

Lavoratore positivo al cannabinoide urinario (test di conferma con acido delta-9-THC COOH 64 ng/ml – la soglia di positività è 15). Dichiara di fumare la cannabis light regolarmente comprata. Vi è già capitato? Cosa fareste? Secondo me la storia è inverosimile, è più probabile che fumi la cannabis vera e propria e che utilizzi come paravento la cannabis light.

mantello

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  • Re: Cannabis light
  • (02/11/2021 18:53)

Credo che il lavoratore sia libero di dichiarare quello che vuole. Il MC non è libero di credere a quanto afferma il lavoratore quando un test affidabile smentisce le affermazioni del lavoratore stesso. Se il lavoratore insiste (nonostante il test urinario) a sostenere di usare solo prodotti regolarmnte acquistati gli si può suggerire di denunciare chi vende.

gab1958

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  • Re: Cannabis light
  • (03/11/2021 10:07)

Sonnambulo il 02/11/2021 03:53 ha scritto:
Lavoratore positivo al cannabinoide urinario (test di conferma con acido delta-9-THC COOH 64 ng/ml – la soglia di positività è 15). Dichiara di fumare la cannabis light regolarmente comprata. Vi è già capitato? Cosa fareste? Secondo me la storia è inverosimile, è più probabile che fumi la cannabis vera e propria e che utilizzi come paravento la cannabis light.

La cannabis light contiene comunque THC, poco ma ce n'e'. Quindi dipende da quanta ne fumi !
Io mediamente trovo 3-4 positivi all'anno. L'anno in cui aprirono i primi negozi della light arrivai a trovarne 25 in un mese !
Comunque se fai una ricerca su Google con "CANNABIS LIGHT E POSITIVO' AI TEST" trovi anche dei laboratori che confermano il rischio di positivita' anche con la light
Guido

mantello

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  • Re: Cannabis light
  • (03/11/2021 15:41)

Tralascio ogni considerazione sulla non eccelsa qualità della normativa in merito di assunzione di sostanze psicotrope e sulle motivazioni alla sua emanazione. Credo però che al MC non venga richiesto di discriminare tra principio attivo assunto legalmente o illegalmente. Viene invece richiesto di verificare se i livelli urinari di principio attivo siano o meno superiori al cutoff. Questo ai fini dell'idoneità. Poi nessuno va criminalizzato e tutti vanno compresi, creduti (opzionale) e ben consigliati. Deve essere però chiarito che se un limite è posto deve essere rispettato.

Sonnambulo

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  • Re: Cannabis light
  • (04/11/2021 12:29)

Concordo. Ho "suggerito" al lavoratore di non utilizzare nemmeno quella light in quanto, appunto, deve restare al di sotto della soglia di positività. Lo riconvoco a sorpresa tra qualche settimana.

Kinderfettalatte

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  • Re: Cannabis light
  • (17/10/2025 10:24)

gab1958 il 03/11/2021 10:07 ha scritto:


La cannabis light contiene comunque THC, poco ma ce n'e'. Quindi dipende da quanta ne fumi !
Io mediamente trovo 3-4 positivi all'anno. L'anno in cui aprirono i primi negozi della light arrivai a trovarne 25 in un mese !
Comunque se fai una ricerca su Google con "CANNABIS LIGHT E POSITIVO' AI TEST" trovi anche dei laboratori che confermano il rischio di positivita' anche con la light
Guido

Kinderfettalatte

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  • Re: Cannabis light
  • (17/10/2025 10:33)

In realtà chiedersi per quanto tempo resta il CBD nelle urine non è la domanda giusta. Infatti, il CBD non viene ricercato dai test antidroga.

Piuttosto, dovresti preoccuparti delle piccole quantità di THC, che, sfortunatamente, potrebbero alterare il risultato del test e dare un falso positivo. E la permanenza del THC nel nostro corpo dipende da tantissimi fattori: sesso, dieta, metabolismo, attività fisica e, soprattutto, frequenza di consumo e il test a cui ci andiamo a sottoporre.

I test salivari in pochi minuti possono rilevare i metaboliti del THC per circa 3-5 giorni nei consumatori occasionali e fino a 29 giorni nei consumatori cronici.
Con il test delle urine, in un consumatore occasionale, il THC viene rilevato per 3-7 giorni, in un consumatore cronico si può arrivare fino a 30 giorni dall’ultima assunzione.

La situazione cambia per gli esami del sangue: nei consumatori occasionali il THC viene solitamente rilevato per pochi giorni, nei consumatori cronici è presente per qualche settimana.

Infine il corpo deposita una piccola quantità di cannabinoidi anche nei follicoli piliferi. Ed una sola ciocca di 3-4 cm può far risalire ad un consumo fino a 90 giorni prima.

Nel caso lo aveste pensato, tagliare i capelli non è la soluzione. Se questi non raggiungono almeno i 3 cm, i peli prelevati saranno quelli ascellari o pubici, che crescendo più lentamente, potrebbero rilevare tracce ancora più remote.

Se però si vuole continuare a godere degli effetti positivi del CBD, senza rischiare di uscire positivo ad un test antidroga, è possibile scegliere dei prodotti completamente privi di THC. Come l’olio di CBD broad spectrum, in cui il THC viene rimosso chimicamente. Lo stesso vale per i cristalli di CBD.

Per andare sul sicuro, l’ideale sarebbe preferire solo aziende che commerciano prodotti certificati che forniscono delle analisi di laboratorio che garantiscono la qualità e i livelli di CBD e THC nei prodotti. Crystalweed, in questo, secondo me è imbattibile.

Lascio qui sotto, per chi fosse interessato, il link all'di CBD broad spectrum. https://crystalweed.it/olio-cbd/

Tra l'altro ne esistono con diverse concentrazioni di CBD e sono pensati per venire incontro a un'infinità di disturbi: ansia, insonnia, dolori muscolari e ossei, dolori mestruali...

Kinderfettalatte

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  • Re: Cannabis light
  • (17/10/2025 10:33)

In realtà chiedersi per quanto tempo resta il CBD nelle urine non è la domanda giusta. Infatti, il CBD non viene ricercato dai test antidroga.

Piuttosto, dovresti preoccuparti delle piccole quantità di THC, che, sfortunatamente, potrebbero alterare il risultato del test e dare un falso positivo. E la permanenza del THC nel nostro corpo dipende da tantissimi fattori: sesso, dieta, metabolismo, attività fisica e, soprattutto, frequenza di consumo e il test a cui ci andiamo a sottoporre.

I test salivari in pochi minuti possono rilevare i metaboliti del THC per circa 3-5 giorni nei consumatori occasionali e fino a 29 giorni nei consumatori cronici.
Con il test delle urine, in un consumatore occasionale, il THC viene rilevato per 3-7 giorni, in un consumatore cronico si può arrivare fino a 30 giorni dall’ultima assunzione.

La situazione cambia per gli esami del sangue: nei consumatori occasionali il THC viene solitamente rilevato per pochi giorni, nei consumatori cronici è presente per qualche settimana.

Infine il corpo deposita una piccola quantità di cannabinoidi anche nei follicoli piliferi. Ed una sola ciocca di 3-4 cm può far risalire ad un consumo fino a 90 giorni prima.

Nel caso lo aveste pensato, tagliare i capelli non è la soluzione. Se questi non raggiungono almeno i 3 cm, i peli prelevati saranno quelli ascellari o pubici, che crescendo più lentamente, potrebbero rilevare tracce ancora più remote.

Se però si vuole continuare a godere degli effetti positivi del CBD, senza rischiare di uscire positivo ad un test antidroga, è possibile scegliere dei prodotti completamente privi di THC. Come l’olio di CBD broad spectrum, in cui il THC viene rimosso chimicamente. Lo stesso vale per i cristalli di CBD.

Per andare sul sicuro, l’ideale sarebbe preferire solo aziende che commerciano prodotti certificati che forniscono delle analisi di laboratorio che garantiscono la qualità e i livelli di CBD e THC nei prodotti. Crystalweed, in questo, secondo me è imbattibile.

Lascio qui sotto, per chi fosse interessato, il link all'di CBD broad spectrum. https://crystalweed.it/olio-cbd/

Tra l'altro ne esistono con diverse concentrazioni di CBD e sono pensati per venire incontro a un'infinità di disturbi: ansia, insonnia, dolori muscolari e ossei, dolori mestruali...

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